Volano i prezzi dei carburanti: benzina a 1,801 euro al litro, gasolio a 1,739

Gli amanti dello sport si ricorderanno di Sergey Bubka, il saltatore con l’asta sovietico che nel corso della sua carriera collezionò una serie impressionante, 35 per l’esattezza, di record mondiali. Niente se paragonato all’incredibile ascesa del prezzo dei carburanti. Di record in record la verde ha sfondato questa mattina quota 1,8 euro al litro. Secondo Staffetta Quotidiana mercoledì hanno messo mano ai listini Esso, Ip, Tamoil e TotalErg. Il prezzo massimo della verde tocca così 1,801 euro (negli impianti Tamoil). Il gasolio invece arriva a sfiorare 1,74 euro (1,739 euro di TotalErg). 

Dopo l’aumento deciso martedì da Eni, questa mattina hanno ritoccato i listini Esso, Ip, Tamoil e TotalErg. Per Esso si registrano lievi ritocchi sia sulla benzina (+0,3 centesimi a 1,775 euro/litro) sia sul gasolio (+0,1 centesimi a 1,7631 euro/litro). Per Ip rialzo sul solo diesel: +1 centesimo a 1,733 euro/litro. Per Tamoil l’aumento è di 1,5 centesimi su entrambi i prodotti, rispettivamente a 1,801 euro/litro e 1,735 euro/litro. Infine, TotalErg: +1 centesimo su entrambi i prodotti con la verde a 1,794 euro/litro e il diesel a 1,739 euro/litro. A livello nazionale la verde oscilla tra il minimo di 1,775 euro al litro e il massimo di 1,801 euro. Il gasolio è compreso tra un minimo di 1,720 euro e un massimo di 1,739 euro. Sui prezzi alla pompa – spiega Staffetta – si riversano oggi gli aumenti dei prezzi internazionali che si sono verificati lunedì. È stata in particolare la quotazione del gasolio a fare un balzo notevole tornando dopo circa un mese al di sopra dei mille dollari la tonnellata, mentre la benzina è stabilmente oltre quota mille dal 25 gennaio.

8 risposte a “Volano i prezzi dei carburanti: benzina a 1,801 euro al litro, gasolio a 1,739

  1. Noi dobbiamo aspettare 60 giorni per sapere cosa ci riserverà il futuro, se potremo avere una speranza di sopravvivenza; il rialzo dei costi non segue questo iter, dobbiamo sostenere aumenti così da un giorno all’altro, mi sapete dire dove andremo a finire? Il gasolio deve essere pagato molto prima di poter avere anche solo un piccolo rimborso accise, come possiamo sostenere tutto questo? Solo determinate cose hanno bisogno di tempo? Non c’è uguale peso e uguale misura per tutto e soprattutto per tutti!!!

  2. Rita, ma quale ugual peso e ugual misura! Qui c’è una casta di politici (e tecnici) che pensano solo ai propri interessi e se ne strafregano della povera gente che sgobba dalla mattina a sera! Prodi, Berlusconi, Casini, Bossi, Monti. Tutti uguali, tutti bravi solo a farei propri interessi e quelli degli amici e degli amici degli amici!!!!!

  3. Premesso che il professor Monti e la sua squadra di tecnici sono stati la peggior delusione che mi potessi aspettare (e sì, che da italiano, in politica ne ho avute di delusioni!), l’idea di tornare con Berlusconi o, peggio ancora, con Prodi o qualche suo sottotenente come Bersani o Bindi (ma anche con i vari Casini, Fini, Bossi…) non mi piace neanche un po’. Possibile che non possa nascere un nuovo movimento di giovani, di gente che non ha nulla che spartire con la prima e la seconda repubblica (una peggio dell’altra) e che spazzi via tutta questa gente? Possibile che non si riesca a trovare un giovane leader? Avanti di questo passo fra 10 anni non voterà più nessuno!

  4. Mi sono letto le proposte fatte da quella associazione che ha fatto il recente sciopero, non ho trovato niente di negativo. Penso che abbia ragione, a meno che qualcuno mi dica come possiamo ottenere, in definitiva le stesse cose, esponendoci noi singoli con la committenza. Possiamo cominciare da Napoli magari! La committenza se non obbligata pesantemente non interessa niente. È possibile che dopo tutto il passato ci sia ancora chi le da credito? Se non smentito credo che mi assocerò a questa associazione che ha saputo dire basta. Salutoni

