La Fai Liguria contro il fermo dei trasporti: “Sarebbe inutile e dannoso per l’economia”

Anche se sono oggettivamente messi in condizioni di non poter lavorare rispettando le regole, anche se sono frustrati, rabbiosi e stremati, anche se sono ormai privi di fiducia nelle istituzioni e perfino nelle associazioni da cui sono rappresentati (associazioni che hanno creduto nella legge sulla sicurezza e stanno facendo tutto quanto possibile perhè venga rispettata), gli autotrasportatori  commetterebbero comunque un grave errore se decidessero di aderire a un eventuale fermo dei trasporti organizzato con l’obiettivo di chiedere il pagamento delle fatture di trasporto da 60 a 30 giorni e l’indicazione della tariffa obbligatoria per tutti derivante dai costi gestionali di un’azienda di autotrasporto.

È questo, in sintesi il messaggio che il presidente della Fai della Liguria, Gioacchino D’Andria, ha inviato agli associati. Una lettera in cui il presidente regionale della federazione autotrasportatori italiani  afferma di “non sentirsi di  criticare coloro che, sfiduciati, dovessero aderire al fermo nazionale della categoria”, ma sottolinea “di non poter non chiedere agli stessi di fare un’attenta riflessione”. Su cosa? Presto detto. “Oggi siamo in presenza di una buona legge, voluta dal Parlamento italiano, approvata a larga maggioranza e finalizzata alla sicurezza sociale e stradale, a un recupero economico da parte dello Stato sui costi dell’incidentalità, nonché alla moralizzazione e alla crescita economica delle nostre imprese per una diversa ridistribuzione dei ricavi della filiera logistica”, scrive il presidente ligure della Fai. Ma oggi siamo anche già alla fase dei controlli per stanare coloro che non sono rispettosi della legge”. Da qui, l’invito accorato ai colleghi a “non fare come colui che stava attraversando il fiume, che aveva quasi raggiunto l’altra sponda e disse: “ sono stanco, torno indietro” e affogò. Noi tutti”, conclude la lettera, “dobbiamo invece dire “andiamo avanti” perché la meta è alla nostra portata, non facciamoci fuorviare dal canto delle sirene, dobbiamo essere uniti, decisi per raggiungere il risultato finale desiderato”. Insomma, ill fermo è assolutamente  inutile, privo di positive aspettative per la categoria e per la già depressa economia del Paese. E la strada da percorrere per moralizzare il mondo dei trasporti e ridistribuire i ricavi della filiera è diversa. Anche se non priva di ostacoli visto che, come sottolinea nella sua lettera Gioacchino D’Andria, “occorre tener ben presente le mastodontiche forze delle lobbies che si contrappongono alla piena affermazione della normativa sulla sicurezza e sul riconoscimento dei costi minimi”.

10 risposte a “La Fai Liguria contro il fermo dei trasporti: “Sarebbe inutile e dannoso per l’economia”

  1. In questa “guerra” si scontrano il mondo dell’autotrasporto e la grande committenza, in pratica Confindustria. Avete presente le dimensioni dei due schieramenti? Per rendere un’idea, sarebbe come se Pollicino sfidasse a pugilato il gigante Golia…. Qualcuno ha davvero ancora dei dubbi su chi vincerà? (Ps: in questo caso la signora Emma equivale a Tyson….)

  2. Tutto vero quello che dice Eugenio, ma ricordatevi che anche Golia crollò al tappeto di fronte al piccolo Davide….. È’ la forza delle idee che conta e in questo caso le idee della grande committenza che non vuole pagare la sicurezza sulle strade solo per guadagnare più palanche (è questa la vera realtà e nessuno può raccontarci frottole in proposito) sono sbagliate. E dunque perdenti….

  3. Ma se e’ legge perche’ non viene rispettata? Forse e’ una domanda banale? Si e no: iva dal 20 al 21 per cento e si fa rispettare subito, perche’ e’ in fattura. Trasporto non in fattura prezzi e quindi basta obbligare di mettere in fattura km e prezzo per ogni viaggio, altrimenti la fattura non è valida. E sanzioni a chi non rispetta. È troppo semplice? Semplice sarebbe anche il risultato. Ma forse non lo si vuole? Da chi? Semplice la risposta. Un grande salutone a tutti.

  4. Bravo Cesare, la Emma potrà essere fortissima ma credo che la collettività nazionale sulla quale ricadranno i benefici della legge sulla sicurezza e sugli interessi economici nazionali sono di gran lunga superiori a una volontà legata ad interessi di bottega.

  5. Cesare, scendi dalle piante, guarda la realtà con i piedi per terra. La forza delle idee soccombe sempre di fronte alla forza del potere e del denaro. E Confindustria ne ha in abbondanza….. Di potere e di denaro….

  6. Il punto è che Confindustria è compatta mentre noi no. Se lo fossimo il problema delle forze in campo non si porrebbe. Vediamo le loro lobbies al lavoro, ogni giorno, ma le nostre dove sono?
    Procediamo in ordine sparso, come se i problemi dei trasportatori aderenti ad un’associazione fossero diversi da quelli aderenti ad un’altra. La sora Emma sarà anche Tyson ma noi non abbiamo nè l’una nè l’altro.

  7. Essendo da parecchi anni associato fai, ho sempre seguito le varie fasi che hanno portato a questa situazione catastrofica. Posso anche essere d’accordo col presidente della Fai Liguria quando incita a non eseguire fermi visto l’esistenza di norme approvate sui costi minimi. Ma voglio chiedergli, visto che opero proprio nel capoluogo ligure, quando i controlli porteranno i primi frutti? Perchè non rendiamo pubblici gli elenchi delle aziende committenti che non riconoscono i benedetti costi minimi? O siamo in attesa di far morire le nostre aziende nazionali, che negli anni hanno mantenuto a suon di tassazioni il potere centrale, per rimpiazzarle come sta facendo la maggior parte della committenza, con aziende dell’est europa di dubita legalità? Grazie.

  8. Dove sono le tabelle di agosto? Devo fatturare e non posso adempiere alle disposizioni di legge perchè il mit non fa quanto di sua competenza. Cosa succede, sono ancora tutti in ferie sti romani???

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