Camion fermi 5 giorni dal 23 al 27 gennaio, l’Italia rischia di restare paralizzata

Lo sciopero dei tir è una realtà. Unatras ha infatti ufficializzato la proclamazione del  fermo dei servizi dell’autotrasporto merci a partire dalla mezzanotte di lunedì 23 gennaio fino alle 24 di venerdì 27 gennaio prossimo.  All’origine della protesta, che rischia  di paralizzare l’Italia  proprio come avvenne nel 2007, è stata decisa per denunciare l’aumento insostenibile del costo del gasolio (settemila euro all’anno per veicolo), l’aumento delle giornate di divieto di circolazione, il rischio della cancellazione dei costi di sicurezza e la deregolamentazione delle norme per l’accesso alla professione di autotrasportatore che compromettono, secondo gli autotrasportatori, la sicurezza sulle strade e riducono la competitività delle imprese.


29 risposte a “Camion fermi 5 giorni dal 23 al 27 gennaio, l’Italia rischia di restare paralizzata

  1. Alessandra ha studiano alla Star (… o alla Knorr). In italiano significa “il dado è tratto” …. (a uso e consumo dei camionisti che non hanno fatto il classico!!!!!! Alessandra parla come mangi….

  2. Abbiamo un’autotrasportatrice che sa pure il latino, che si eleva sopra una media culturalmente decisamente bassina della categoria e pure le rompiamo le scatole? per favore.Grazie Alessandra, non ti curar di loro (Gioacchino) ma guarda e passa…

  3. Cara Alessandra il sig. Gioacchino, mio omonimo, probabilmente non è un’autotrasportatore, la Sua affermazione, che non merita risposta, denota assoluto disprezzo e poca considerazione del nostro mondo. Questo signore evidentemente vorrebbe che la nostra realtà non progredisse sia culturalmente che economicamente. Io dico che si sbaglia! La nostra gente ha oggi “tolto il prosciutto dagli occhi” ed è in grado di capire e competere a tutti i livelli. Se il signor Gioacchino, l’altro, è invece un collega lo invito a farsi un’esame di coscienza e cercare di ritrovare la sua dignità e l’autostima che evidentemente ha perso e rivalutare e rispettare i colleghi.

  4. Voleva essere una simpatica presa in giro, nessuna volontà ne di offendere nessuno ne tantomeno di dire che i camionisti sono tutti trogloditi. Comunque non mi si venga a dire neppure che sono dei dotti pensatori e oratori, ho partecipato a numerose riunioni di camionisti eso che qualche fettina di prosciutto sugli occhi ce l’hanno ancora…. Comunque buon Natale a tutti e un 2012 in cui tanti camionisti imparino il latino grazie ad Alessandra….

  5. La Cna Fita ha tradito a dicembre 2007 e si sta facendo da parte anche adesso, invito tutti i trasportatori che per loro scelta sono associati a questa specie di organizzazione sindacale a dissociarsi al fine di evitare disordini durante il fermo poiche’ tutta la categoria qualora si ottenesse l’accoglimento delle richieste ne avrebbe una boccata di ossigeno e gli appartenenti a questi osservatori non hanno diritto ad alcuna agevolazione. Auguri di buon Natale anche a voi della Cna.

  6. Il direttore del trasporto Stradale che ha gentilmente ricevuto le associazioni, in sostituzione del nuovo ministro, probabilmente troppo professore per poterci dare udienza, ha spiegato ai presenti che portare il recupero delle accise da un anno a 3 mesi (massimo), sarebbe un enorme sacrificio per lo Stato (9-10 milioni di euro)!!! MA QUALCUNO GLI HA SPIEGATO QUANTO CA…SPITA CI COSTA A NOI PAGARE LE ACCISE UN ANNO PRIMA? Questi nuovi fenomeni mi sa che devono tornare in università a studiare, cominciando dalla logistica e non dalla finanza come hanno sempre fatto, forse capiranno presto che senza gasolio nei serbatoi, l’economia Italiana si ferma in 3 giorni!

