Sciopero dei Tir, in Sicilia denunciate sei persone per sequestro di persona

Camionisti costretti con la forza a “partecipare” agli scioperi. Autisti letteralmente sequestrati, come aveva raccontato a Stradafacendo l’amministratore delegato di un’azienda di autotrasporto del Nord Italia (clicca qui). Non sono esagerazioni, visto che ora la polizia ha identificato e denunciato per sequestro di persona sei uomini. I fatti risalgono alla scorsa settimana nei momenti caldi dello sciopero in Sicilia. I sei denunciati hanno un’età compresa tra i 19 e i 40 anni, e quattro di loro hanno precedenti penali per furto, truffa, violenza contro la persona e associazione mafiosa. Secondo le ricostruzione il gruppo di sequestratori avrebbe bloccato un autotrasportatore di 37 anni in contrada Ponte Olivo, a 10 chilometri da Gela (in provincia di Caltanissetta), sulla strada per Catania.

Il camionista aveva appena completato un carico di carciofi sul suo Tir, a Niscemi, e stava per portarlo a destinazione al mercato ortofrutticolo di Bari, quando è stato fermato. Sulla cabina di guida sono saliti due dei dimostranti, i quali, con minacce, lo hanno costretto a dirigersi verso Gela, scortato da un’autovettura su cui avevano preso posto gli altri quattro componenti della banda. L’obiettivo era quello di portare l’autoarticolato in via Venezia, dove era più massiccio il presidio degli scioperanti, che avrebbero potuto controllare il mezzo e il camionista sequestrati. Ma il committente del carico di carciofi, che parlando al telefono cellulare con l’autista aveva sentito le frasi concitate dei dimostranti prima che la comunicazione si interrompesse, ha allertato gli uomini del commissariato di polizia di Niscemi, i quali, coadiuvati dal personale delle volanti e della squadra di Pg di Gela sono riusciti a liberare l’autotrasportatore e a identificare gli autori del sequestro. I sei complici sono stati deferiti alla procura di Caltagirone (Catania), competente per territorio.

2 risposte a “Sciopero dei Tir, in Sicilia denunciate sei persone per sequestro di persona

  1. Ma forse qualcuno ha creduto alle parole di Longo che il fermo era senza violenze e che la gente che si fermava era perchè condivideva l’azione proclamata da Trasporto unito? Questo è uno dei tanti casi che si aggiungono agli arresti, mi pare sette, effettuati in Campania di appartenenti al clan dei casalesi e via discorrendo. Altro che fermo compatto. Insieme a pochi autotrasportatori legittimamente convinti delle ragioni sostenute da Longo (per me impossibili a realizzarsi) a diversi disinformati delle ragioni che hanno portato ad un fermo rivelatosi inutile (chi paga i danni a quelli che avevano impegni?) in quanto molte questioni erano già risolte; ve ne erano molti che sono stati costretti a restare fermi. Bel modo per fare il rappresentante di categoria. Ma Longo quando si liberalizzarono le licenze, si abolirono gli albi provinciali, si presentò una legge sulla ristrutturazione che poi venne bocciata dall’Unione europea, dove era? Non apparteneva a una federazione che diceva che quelle sarebbero state le soluzioni dei nostri problemi? Ed oggi c’è ancora chi crede alle sue strategie?

  2. Ma credi davvero che l’inchiesta sui casalesi sia partita, istruita e definita nei 5 giorni di fermo dei tir di Trasportounito? Suvvia Antonio, non ci trovi nulla di strano?

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