Salvate i ciclisti, la campagna per la sicurezza pedala da Facebook al Senato

Sta prendendo piede in questi giorni di caro-benzina la campagna “Salva ciclisti” che su Facebook conta già 6mila adesioni e un disegno di legge depositato al Senato sulla mobilità urbana. Il 2012 segna il punto di svolta per i migliaia di cittadini che hanno scelto la bicicletta come mezzo di trasporto. In queste settimane i blogger italiani per la prima volta, rilanciando in Italia la campagna del quotidiano inglese The Times, si sono mossi in maniera omogenea e unitaria, incassando l’attenzione non solo dell’opinione pubblica, ma anche della politica. Il senso della campagna è quello di imporre un dibattito pubblico sulla sicurezza della mobilità urbana, ribaltando il problema e gli stereotipi in circolazione.

“Infatti, spiegano gli animatori del movimento, non è che con il caschetto aumenta la sicurezza dei ciclisti”, si legge sull’agenzia di stampa Agenparl.it, “ma sono gli automobilisti a dover cambiare l’atteggiamento al volante, così come accade nel Nord Europa, dove auto e biciclette convivono sulla stessa strada in massima sicurezza. Insomma, se i ciclisti si mettono il caschetto non si salvano la vita, se le automobili vanno piano sì. C’è una media che racconta che gli spostamenti intraurbani non superano in genere i dieci chilometri e per farli molti potrebbero usare la bicicletta, rinunciando all’automobile. “È un’impostazione pericolosa” per il mercato, ma non sarà un caso che in un periodo di lacrime e sangue come questo i megastore sportivi si riempiono di biciclette piegabili e a buon mercato, e nelle strade sono sempre di più le persone che si spostano in bicicletta. Un altro effetto della decrescita felice che non fa che aumentare la gioia di chi da anni si batte per una mobilità alternativa e in massima sicurezza”.

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