Cinque euro l’ora per consegnare pacchi: smascheriamo chi sfrutta i corrieri schiavi

“Cinque euro all’ora per girare come trottole nel traffico a consegnare pacchi e buste, e questo per 10 ore al giorno consecutive  senza pause, mangiando un panino sul sedile del furgone”. A denunciare lo scandalo degli “sfruttati dei pacchi” è un servizio pubblicato su “Il fatto quotidiano” nel quale si racconta delle migliaia di peruviani, ghanesi, tunisini, marocchini, ma anche numerosi italiani, ragazzi soprattutto, che ogni giorno si vedono sfrecciare nelle grandi città tutti i giorni su furgoni delle più importanti società di corrieri. Lavoratori che, denuncia “Il fatto quotidiano”, “un inquadramento contrattuale ce l’hanno, ma solo formalmente visto che il servizio lo appaltano a terzi e sono questi che hanno un rapporto contrattuale diretto con i lavoratori.

In altre parole: sulle buste paga dei nuovi schiavi metropolitani, i nomi delle grandi società di spedizione in effetti non compaiono e al loro posto si trovano mille sigle di cooperative o piccole aziende di padroncini, ma questo  consente davvero alle grandi società appaltatrici di essere estranee allo sfruttamento?E a proposito di buste paga, l’articolo inchiesta pubblicato da Il Fatto sottolinea come “la retribuzione ordinaria in senso stretto sia in genere appena un terzo del totale mentre il resto sono premi e diarie o trasferte Italia. Se per esempio il compenso totale è 1.000 euro, la retribuzione è 340 circa, i premi 460, le trasferte un po’ più di 200”. Voci di premi e di trasferte che, secondo i sindacati, sarebbero fittizie, inventate con lo scopo di pagare meno contributi ed eludere il fisco. In pratica con questo sistema “non solo si sfruttano i lavoratori e si truffa pure lo Stato”. Il segretario regionale Cgil dei trasporti del Lazio, Rocco Lamparelli, ha raccolto un voluminoso dossier su queste che considera clamorose violazioni, dossier che ha portato, per ora, a un’ispezione negli uffici della Sda (società pubblica che effettua consegne per conto di Poste posseduta al 100 per 100 da Poste stesse) di Roma 1 e Roma Hub di via Corcolle e di Roma 2 in via Porta Medaglia per verificare se davvero, come sostiene il rappresentante dei sindacati, ci sarebbe uno sfruttamento dei corrieri, pagati poco e male proprio per consentire ai padroncini di rientrare nelle spese dopo aver sottoscritto  contratti antieconomici, con corrispettivi per il servizio addirittura inferiori al costo vivo del lavoro. Sda Courier ha fatto sapere che  Non vi è alcuna costrizione da parte di Sda sulle tariffe contrattuali che vengono determinate dal mercato tenuto conto delle esigenze del mercato stesso”.

11 risposte a “Cinque euro l’ora per consegnare pacchi: smascheriamo chi sfrutta i corrieri schiavi

  1. Chi ha letto “Il fatto quotidiano” avrà anche notato un altro passaggio importante “é sorprendente che a guidare la carica dello sfruttamento, insomma, sia un’azienda statale proprio mentre il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invita tutti a vigilare contro il lavoro nero e le irregolarità”.Il presidente Napolitano ha qualcosa da dire?

  2. Va benissimo la legge che introduce la corresponsabilità del committente ma adesso è ora di andare a verificare con la massima attenzione tutte le cooperative che sono nate negli ultimi anni nel mondo del trasporto…..probabilmente ne vedremo delle belle…..

  3. Questi sono i controlli che vogliamo. Altro che fare i pignoli con una lampadina mentre il mercato è in mano a delinquenti ed abusivi.
    I TRASPORTATORI REGOLARI SONO COSTRETTI OGNI GIORNO A COMBATTERE CON UNA CONCORRENZA PER BUONA PARTE ILLEGALE. Complimenti alla Dpl di Roma!

  4. Siamo alle solite, in Italia ci sono mille leggi che complicano la vita agli onesti, mentre chi non rispetta queste leggi (sulla sicurezza, sul lavoro, sull’etica ecc.) la fa da impunito. Le scuse o meglio le ragioni sono sempre le stesse, non si fanno controlli perché non c’è il personale, non ci sono i mezzi ecc. Poche leggi e tanti controllori, almeno fino a quando l’educazione civile e morale di un popolo non si consolida e completa.
    Vergogna sfruttare il prossimo. Ciao

  5. Fermate questi corrieri, sono aziende parastatali che pagano la fame è una vergona.! DENUCIAMOLI, FACCIAMOGLI UNA VERTENZA.

  6. Il mestiere più antico del mondo è impossibile debellare. I trasporti li faranno, e sempre lavoreranno: chi è alla fame, NON ha potere economico, è cioè ingabbiato nei debiti, chi NON ha mai frequentato nessun corso imprenditoriale o una assemblea di categoria, qualunque sigla, chi pensa basti un furgone per essere “trasportatori”. Senza sapere che bisogna partire con spese e costi già preventivati, per poi arrivare a un minimo tariffario di decenza e di sopravvivenza del settore.

  7. Caro Il Veneziano, la vertenza andrebbe fatta a chi gli tiene bordone nelle alte sfere della politica. Ora vediamo se, a ispezioni concluse, la società in questione finirà sul libro nero dell’Agenzia delle entrate.

  8. È vero che sui corrieri trattati come schiavi c’è un’interpellanza di un deputato di Futuro e libertà? Qualcuno sa dirmi come faccio, navigando in internet, a trovarla e leggerla? Grazie per l’aiuto…

  9. E dal Lazio si passa alla Lombardia, sempre alla SDA, questa volta con i facchini. Evidentemente un filo rosso congiunge questo tipo di aziende. E spesso ha anche un nome e un cognome.

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