  7. Credo che non serva il fermo. Da parte mia i camion si muoveranno solo quando sarà rientrata l’esposizione debitoria delle fatture posticipate. E quindi non prima, assolutamente, del 20 gennaio 2012. Le richieste ci sono per servizi di trasporti e ricerca di trasportatori (soprattutto padroncini ; sta a chi sa fare i conti, e non è ostaggio dei debiti, fare preventivi congrui e coerenti con le spese primarie e secondarie. Non credo che si otterrà niente di più di quello che si è ottenuto sino a ora. Non può esserci ogni volta un sindacalista che segue pedessiquamente la trattativa con il committente di turno. Credo che si debba assolutamente mette in pratica e applicare gli articoli di legge e le disposizioni che sono state promulgate a nostro favore: pagamenti a 30, massimo 60 giorni, con applicazione di interesse nel caso ritardo, e sospensione dei servizi; scheda trasporto consegnata, e disposizioni degli articoli del codice della strada, per la guida in sicurezza; dimostrazione del durc, MA RECIPROCA; responsabilità della committenza, oggettiva, sulla base del verbale e delle prove, in caso di incidente, aggiornamento del costo trasporto sulla base dei costi minimi, come da tabelle del ministero trasporti, e quindi applicazione dell’aumento immediato del servizio. Se ci si fa rispettare si riesce a sopravvivere.

  8. È un imperativo, dobbiamo farlo tutti insieme e ad oltranza. Se non altro per far capire che quando diciamo qualcosa la manteniamo… Facciamo un altro 2007 ma senza fidarci dei primi che parlano, ma delle nostre associazioni. Io stavolta non cedo!

  9. Carissimo Gioacchino, non ho studiato nè alla Star nè alla Knorr bensì nella mia cucina “emiliana” dove il brodo, a Natale, si fa “di quarta” e durante l’anno un pò più leggero comunque mai di “dado”. Ricordo i racconti di mio padre che spesso consegnava presso le aziende che hai citato e credimi, da allora, mai più dadi. Ho scelto questo motto perchè ben rispecchia la decisione del fermo ormai irrevocabile e le sue motivazioni,le stesse di Giulio Cesare, il quale decise di passare il Rubicone perchè, pur essendosi mantenuto nella legalità è stato costretto all’uso della forza dall’illegalità degli avversari. Mi auguro che tutti abbiate passato un sereno Natale in famiglia. Auguri a tutti.

  10. Marina ci sara’ chi ti fara’ cedere, noi siamo un settore determinante e il nostro governo lo sa, non arriveremo mai ai 5 giorni di sciopero, il governo fara’ la sua parte presso le nostre associazioni, tutto questo finira’ in una bolla di sapone, il nostro settore puo’ determinare di tutto, volete il gasolio a 0.80? Abbiamo le condizioni per poterlo avere, ma non succede e cosi via per tante altre cose che non succederanno mai. Spiegatevelo.

  11. Rino … le rivoluzioni partono anche da questo… mi sembri purtroppo desolato e sconsolato. Io invece sono molto arrabbiata e se ti documenti un po’ in giro ne sentirai delle belle. Noi faremo la nostra parte e cioe’ rimaniamo fermi……IO MI VOGLIO GUARDARE ALLO SPECCHIO E NON SPUTARMI IN FACCIA PER NON AVERCI PROVATO!

  12. Secondo me bloccare i tir per cinque giorni è la cosa peggiore che possiamo fare. Le prove di forza non dobbiamo darle per strada, dobbiamo darle nei palazzi del potere, facendo arrivare a destinazione le nostre istanze. E per questo non ci serve una miriade di federazioni, grandi e piccole, che servono solo a frazionare la categoria, non ci servono presidenti che urlano incitando al fermo solo per mettersi in mostra, per finire sui giornali, ma persone intelligenti, pacate, preparate che conoscano le strade giuste per far ascoltare la nostra voce a chi governa. Buttiamo a mare un sacco di minisindacati che contano, politicamente parlando, come il due di picche e riuniamoci in un unico esercito pronto a marciare sì su Roma, senza fermare i tir, ma anzi facendoli viaggiare carichi di migliaia di petizioni…..

