Omicidio stradale, il ministro Cancellieri frena: “Ci sono delle perplessità”

“Perplessità” sull’ipotesi di introdurre il reato di omicidio stradale è stata espressa dal ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, nel corso di un’audizione alla commissione Trasporti della Camera. “Sono particolarmente sensibile all’ansia di giustizia delle famiglie delle vittime, ma le sanzioni contro le morti causate da violazione della disciplina stradale da parte di chi è sotto effetto di droga o alcol sono state già inasprite dal decreto sicurezza del 2008 che ha applicato un’aggravante”, ha detto la Cancellieri.

Sulle nuove proposte di legge che vogliono introdurre la fattispecie di reato dell’omicidio stradale, “ci sono perplessità tecniche che attengono all’inquadramento giuridico della nuova fattispecie, con rischi di sovrapposizione”, ha spiegato la Cancellieri. In proposito, la titolare del Viminale ha detto di condividere la valutazione espressa in merito dal ministro della Giustizia, che a sua volta aveva espresso perplessità sull’omicidio stradale.

19 risposte a “Omicidio stradale, il ministro Cancellieri frena: “Ci sono delle perplessità”

  1. Sull’omicidio stradale il ministro frena? Intanto gli assassini drogati e ubriachi al volante accelerano… E diventano sempre più numerosi…

  2. Forse ha davvero ragione quell’operaio della Fincantieri che ha definito tutti coloro che fanno una certa professione delle m…?

  3. Credo che da un Governo di tecnocratri, lontani come i politici dai problemi reali della gente non importi nulla di: poveri cristi, comprese famiglie, che vengono uccisi da guidatori ubriachi o drogati; di cittadini esasperati dal malcostume e dalla corruzione; di tutti quelli che non arrivano alla seconda settimana (magari a fine mese!!) e soprattutto essendo dei demagoghi per eccellenza..parlano bene e razzolano male!! La signora Ministro fa parte di quei pensionati che hanno 7.000€ di assegno mensile (ex Prefetto) + l’attuale retribuzione da Ministro….VERGOGNA!

  4. Sono comprensibili le perplessità manifestate dal ministro Cancelieri. Siamo in un Paese civile, regolato da leggi e principi che devono esere sempre rispettati. Caso contrario si può andare a vivere in Paesi dove chi legifera non ha limiti. Personalmente ho affrontato nelle mie esperienze passate simili questioni. Il problema, come riconosce lo stesso ministro, è in tutta la sua evidenza, reale. Ripropongo quanto più volte ipotizzato per cercare di conciliare le esigenze di non travalicare certi principi e nel contempo garantire la necessaria severità.
    Si modifichi il sistema delle sanzioni accessorie, legandole al danno determinato alle cose o alle persone. In rapporto al danno determinato scattano sospensioni, revoche della patente, sequestri dei beni fino a periodi di detenzione nei casi più gravi. Questo consentirebbe di coniugare la sanzione per chi viola i limiti previsti dal codice della strada con le esigenze legate ad altri aspetti non trascurabili, ma nel contempo di determinare comportamenti più virtuosi e attenti anche da parte di chi supera i limiti stabiliti dalle norme in vigore. Puniamo chi reca danni agli altri ma limitiamo all’aspetto pecuniario le sanzioni per chi supera senza danneggiare gli atri i limiti consentiti. Le norme devono avere oltre all’aspettto sanzionatorio anche un compito educativo.

  5. Caro signor Paolo Uggè,noto con dispiacere che lei è all’oscuro di tutto ciò!!! Sa che nel caso in cui si patteggi la pena, il giudice ritiene di non dover avvisare nè i genitori, nè l’avvocato… Sa cosa significa per un genitore tutto questo??? Come se fosse un figlio di nessuno… Bisogna responsabilizzare questi ragazzi. Si metta nei panni di noi genitori che abbiamo perso dei figli (nel mio caso diciasettenne) per colpa della velocità eccessiva, soprattutto nel centro urbano dove la velocotà max è di 40 kmh. Mi scusi per lo sfogo, ma qualcuno ci deve tutelare…

  6. Un familiare di una vittima della strada scrive: “Speriamo che tocchi alle loro famiglie… Sporchi politici”. Mi fa enorme tristezza e infinita pena. pena perchè ha perso un figlio, ma soprattutto pena perchè vorrebbe che qualche altro genitore affrontasse quello che ha dovuto affrontare lui…

  7. Caro familiare di una vittima, come si fanno a scrivere simili idiozie??? È vero, abbiamo una classe politica che fa schifo, ma agugurare del male… Oltretutto non ai politici direttamente, ma ai loro figli….