  5. Rispondo a Rolandir: hai ragione di arrabbiarti ma che cosa ha ottenuto con una settimana di fermo di più degli altri da cui ti vuoi staccare? MI dispiace cari autotrasportatori e qui mi ci metto dentro anch’io fino al collo, dobbiamo avere il coraggio di ribellarci e pretendere quanto ci spetta per il nostro duro servizio, e non c’è associazione che tenga che si possa sostituire a noi imprenditori in questo. Noi siamo i primi a fare le scarpe al nostro concorrente per far girare il camion, l’importante è che giri.. a vuoto sotto costo, spendendoci la vita.. ma l’importante è che giri. Guai se rimane il camion fermo sul piazzale. Non c’è bisogno dell’associazione per imporsi o per farci fare le leggi che servono, per poi immancabilmente non rispettarle noi per primi. Basta ne ho fin sopra i capelli di sentire gente che si piange addosso dalla mattina alla sera!!!. E giusto che finiamo così in agonia ce lo meritiamo e forse il fatto che il gasolio salga alle stelle è un bene per tutti noi, vediamo a forza di girare gratis chi si ferma per primo::: Caro Rolandir, vuoi passare a quell’associazione che si è fermata e ha saputo dire basta!!! accomodati ma… non ti risolverà i tuoi problemi nemmeno questa e sai perchè? perchè il problema siamo noi, se non cambiamo testa e modo di pensare e lavorare ci possono essere al nostro fianco tutte le associazioni del mondo…. Auguri!!!

  6. Ringrazio Claudio per la severa ma cortese risposta, ma lo invito a leggere la piattaforma di proposte avanzata da tale associazione. Una riga sola scrivo: il principio da cui partire è che il sistema normativo deve prevedere di regola che, in caso di irregolarità, l’onere della prova contraria è a carico del committente del servizio di trasporto, e non dell’impresa di autotrasporto.
    Io ho chiesto il giusto, risposta: per me cancello chiuso. La finanza (o chi per lei) deve controllare e multare severamente chi non si attiene alla legge. E obbligare a pagare anche gli arretrati. Le regole vanno fatte chiare e nella salvaguardia del più debole. Mi spiace caro Claudio ma non condivido la tua analisi. Siamo così perché siamo dei poveracci sfruttati, ed il nostro pastore non e’ all’altezza, non voglio pensare altro. Con tanti salutoni

  7. Caro Rolandir, cambia pure pastore ma restiamo dei gran pecoroni comunque, ti ripeto fatti pure fare la legge che tocchi alla committenza dimostrare tutto quanto dici e le tue/nostre sono sacrosante richieste, altrimenti come dici tu cancelli chiusi, ma ritorno ad essere sempre più convinto che i cancelli li dobbiamo noi chiudere noi e non serve andare in strada per questo. Solo che sai qual è il grande problema e te lo risottolineo: NOI. Non è la nostra committenza che deve dettarci il listino, dobbiamo fare massa critica noi, e cominciare a dire un bel sano e urlato: NO non ti faccio il viaggio e se trovi qualcuno che lo fa a meno di me ti metto davanti ai cancelli chi ti dovrà controllare se rispetti le regole di quella “piccola, piccolissima” legge sui costi minimi e che tu Committente arrogante e presuntuoso non vuoi rispettare e vediamo se poi chiudi i cancelli a me che sono un trasportatore serio. Uniamoci in questo e cominciamo a fare il passa parola e qui si le associazioni possono fare la differenza….. dai Rolandir finiamola di fare i disperati, 30 anni fa ci mettevano il tappeto davanti al camion quando arrivavamo nei cantieri e adesso ci dobbiamo riprendere il Valore del nostro lavoro, parliamo di più tra di noi e accordiamoci di più con i nostri colleghi sulla linea guida da seguire per rialzare la testa. Salutoni anche a te

  8. Concordo in pieno con te Claudio! Anche se Ronaldir non ha tutti i torti. Ma la bilancia pesa dalla parte di Claudio e mia. Ho il camion in piazzale da 30 giorni. Quello che mi preoccupa non sono i viaggi, ma gli insoluti che non si quietanziano. Per il resto, i conti li faccio da me, sulla mia pelle e le mie spese, aiutato e confortato dalle leggi sul trasporto sin qui emanate. Ora mi devo armare per recuperare il mio credito; i viaggi e le committenze possono aspettare, se vogliono. Oppure,cambiando strategia e “cambiando testa e modo di pensare e lavorare”, mi pagano, anche se minimo-minimo, in contanti o in titoli, al carico delle merci. E poi si parte, sempre rispettando i tempi di guida e riposo, le pause ecc… E non: vai che ti aspettano, presto presto! No, è cambiato il vento, caro Ronaldir, e Claudio alimenta la mia tesi…

Rispondi a Ronladir Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *