Autotrasporto, Paolo Uggè riconfermato alla presidenza di Fai Conftrasporto

Il consiglio nazionale della Fai, riunito oggi a Milano, ha rieletto per il prossimo triennio a proprio presidente Paolo Uggè che nel ringraziare per la fiducia accordata ha indicato quelli che dovranno essere i futuri obiettivi ai quali dovrà tendere la federazione nel prossimo triennio: rispetto delle regole, crescita delle imprese e ricerca della maggiore unità possibile. 

Uggè, che ha poi chiamato alla vicepresidenza Gianni Satini, Claudio Fraconti, in rappresentanza delle imprese del Nord, e Luigi D’Auria e Giovanni Agrillo per il mezzogiorno e le Isole, ha anche sottolineato come in futuro “diventerà però indispensabile che anche da parte dei singoli operatori arrivino comportamenti atti a dimostrare come la cultura del “fare squadra” sia divenuta la caratteristica del fare impresa da parte degli operatori aderenti”.

4 risposte a “Autotrasporto, Paolo Uggè riconfermato alla presidenza di Fai Conftrasporto

  1. Auguri al presidente Uggè che però si illude se pensa che l’unità possa essere un obiettivo realmente raggiungibile. È davvero convinto che tutte le organizzazioni storicamente legate alle confederazioni artigiane con un Governo appoggiato dai maggiori partiti, se così sarà, si permetteranno di contestare il nuovo esecutivo? Non si ricorda di quanto è successo nel 2007 quando le confederazioni dell’artigianato decisero per conto delle federazioni del trasporto di sospendere un fermo che stava riuscendo? Non si illuda presidente, questi non potranno mai decidere un fermo contro un governo che è appoggiato da tutti.

  2. Congratulazioni e un grande augurio, presidente: contiamo nel suo rinnovato impegno… e ci faccia sperare… Grazie e cordiali saluti

  3. Auguri al signor Uggè. Ma, caro signor Daniele, non è che parlava, l’articolo, di sciopero da programmare. Ci sono degli accordi, programmati e da programmare , da rispettare. Ci sono le leggi che imperano sul nostro operato in strada, e da questo: la sicurezza e la regolarità del servizio trasporto merce su strada. Quindi ci sono i doveri, ma ci sono anche i diritti, stabiliti per legge che sotto un minimo di sicurezza non si puo lavorare. Sta alle associazioni fare si che tutti li rispettino, trasportatori e committenti. E se anche il periodo è quello che tutti sappiamo, non vuol dire che si debba violare un diritto stabilito per legge. Perchè non è che, se trasportiamo a costi sotto pagati, il lavoro aumenta e cresce la produzione. Così crescono solo il consumo, le spese, il disfattismo e il fallimento aziendale di chi esegue il trasporto.

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