  8. Mi rivolgo al familiare di una vittima,che augura ai politici di perdere un figlio in un incidente: prima di scrivere la prossima volta conti fino a un milione. E conti pianissimo.

  9. Non sono d’accordo con la filosofia espressa da Paolo Ugge. Non mi sembra giusto dare pene in base gli effetti determinati da un comportamento scorretto. Se uno sulla strada viola il codice e mette a rischio la vita altrui deve essere punito. Sempre, non solo se ammazza qualcuno. Solo cosi si avrebbero le norme che lei definisce educative. Altrimenti qualcuno potrebbe essere piu o meno sfortunato… Se uno guida drogato o ubriaco deve essere punito sempre, anche se non provoca incidenti…

  10. Come ha detto un operaio della Fincantieri in una recente trasmissione tv molti politi può anche darsi che siano delle vere m….., ma augurare del male qualcuno mi sembra pura demenza…

  11. Caro Franco, ma e’ proprio quello che sostengo io. La sanzione deve restare quella prevista gia’ oggi dal Codice della strada. A questa va aggiunta la sanzione accessoria rapportata al danno determinato a persone o cose. Spero sia più’ chiaro il mio pensiero.

  12. Attenzione! Mi sa che si perde di vista un concetto basilare! CHI PROVOCA UN INCIDENTE STRADALE NON SEMPRE E’ UBRIACO O DROGATO!! Potrebbe passare il principio che tra utenti quello che ha la responsabilità SIA SEMPRE QUELLO IN STATO DI EBBREZZA e non sempre è così!! Lavoro nella Polizia Municipale e in infortunistica ho potuto constatare che i rilievi contano più degli esami tossicologici! ATTENZIONE!

  13. Paolo Uggè, ora basta a dir fesserie, fin che le dice per lavoro pazienza, ma dirle sulla pelle di mio figlio morto a 31 anni per questi assassini non lo permetto…

  14. Caro signor “Ronladir”, mi spiace molto per suo figlio e per il rispetto che si deve a chi vive la dimensione del dolore evito di rispondere puntualmente alle sue parole. Per il resto sono convinto che se alle sanzioni attuali si aggiungessero sanzioni accessorie rapportate al danno determinato ognuno ci penserebbe due volte a guidare in modo sconsiderato. Nel suo tragico caso chi lo ha provocato oggi non sarebbe più’ libero di circolare oltre ad dover subire le conseguenze economiche e penali adeguate. Aggiungo infine che nessuno la obbliga a condividere le mie idee. Tanti condividono; altri no. La saluto

  15. Ho letto in passato altri attacchi decisamente astiosi da parte del signor Ronladir al signor Paolo Uggè. Che dietro questo pseudonimo si nasconda qualche ed associato deluso? (O magari espulso dalla federazione?).

  16. Chi dirige da tanti anni e si ritrova col propio fare in fallimento, tragga le conseguenze. Trasporto=fallimento. A Stefano non merita commento.

  17. E’ legittimo il pensiero di Ronaldir. Di natura sono tollerante e ammetto ogni forma di dissenso, purché sia sostenuta da argomentazioni valide e provate. Per quanto riguarda il presunto fallimento, valutazione che rispetto, debbo significare che altri operatori del trasporto la vedono diversamente da lui e mi domandano di continuare a occuparmi dei loro problemi. Mi spiace per lui ma sono fortemente tentato di restare. Un consiglio prima di dare giudizi su proposte: se le faccia spiegare. Io quando non comprendo mi comporto cosi e non penso che chi non la pensa come dica “cazzate”.

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