“Che ipocrisia chiedere più sicurezza sulle strade e poi far di tutto per frenarla!”

Il mondo del trasporto ha subito nei giorni scorsi l’attacco della committenza di Confindustria. Con una lettera inviata al Governo è stata richiesta la soppressione delle norme sui costi incomprimibili della sicurezza, voluta dai legislatori per dare maggior sicurezza e ridurre i morti sulle strade. Obiettivi condivisi da tutti nei convegni ma non nei comportamenti reali. Operare nel rispetto delle regole sulla sicurezza della circolazione e sociale significa garantire alla gente maggior sicurezza.

Il Parlamento ha scelto di privilegiare la salvaguardia delle persone,  ma esistono contraddizioni nel mondo dei trasporti. Si combatte la disoccupazione e si favorisce che conducenti in affitto, provenienti da altri Paesi, siano assunti dalle imprese nazionali; si elargiscono  aiuti di Stato a chi non mantiene i livelli occupazionali; si cerca maggior competitività del sistema Paese e si riducono i giorni di circolazione ai mezzi pesanti; si vogliono ridurre “i falsi lavoratori autonomi” e si volta il capo quando vengono scoperti a prestare la loro opera in aziende che fanno capo allo Stato, come nel caso Sda Courrier, gruppo Poste italiane. Le entrate fiscali e tributarie calano e gli esempi di sfruttamento aumentano. Il tutto per mancanza di  controlli. La Sda Courrier è stata oggetto anche di una interrogazione parlamentare, in quanto il gruppo controllante sarebbe intervenuto per coprire le sofferenze di bilancio determinate da una politica sui prezzi non idonei a coprire i costi incomprimibili della sicurezza voluta dal Governo e dal Parlamento. Quante sono le imprese private danneggiate dalla concorrenza sleale e da incidenti stradali? Sarebbe questo il risultato al quale mira Confindustria? Se vogliamo smettere di prendere in giro operatori che vogliono fare impresa  in un mercato libero bisogna che il rispetto delle leggi sulla sicurezza siano garantiti a tutti i livelli.

Paolo Uggè (presidente Fai Conftrasporto e vicepresidente Confcommercio) 

6 risposte a ““Che ipocrisia chiedere più sicurezza sulle strade e poi far di tutto per frenarla!”

  1. Il fatto che nessuno abbia nemmeno la voglia di commentare questa notizia, mi sbaglierò ma la dice lunga sulla estrema rabbia che cova nella categoria.
    Se dalle nostre associazioni non ci saranno adeguate azioni di protesta, i trasportatori sopravvissuti, alla fine di maggio, aderiranno al fermo proclamato da TU che avrà una adesione ancora superiore a quella che già ci ha sorpreso l’ultima volta, anche se è evidente che non ha portato ad alcun risultato. Aspettare passivamente che ciò succeda non mi sembra sensato.

  2. E come darti torto, Roberto. La notizia è stata commentata il 12 scorso anche se è vecchia di almeno sei mesi e chissà perché esce solo ora. Comunque, se come sostieni, i “fermi” non portano risultati, quali sarebbero secondo te, le adeguate azioni di protesta da intraprendere? Non te lo chiedo in modo polemico; mi piacerebbe sentire la voce delle “basi”, di tutte. Giusto per capire come mai, visto che a parole pare che la pensiamo allo stesso modo, nei fatti o meglio nelle azioni, ci comportiamo diversamente.

  3. Cara Alessandra la mia azione di protesta sarebbe quella di fare tutti il mancato pagamento delle autostrade per una settimana e saldare il debito quando si ottiene quanto richiesto e mie proposte sono solo soluzioni parziali (ma a costo zero) che se adottate potrebbero portare qualche sollievo e te ne cito solo alcune: 1) obbligo di indicazione del costo minimo in fattura ed in caso di mancato rispetto dello stesso indetraibilità dell’iva per il cliente 2) proroga della scadenza della cqc fino a quando anche tutte le altre nazioni europee non l’adotteranno 3) validità della revisione effettuata nei controlli su strada come revisione annuale 4) rilascio del telepass solo ad aziende con il durc in regola 5) obbligo di segnalazione alla motorizzazione del luogo in cui ha sede l’azienda delle ditte che taroccano i tachigrafi con revisione obbligatoria dei veicoli presso di esse. Ne avrei altre ma non voglio annoiarti. Sono anni che vado dicendo queste cose e probabilmente sono str….te perché nessuno le ascolta.

