Torino-Bardonecchia e Frejus, restano pubbliche le autostrade del Piemonte

Nessuna cessione ai privati delle quote di Sitaf, la società autostradale che da cinquant’anni gestisce la Torino-Bardonecchia e il traforo del Frejus. Lo ha dichiarato il presidente della provincia di Torino, Antonio Saitta. “Abbiamo stoppato definitivamente il tentativo di scalata da parte dei privati a Sitaf. Lavoro a questo obiettivo fin dal 2008 e oggi con l’approvazione dello modifiche allo statuto di Sitaf da parte del Consiglio provinciale evitiamo anche per il futuro nuove prove di forza dei soci privati”. 

Il tema del rapporto tra pubblico e privato è particolarmente delicato in queste ultime settimane in Italia e il presidente Saitta esprime la sua soddisfazione: “La maggioranza pubblica in Sitaf (Anas, Provincia e Comune di Torino) impedisce che in Piemonte si possa ripetere quello che accadde nel 2001 con un tentativo di scalata dei privati e lo facciamo rinnovando il vincolo statutario che nella prossima assemblea Sitaf del 22 settembre a Susa verrà approvato in via definitiva”, spiega Saitta. La Procura della Repubblica di Torino aveva avviato un’indagine sulla scalata tentata nel 2001 quando con una decisione assunta dall’Assemblea dei soci di Sitaf venne sottoscritto dai privati un prestito obbligazionario convertibile di otto milioni di euro che alla scadenza nel 2007 avrebbe consegnato loro la maggioranza della società autostradale. All’interno di Sitaf la Provincia di Torino detiene l’8.6936 per cento, il Comune di Torino attraverso la sua finanziaria detiene il 10.6527 per cento e l’Anas ha il 31.7460 per cento.
“La Provincia di Torino anche se attraversa come tutti gli Enti locale una gravissima situazione di difficoltà economica”, sottolinea l’assessore alle partecipate Ida Vana, “non ha ceduto le proprie azioni né di Sitaf, né di Ativa, né di Sagat. Stiamo procedendo ad una delicata revisione delle nostre partecipazioni, valutando quelle strategiche come queste del settore autostradale”. “Continuo a chiedermi perché solo i privati in Italia possano guadagnare dal sistema delle autostrade”, conclude il presidente Saitta per il quale “la partecipazione degli Enti pubblici alle società autostradale oggi è più che mai indispensabile per finanziare infrastrutture e lavori pubblici sul territorio”.

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