  13. Dobbiamo restare a casa con i nostri mezzi durante lo sciopero e non andarcene in giro come qualcuno usa fare sperando di oltrepassare un blocco facendola franca nei confronti degli altri. Le lotte si fanno insieme tra uomini e non tra profittatori un po’ conigli che sperano di pagare la cambiale dell’ultima ora. Ci vuole ristetto tra di noi se vogliamo essere rispettati dagli altri…

  14. Marina… nelle scritture in precedenza fatte da me su questo sito si denota bene come la penso, ho fatto più volte osservazioni ai vertici delle nostre associazioni, rispondono picche. Noi a sud di Salerno siamo pronti al fermo per sei giorni “veramente l’avevamo chiesto nella settimana prima di natale, non è stato possibile”. Ti sembro desolato e sconsolato? Lo sono, lo sono perchè sono arrabbiato più di te, lo sono perchè mi vedo sfumare tanti anni di onorato lavoro, lo sono per le dieci famiglie che da sempre lavorano con noi e che oggi in queste condizioni il rischio di andare a casa è molto alto, lo sono perchè tutti quelli che girano intorno a questo settore “fornitori” si sentono autorizzati a fare di tutto, lo sono per la nostra impotenza verso il sistema quando noi sappiamo di poter essere esattamente l’opposto, ma ti assicuro che se ti guardi intorno ne troverai tanta di desolazione. Saluti

  15. Credo, o almeno penso, che alla data del fermo annunciato dalle associazioni di categoria, per gennaio 2012, ci saranno già state molte novità, impositive, fiscali, tributarie e aumento gestionali che il fermo ci sarà per autogenesi. E che se non sarà per il fermo (non chiamatelo sciopero!), molti si fermeranno per i mancati pagamenti delle fatture a credito (l’imprenditore di Vigonza docet).

  16. Giorgio… anche il pagamento delle fatture è un problema molto serio, la percentuale di chi non paga è sempre piu alta, l’economia non tira e le aziende sono in difficoltà. Chiedilo al nostro governo come intende risolverlo, il nostro settore ha le potenzialità per farlo. Pensateci…

  17. Se è vero come è vero che dal 1/1 le banche devono comunicare al “cervellone” dell’agenzia entrate tutti i movimenti dei nostri conti correnti, allora potrebbero pure comunicare i nominativi dei clienti che non hanno pagato le ricevute bancarie, girare l’elenco ed EQUITALIA che dovrà provvedere al recupero degli insoluti con le modalità che le sono proprie: diritti, interessi, sanzioni. Così, giusto per par condicio.

  18. Non solo a Equitalia, ma anche alla Camera di commercio di pertinenza e alla Agenzia delle entrate. Perchè io ho versato iva, non incassata, e loro se la sono portata in detrazione, come spesa.

  19. Vogliamo che con questo sciopero ci sia riconosciuto come lavoro usurante ai fini pensionistici! Facciamo una vita da bestie fuori giorni e notti con ore e ore di guida senza vedere famiglia e amici, con carico e scarico merci anche pesanti con tutte le intemperie, carico di merci alle tre di notte dopo poche ore di sonno e poi alla guida sempre desti e attenti. MI DEVONO SPIEGARE COME FARLO A 67 ANNI!! Un lavoro pagato con uno stipendio base da fame e poi le trasferte su cui non calcolano i contributi, dandoci domani pensioni da poveracci basate sullo stipendio base! Gli autisti bus (lavoro usurante) fanno 6 ore di guida, conducono vita sociale e hanno straordinari ben pagati. Non come noi, tutto caricato su trasferta senza contributi per pensione e niente vita sociale e tempo libero quasi zero! Ci stanno prendendo davvero per i fondelli!!! CHIEDIAMO GIUSTIZIA (nulla contro i cugini autisti di bus).

  20. Caro Beppe, non devi scusarti contro i cugini autisti bus! È la verità! È da tempo che in sede di incontri con le associazioni faccio presente che il lavoro di autista / conduttore di camion pesanti deve essere riconosciuto come lavoro usurante. Noi che guidiamo mezzi pesanti, camion, bilici, non siamo alla pari come dignità, impegno, stress psicofisico, attenzione, concentrazione, adeguamento professionale ai colleghi che guidano bus? Per non parlare della disparità di trattamento economico. Le motivazioni sono sindacali, non oggettive e pertinenti, sono solo in base al potere dei sindacati, e delle sigle di associazione. BISOGNA FARE PRESSIONE PER FARE RICONOSCERE IL LAVORO DI AUTISTA VEICOLI PESANTI LO STATUS DI LAVORO USURANTE!!

  21. Ma questo fermo di cinque giorni si fà o non si fà????? Stanno girando nell’aria troppi segnali che sembrano portare a una sospensione della protesta, segnali che non mi piacciono affatto!!!

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