Sciopero dei Tir, il prefetto di Roma dice basta: stop ai sit-in ai caselli autostradali

Stop agli assembramenti di Tir ai caselli autostradali all’entrata della Capitale. Lo ha deciso in un’ordinanza il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, sottolineando che “possono creare impedimenti alla circolazione stradale, comprometterne la sicurezza e interrompere un servizio pubblico”. L’ordinanza, valida da oggi a venerdì, vieta inoltre all’interno del Grande Raccordo Anulare e lungo tutte le strade di accesso alla Capitale la circolazione degli automezzi adibiti al trasporto di merci che non siano destinati alla distribuzione nella Capitale o nella Provincia. 

Il provvedimento, precisa una nota della Prefettura, “si è reso necessario a seguito delle proteste della categoria che stanno avendo ripercussioni su tutto il territorio nazionale e che, come noto, stanno compromettendo il regolare approvvigionamento di beni primari per i cittadini e per le attività produttive”. L’inosservanza dell’ordinanza prefettizia comporterà una sanzione amministrativa pari a circa 200 euro, il ritiro della patente, della carta di circolazione e il fermo amministrativo del mezzo.

2 risposte a “Sciopero dei Tir, il prefetto di Roma dice basta: stop ai sit-in ai caselli autostradali

  1. Sono un autotrasportatore come tantissimi che non ha aderito al fermo dei servizi indetto da Trasporto Unito pur condividendo parti delle rivendicazioni ma cosciente del fatto che se tutte le altre sigle sindacali dell’autotrasporto hanno preso accordi precisi con il governo non più tardi di settimana scorsa. Bisogna avere un po’ di fiducia e attendere la pubblicazione delle normative entro i 60 giorni concordati.
    Mi chiedo come sia possibile che nessuna forza dell’ordine capisca che tutti i mezzi che sono fermi presso ogni presidio non siano lì di propria spontanea volontà ma sono costretti sotto minaccia a non muoversi. Chi ha aderito al fermo il proprio mezzo lo tiene in deposito non sicuramente ad un casello autostradale. Perché le forze dell’ordine non intervengono? Basterebbe chiedere al singolo autista se vuole rimanere lì o vuole proseguire per la sua strada.
    Ho un mezzo fermo da ieri sera in Puglia su un ciglio della strada senza mangiare e usufruire di qualsiasi servizio. Rispetto chi sciopera ma gradirei essere rispettato. QUESTA E’ DEMOCRAZIA? Le forze dell’ordine cosa fanno?

  2. Il fatto è che al peggio non c’è mai fine. Aspettavano tutti il fermo, poi, alla revoca, si sono mortificati tutti, specialmente chi non ha più niente da perdere, ma anche chi non sa più cosa e come agire. Sono sicuro che, se mai, otterranno di più di quello che è stato e sara mantenuto (lo spero proprio) certi personaggi si svenderanno pur di lavorare! Perché, fatemi capire, se anche fosse obbligo inserire il costo carburante e fossero mantenute reali le tariffe minime, e il cliente, con la crisi attuale, dice che non ha da caricare ne viaggi da commissionare, questi signori cosa fanno? Sono sicuro che “sconteranno le tariffe” pur di fare viaggi, e non trovarsi sui piazzali, con le tariffe di legge rispettate e congrue, ma senza carichi da eseguire. Morale, spostando l’ordine degli addendi il risultato non cambia!

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