  4. Sempre senza polemica: 1) non è ancora chiaro come indicare i costi minimi (tratte di andata e ritorno, tratte di solo ritorno,traduzione del costo a peso in costo al km, partite di più clienti sulla stessa tratta ….); non sono nemmeno chiare le tabelle stesse (la prima andrebbe a 3.49 e non a 3.5, la seconda da 3.5 a 7.49… altrimenti qualcuno potrebbe far rientrare un peso in quella più favorevole); non sono chiare le possibili modalità di controllo, a monte e a valle, sull’Iva; 2) sulla proroga della cqc sono d’accordo nell’ambito però di una completa armonizzazione delle regole, comprese le sanzioni; 3) la revisione su strada non comprende tutti i controlli di una revisione normale, per quanto ne so. A questo proposito suggerisco che l’esito della revisione su strada sia inserito nella “pagella” di recente introduzione e quindi faccia media con gli altri punti; 4) anche su telepass e durc sono d’accordo ma dubito fortemente che la società autostrade si accolli questo onere. La si potrebbe obbligare. Aggiungerei a questo la decurtazione immediata degli sconti senza passare attraverso i vari intermediari (ma qui entra in gioco la forza degli intermediari che si troverebbero senza lavoro); 5) la segnalazione delle ditte che taroccano i tachigrafi è inutile: queste ditte vanno chiuse o quantomeno andrebbe revocata l’autorizzazione alla revisione dei tachigrafi così come andrebbe revocata l’iscrizione all’albo ai trasportatori che si macchiano di tale reato. Quando dici “fare tutti” credo che tu già sappia che così non sarà. Il “tutti” nel nostro mondo, quello dei trasporti intendo, non esiste e ne abbiamo prova ogni volta che si attua un fermo. Che dici?

  5. Alessandra, davvero risposte molto intelligenti e fattibili, alcune (p.2-3-5) non di difficile applicazione, visto il poco tempo che impiegano a varare nuove sanzioni e restrizioni al Codice della Strada.
    Il p.5 in particolare, se puntualmente applicato, forse servirebbe davvero da forte deterrente per i taroccatori di tachigrafo, il mondo è dei furbi e questa ne è davvero una prova; chi rispetta i tempi di guida e riposo (e pertanto la legge) rimane fuori mercato.
    Proporrei di introdurla nelle richieste al Governo, non costa nulla in termini di budget.
    Rappresentanti di categoria, fateci sapere cosa ne pensate.

  6. Aggiungerei altre azioni, questa volta più pesanti: 1) stipula polizze assicurative e apertura di rapporti bancari anche presso compagnie straniere, possibilmente a pacchetti consistenti (facciamo massa critica); 2) gestione centralizzata per l’acquisto di: gasolio extra rete, pneumatici, autoveicoli ….. (facciamo massa critica); 3) drastica riduzione dei trasportatori monoveicolari attraverso politiche di aggregazione obbligatorie; 4) costituzione di una borsa noli a capitale artigiano,solo per piccole e medie imprese; 5) costituzione di un fondo alimentato da nostri apporti, a sostegno delle aziende in difficoltà; 6) scambio costante di: buone prassi, informazioni, strategie e quant’altro con le omologhe associazioni di trasportatori europei; 7) istituire la possibilità per i soci di srl artigiane di prelevare mensilmente almeno lo stipendio minimo (ora non si può prelevare nulla prima dell’approvazione del bilancio); 8) last but not least: banca dati dei committenti virtuosi e non (condividiamo le informazioni); 9) fondazione di una testata giornalistica nazionale solo nostra (le informazioni le diamo noi, di prima mano e non attraverso i quotidiani di Confindustria). Attendo commenti.

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