Megatrucks, sì all’uso transfrontaliero: ma la decisione spetta ai singoli Stati

Gli Stati membri dell’Unione europea possono “autorizzare l’uso transfrontaliero” dei cosiddetti megatrucks – ovvero gli automezzi Ems (Sistemi modulari europei) – “ma solo ad alcune condizioni”. Lo ha detto al Parlamento europeo il commissario Ue ai Trasporti, Siim Kallas. Secondo Kallas, la prima condizione “è che entrambi gli stati membri interessati già permettano l’uso di questi veicoli all’interno dei propri territori. Inoltre, entrambi gli Stati membri devono rilasciare, in modo non discriminatorio, permessi speciali che consentano agli operatori l’uso di camion più lunghi”.

Kalls ha poi indicato che “l’autista alla guida di uno di questi camion che voglia attraversare un confine per entrare nel territorio di uno Stato membro che autorizza questo tipo di veicoli deve essere in grado di dimostrare il motivo del viaggio. Inoltre lo spostamento deve essere locale e limitato nel tempo”.
“In ogni caso, lo Stato membro interessato deve autorizzare l’ingresso dell’automezzo”, ha concluso il commissario. Quindi, la decisione di autorizzare o non autorizzare l’uso di automezzi più lunghi nel trasporto transfrontaliero e non, spetta al singolo Stato membro. In parole povere, come ha confermato lo stesso Kallas, nessun Paese è costretto ad accettarli “se non vuole”.

Una risposta a “Megatrucks, sì all’uso transfrontaliero: ma la decisione spetta ai singoli Stati

  1. Come spesso succede l’Unione europea e i suoi rappresentanti non perdono occasione per dimostrare la loro inutilità e preparazione. Innanzitutto questa scelta andrà a incidere sulla competitività dei sistemi di trasporto; metterà fuori gioco tante piccole imprese e tutti gli operatori non in grado di fare investimenti in momenti di diffiocltà come quelli che stiamo vivendo. In Italia con le strade che abbiamo rischiamo di essere doppiamente penalizzati. Penso all’attraversamento dell’arco alpino e dei suoi trafori; alle tante e troppe rotonde, realizzate senza tener conto del raggio di ingombro (in tante località è così); insomma il prodotto nazionale verrà penalizzato così come diminuirà la maggior competitività del sistema Paese nei confronti dei porti del nord Europa e dei Paesi che sono situati a nord del sistema alpino e che non hanno un sistema viario come il nostro. Ma se le condizioni delle strade non faciliteranno l’uscita dal Paese, come potrà essere competitivo il prodotto nazionale visto che il trasporto italiano non riuscirà ad autorizzare tanto facilmente la circolazione dei megatruks? Ovviamente dei problemi della sicurezza che si potranno determinare non importa a nessuno, salvo al primo incidente chiedere a gran voce un trasporto più sicuro.

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