Pasqua, costa più il pieno del pranzo. Con il caro-benzina cambiano le destinazioni

Con il nuovo record (clicca qui), il costo di un pieno di benzina di un’automobile di media cilindrata (50 litri di serbatoio) raggiunge i 95 euro e supera la spesa media che le famiglie italiane destinano alla preparazione del pranzo di Pasqua nel 2012. È quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si tratta dell’effetto congiunto dell’aumento annuale del prezzo della benzina del 18,6 per cento e del diesel del 22,5 per cento a marzo, a fronte di un aumento contenuto al 2,8 per cento per gli alimentari con flessioni per il pesce fresco di mare (-1,3 per cento) e per le verdure fresche (-2,4 per cento) che sono alla base di moltissimi menu tradizionali della Pasqua. 

Per effetto del caro benzina a cambiare sono anche le destinazioni delle mete turistiche perché si tende a evitare lunghi spostamenti e a privilegiare le gite fuori porta. Anche per questo l’agriturismo è in controtendenza rispetto all’andamento generale negativo e – sottolinea la Coldiretti – sarà scelto da duecentomila italiani che trascorreranno le vacanze di Pasqua in una delle ventimila strutture presenti sul territorio nazionale. A spingere verso gli agriturismi non è solo la voglia di verde e relax ma anche il desiderio del buon cibo locale e a chilometri zero. Per scegliere la vacanza in agriturismo è possibile consultare le guide specializzate come “Agriturismo” che raccoglie le aziende associate a Terranostra o ricercare su internet dove è presente il sito www.campagnamica.it con una selezione di quasi millecinquecento agriturismi che possono essere scelti attraverso un motore di ricerca per tipo di ospitalità, collocazione geografica, prezzo e servizi offerti, compreso il benvenuto agli animali.

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