Smog alle stelle e neve chimica, ma nessuno se la sente di bloccare il traffico

Non piove ormai da settimane e l’aria, soprattutto al Nord Italia, continua a peggiorare. Questo anche a Milano dove da poco è entrata in vigore la riduzione del traffico in centro con l’avvio dell’Area C. Mercoledì le centraline dell’Arpa hanno infatti registrato un’impennata delle concentrazioni di polveri sottili che sono arrivate a triplicare la soglia di guardia al Verziere (163 mg/mc contro i 50 consentiti. Non va meglio nelle altre due postazioni in città: il Pm10 ha infatti toccato quota 133 e 134 mg/mc rispettivamente in via Senato e a Città Studi. 

Con i dati sulla giornata di mercoledì, Milano inanella la nona giornata consecutiva di polveri oltre i limiti. E una conseguenza dell’inquinamento appare in questi giorni sotto gli occhi di tutti nella fascia prealpina e in Val Padana, ossia la neve chimica. Un raro processo chimico-fisico che si crea quando due condizioni si verificano contemporaneamente, ossia il grande freddo, come quello di questi giorni al nord, e i livelli di inquinamento. Negli ultimi giorni il fenomeno ha colpito parte del Piemonte e della Lombardia, e in particolare il Novarese e il Milanese. La neve chimica può produrre anche qualche centimetro di manto ghiacciato e risulta ben visibile sulle piante e sulle vegetazioni. Intanto in un momento di crisi economica, nessuno se la sente di bloccare il traffico. Anche Bergamo, che aveva previsto uno stop alle auto, l’ha momentaneamente sospeso.

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