Monti firma il decreto: nuovi controlli per l’autotrasporto e per la committenza

Il presidente del Consiglio Mario Monti ha controfirmato, nella sua veste di titolare del ministero dell’Economia,  il decreto sui controlli e le sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni sui costi incomprimibili per la sicurezza. Ora manca solo la sottoscrizione del ministero di Grazia e Giustizia e poi il provvedimento entrerà in vigore, facendo scattare quei controlli sull’intera filiera del trasporto, a partire dalla committenza, che migliaia di imprese di autotrasporto aspettano da tempo. “Senza ombra di dubbio è una risposta positiva e importante, soprattutto in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo i cui il rispetto delle  regole può essere lo strumento che consente alle imprese di non essere compresse da quella parte di utenza insensibile che innesca le condizioni per la chiusura di tante imprese”, ha commentato il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè. .

3 risposte a “Monti firma il decreto: nuovi controlli per l’autotrasporto e per la committenza

  1. Signor Uggè, basta storie, siamo tutti come dei Don Chisciotte con un palo contro un mulino a vento, non siamo e non saremo più concorrenziali fino a quando entrano in Italia a costi del 40 per cento in meno di noi, purtroppo ci vuole una cosa drastica per gli autotrasportatori, fermarsi tutti ma non sciopero, fermi se non si definisce una tariffa fissa minima fatta da persone competenti non dai politici per tirare sempre l’acqua al solito mulino e se si sta femi salta il Governo. C’è qualcuno che non ci crede? Serve a qualcosa scrivere. Saluti

  2. Caro Franco,proprio ieri ho ricevuto il rappresentante di un’agenzia interinale gestita da italiani ma con sede in Romania. Mi è stato proposto di assumere personale a norma di legge con costi inferiori del 40 per cento. Dal 2014 ci sarà anche il libero cabotaggio… Detto ciò, che senso ha stare “fermi” solo in Italia, quando le decisioni sono prese in Europa? Chi ha fatto la bella pensata di far entrare a tutti i costi Paesi non maturi, Grecia e Italia comprese, deve assumersi la responsabilità dei disastri che stanno accadendo. Il nostro Primo Ministro è uno di questi.

  3. Non ho ancora risposto a Franco, me ne scuso e lo faccio ora. Caro Franco, ti ricordi delle tariffe obbligatorie? Erano previste per legge e c’era un minimo invalicabile. La voglia di tanti operatori di trovare accordi di settore con valori inferiori a quelli inidicati dalla legge è stata una delle cause che ha portato alla disapplicazione delle tariffe obbligatorie. Ora, anche se seguissimo il Tuo consiglio, il risultato sarebbe identico e Ti ricordo che sulle tariffe obbligatorie la commttenza non ha messo in campo le stesse azioni che sta sostenendo ora contro i costi della sicurezza. Una ragione c’è: è la responsabilità condivisa che preoccupa quei signori che vogliono solo pagare meno, infiaschiandose del resto. Credi a me, la strada intrapresa, anche se difficile, è quella in grado di generare condizioni di tutela per i nostri operatori nel miglior modo possibile. Tenendo conto che operiamo in un mercato europeo ed episodi come quello segnalato da Alessandra sono all’ordine del giorno. Quindi la strada è difficile, ma la dobbiamo percorrere tutti insieme. I fermi il giorno dopo, se non hanno richieste strutturali che entrano in vigore, rischiano solo di lasciare più deboli la nostra categoria. Hai visto i brillanti risultati degli ultimi fermi dei forconi, Trasporto Unito e delle bisarche? Sono azioni da valutare bene soppesando i pro e i contro.

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