Sicilia, la protesta dei tir si ferma. Espulso dalle associazioni chi è in odore di mafia

“Non possiamo arrivare allo scontro con i siciliani già provati da una situazione economica e sociale tanto difficile”.  Con queste parole  il leader del Movimento dei Forconi ha annunciato la sospensione della protesta degli autotrasportatori nell’isola, sospensione che è praticamente coincisa con la firma di un importantissimo documento: il protocollo di legalità sottoscritto dai responsabili dell’assessorato regionale siciliano alle infrastrutture e alla mobilità e i responsabili regionali di Fai Conftrasporto, Cna Fita, Confartigianato, Casa Artigiani, Lega cooperative.

Un documento che si ripropone di fare piazza pulita di possibili infiltrazioni mafiose e criminali nell’autotrasporto, impedendo, per esempio, che chi ha subito condanne per mafia possa far parte della Consulta regionale dell’autotrasporto. Ma il protocollo di legalità  rappresenta anche un importantissimo passo in avanti sotto il profilo della sicurezza sulle strade, grazie all’impegno, sottoscritto dalle associazioni di categoria firmatarie del documento, a segnalare alle forze dell’ordine le imprese che non rispetteranno i costi incomprimibili per la sicurezza.

3 risposte a “Sicilia, la protesta dei tir si ferma. Espulso dalle associazioni chi è in odore di mafia

  1. Sig. Paolo Uggè e adesso cosa succederà nella Fai Sicilia, con quel personaggio che conosciamo tutti grazie al settimanale L’Espresso e la trasmissione Anno Zero, conoscendo alcune sigle sindacali che sono in consulta avrà una bella gatta da pelare la Fai Sicilia.

  2. Signor Walter mi permetta: lei pensa che la Fai Sicilia ma ancor più la Federazione nazionale, la fai service, Confcommercio che hanno in tutte le sedi propagandato la regolarità, non abbia fatto le dovute verifiche prima di agire? Il personaggio citato dall’Espresso è stato oggetto di attacchi mediatici e di una strumentalizzazione del cognome. Evidentemente a qualcuno la nostra onestà non piace. Nelle sedi Fai della Sicilia non vi sono ne infiltrazioni, ne soggetti indagati, solo imprenditori puliti che hanno deciso di mettersi a disposizione (non con corsi e profitti personali) di una categoria importante e sofferente. I problemi della Sicilia sono altrove, con altri soggetti. Buon lavoro

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