Donne alle guida dei treni. In Svizzera ci sono sempre più macchiniste

La parola macchinista si declina al femminile. Almeno in Svizzera dove la prima donna si è messa alla guida di un treno delle precisissime ed efficienti Ffs ormai vent’anni fa (le condizioni per accedere alla professione sono cambiate dal 1988 e il primo esame è stato passato da una donna nel 1991). A questa se ne sono aggiunte nel tempo altre 70, per un ruolo generalmente non considerato proprio femminile, così come la professione del camionista o dell’autista di pullman. A giudicare dalla fotografia i capotreni rossocrociati non rinunciano però alla loro femminilità. 

Così nel 2004 le Ffs hanno costituito una «classe di macchiniste donne» a Bienne. Attualmente al servizio di FFS Viaggiatori e della FFS Cargo vi sono appunto 71 donne che lavorano come macchiniste. Oggi per seguire la formazione di macchinista può annunciarsi chiunque abbia concluso un tirocinio professionale o conseguito la maturità. Prima della riforma (del 1988) veniva richiesto di aver assolto gli obblighi di leva, che anche in Svizzera erano un’esclusiva del cosiddetto sesso forte. Il futuro macchinista deve soddisfare numerosi requisiti. Tra questi vi sono tra l’altro la consapevolezza per la sicurezza, il senso di responsabilità individuale, la buona salute, le conoscenze di una seconda lingua nazionale (italiano, francese e tedesco sono le lingue nazionali svizzere) e la disponibilità a lavorare a orario irregolare. Il numero delle donne è destinato però ad aumentare in futuro. Nei prossimi dieci anni circa 1.000 macchinisti andranno in pensione, che dovranno essere sostituiti da nuove forze. Dato che le donne rappresentano la metà della popolazione svizzera e dunque potenzialmente la metà del mercato del lavoro, la popolazione femminile potrebbe pensare anche al reclutamento come capotreno. Chi si vuole fare un’idea del profilo professionale del macchinista e scoprirne le sfaccettature può cliccare qui. Sono previste anche assunzioni a tempo parziale e nel regime di libero mercato non si deve essere per forza svizzeri, naturalmente.

Credits: Ffs

2 risposte a “Donne alle guida dei treni. In Svizzera ci sono sempre più macchiniste

  1. Io sono Svizzera e per quanto il romancio sia una lingua ufficiale quasi nessuno lo parla più e comunque non viene utilizzata negli ambiti lavorativi del nostro paese.
    Nessuno dialogo tra un Cantone e l’altro avviene in Romancio anche perché, questa lingua, viene parlata (per quel poco che accade) prevalentemente nei Grigioni.

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