Carburanti alle stelle, il gasolio costa più del doppio rispetto a dieci anni fa

Il gasolio costa più del doppio rispetto a dieci anni fa. La denuncia arriva dal Codacons, che ha confrontato i listini dei carburanti attuali con quelli in vigore a marzo 2002. “Esattamente 10 anni fa la benzina costava alla pompa 1,023 euro al litro e il gasolio 0,844 euro/litro”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Oggi invece la verde ha toccato il record di 1,880 euro, mentre per un litro di diesel occorre pagare fino a 1,785 euro. Ciò significa che un pieno di verde costa 42,8 euro in più rispetto a marzo 2002 (con un rincaro dell’83 per cento), mentre per un pieno di gasolio ogni automobilista deve sborsare oggi 47 euro in più rispetto a 10 anni fa, con un aumento record per il diesel del 111 per cento”.

“Di fronte a questi dati il Governo, che grazie agli aumenti dei carburanti vede rimpinguare le proprie casse, non può restare a guardare”, conclude Rienzi. “Il premier Monti e i ministri economici devono urgentemente tagliare le accise che gravano sui carburanti, unica possibilità per determinare un sensibile calo dei listini alla pompa”.

10 risposte a “Carburanti alle stelle, il gasolio costa più del doppio rispetto a dieci anni fa

  1. Sul fronte “sanzioni per la mancata applicazione della legge 83/bis (costi minimi)” come si sta procedendo? E sul fronte pagamento a 30 giorni? I 60 giorni presi dal governo sono ormai agli sgoccioli, di cosa hanno ancora bisogno? Di un fermo? Questo era stato, se non erro, l’accordo: il fermo era solo sospeso, se entro 60 giorni le richieste inoltrate non fossero state tradotte in legge, l’autotrasporto aderente a Unatras si sarebbe fermato, effettuando quel fermo pronosticato per gennaio e sospeso per senso civico. Qualche nostro rappresentante Unatras ci può delucidare in merito? Penso ci sia dovuto, anche se effettivamente ci sentiamo presi in giro un’ennesima volta.

  2. Unatras ha inviato il 13 marzo scorso una lettera al ministero dei Trasporti (ministro, viceministro e segretario) ricordando che proprio l’aspetto sanzionatorio dell’83 bis fa parte degli adempimenti sul tavolo per cui le associazioni hanno ritirato il fermo. Detto ciò, la lettera è pubblica, si trova sul sito Conftrasporto e spero anche su altri. Nessuno prende in giro nessuno.

  3. Ho tralasciato di precisare che sono entrata sul sito della Conftrasporto, ho visto la lettera presentata al ministro Passera sull’argomento, ma la mia domanda è: come si pensa di procedere in caso di mancata emanazione nei tempi concordati? Nella stessa si parla di tempi brevi, ma non indica quanto brevi; tempo al tempo come sempre? Nel frattempo come sopravviviamo, con il prezzo del gasolio che lievita ogni giorno e i committenti che rispondono picche?

  4. Non dimentichiamo che è in atto uno sciopero delle bisarche e che gli autotrasportatori siciliani stanno decidendo se iniziare. Si sta creando la stessa situazione di gennaio. L’attenzione dei media è riservata solo ai danni provocati dal fermo ai committenti e non alla situazione degli autotrasportatori. Vediamo di non cadere nel solito tranello: poveri committenti/trasportatori delinquenti…

  5. Esco fuori tema, ma forse no: se provassimo ad immaginare la nostra bella Italia senza quei mostri che da trent’anni succhiano il sangue degli onesti, senza quei parassiti che rubano milioni di euro e magari si sentono autorizzati a dire ne torno cinque… ma che nazione è? Senza quelle pensioni di trenta quarantamila euro al mese, che non capisco come una persona di settant’anni ha bisogno di questi soldi (mia madre prende quattrocentoventi euro), senza quei dipendenti statali con stipendi che fanno concorrenza addiritura a capi di stato di altre nazioni, senza quei politici che sono lì da una vita a sperperare quattrini portando la nostra nazione alla rovina, senza quelle persone che magari si vendono e si comperano loro stessi palazzi per quattro soldi magari non sapendo nemmeno da dove vengono quei soldi, senza…. se ne potrebbe parlare all’infinito, immaginare se tutto questo non ci fosse cosa succederebbe per esempio ai carburanti.

  6. Buongiorno, oggi 20/03 i 60 giorni sono scaduti e sul fronte costi minimi il nulla, anzi no non il nulla, l’antitrust (anche se non ne ha i poteri) li ha delegittimati. Nulla anche sulla richiesta fatta precedentemente su come le nostre associazioni intendono procedere. Qualcuno ci può cortesemente delucidare in merito?
    Grazie.
    p.s. sull’argomento, per il momento, non si trova nulla nemmeno sul sito Conftrasporto

  7. Mi pare che sia stato inviato un sollecito al Ministro. Prosegue però il lavoro di delegittimazione dell’83 bis da parte dei soliti noti con l’appoggio della supercasta. Intanto, alcuni tra coloro che chiedono l’abolizione dei costi minimi, sono stati multati proprio dall’antitrust per la costituzione di un cartello tariffario. Quindi che bisogno c’è dei costi minimi di legge quando basta una riunione per fissare non costi ma TARIFFE. Sarebbe bello rapportare l’entità della multa con gli introiti illegali acquisiti attraverso il cartello.

  8. Illuminante il servizio di Reportime su Corriere.it circa la situazione all’interno delle cooperative di trasporto che operano per SDA. Da girare al ministro dei Trasporti e alla collega Fornero.

  9. È meglio che non esprima il mio commento liberamente sul continuo aumento dei carburanti qui in Italia, quando altrove costano meno e scendono anche, perché altrimenti sarebbero più parolacce e maledizioni nei confronti dei petrolieri e dei governanti che parole pulite. Un bel blocco come gennaio come protesta per i prezzi per tutti nooooooo? Il blocco ci vorrebbe per più di un mese poi vedremo se non cambiano musica…

  10. Le bisarche stanno attuando un fermo da cinque settimana e la risposta qual è? «il danno economico provocato dall’agitazione sta diventando insostenibile per il settore automotive italiano, già fortemente toccato dall`andamento del mercato». Il tono su tutti i giornali è questo: i danni provocati all’automotive e la richiesta di un intervento del ministero dell’Interno per fermare la protesta. Nessun media si occupa della situazione dei trasportatori! In Italia non c’è solo la FIAT!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *