Bimbi nati prematuri? È colpa dello smog, lo certifica uno studio americano

È da tempo consolidato come l’inquinamento sia un costo per la società, ma alcune ricerche scientifiche mettono letteralmente i brividi. Secondo uno studio dell’Università della California (Usa) – i dati sono stati pubblicati su Environmental Health – l’inquinamento atmosferico alza infatti il rischio di parti pretermine del 30 per cento. L’aria respirata dalla mamma, insomma, può far male al bebè ancor prima che sia nato. Un qualcosa già noto per il fumo delle sigarette, per esempio, ma che ora viene esteso anche alle polveri sottili e ad altri inquinanti presenti nell’atmosfera, soprattutto il benzene. 

Lo studio ha preso in analisi 100mila bambini nati nella contea di Los Angeles nel 2004 e seguiti per 22 mesi dopo la nascita. Confrontando i dati relativi alle nascite con quelli provenienti dall’analisi dell’aria, effettuata con varie stazioni di monitoraggio, i ricercatori guidati da Beate Ritz hanno dimostrato una stretta relazione tra inquinamento e nascite premature. Sotto accusa i combustibili fossili, petrolio e carbone, e i loro derivati durante la combustione, come gli idrocarburi policiclici aromatici (Ipa), una famiglia di 500 sostanze che se inalate, spiegano i ricercatori, “sono risultati associati ad aumento del 30 per cento delle nascita pretermine”.
Questa scoperta si aggiunge ad altri studi recenti relativi alle nascite pretermine, ricerche portate avanti allo scopo di identificare non solo le possibili cause ma anche prevedere, per quanto possibile, quali gravidanze sono più a rischio di terminare con un parto prematuro.
“Solo pochi mesi fa, ad esempio”, si legge sul portale diredonna.it, “uno studio della Brigham Young University (Byu) ha messo a punto un test del sangue materno, da effettuare durante la ventiquattresima settimana di gestazione, che è in grado di svelare se il parto sarà prematuro: una semplice analisi che potrebbe aiutare i medici a prolungare il più possibile la permanenza del feto nell’utero, evitando così pericolose complicazioni”.

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