Presidente Berlusconi, sul caso Sistri intervenga lei e corregga questo disastro

“Gentile signor Presidente del Consiglio, la manovra approvata dal Consiglio dei ministri ha evitato ulteriori gravissimi disagi e nuove spese a oltre 360mila imprese per l’installazione del sistema di tracciabilità dei rifiuti Sistri, progetto assolutamente interessante e condivisibile nelle intenzioni ma risultato purtroppo  inefficace per come è stato realizzato. Si può fare di meglio e di piu’ per raggiungere i medesimi obiettivi. Conftrasporto condivide questa decisione di bloccare un progetto che a oggi ha solo creato pesantissimi disagi a centinaia di migliaia di lavoratori costringendoli a pagare per un servizio mai offerto  e ringrazia chi, all’interno del Governo, si è fatto portatore di tale decisione. Questo non significa abbandonare la strada del controllo del trasporto dei rifiuti, unico strumento possibile per combattere l’infiltrazione della criminalità organizzata in questo settore ad altissimo rischio. Significa solo ripartire, tutti insieme, per “ridisegnare” e far finalmente funzionare il progetto Sistri, tenendo conto delle esperienze degli operatori interessati”.Inizia così la lettera aperta scritta al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dai rappresentati di Fai Conftrasporto e che verrà pubblicata sul quotidiano Libero venerdì 2 settembre.

Una lettera che boccia il Sistri così come è stato pensato e realizzato a oggi, ma che lascia spalancate le porte della collaborazione per realizzare, tutti insieme, un sistema che davvero combatta le ecomafie. E senza consegnare nelle mani di trasportatori stranieri (per i quali inspiegabilmente non è previsto alcun controllo) il trasporto rifiuti, danneggiando in modo drammatico le  imprese italiane già messe in ginocchio dalla crisi economica.

43 risposte a “Presidente Berlusconi, sul caso Sistri intervenga lei e corregga questo disastro

  1. Dottor Uggè, Le porgo i miei complimenti per quanto sta facendo a favore delle aziende della filiera dei rifiuti sul caso Sistri, schiaffeggiate e derise da alcune persone ignoranti in materia (la signora Prestigiacomo, associazioni pseudo-ambientaliste, la Cgil, che farebbe bene a salvaguardare i lavoratori delle aziende della filiera rifiuti e non, e che invito a essere più decisa e coerente con se stessa, visto che parla di argomenti a essa sconosciuti e dimenticando che si sta tartassando una parte laboriosa e onesta dell’Impresa Italia), e Le chiedo di non abbassare la guardia su questo dramma e di sollecitare ancor più il dottor Grasso su quali e quanti interessi si celano dietro l’affair Sistri. Forza allora!!!

  2. Ministro Calderoli, la Lega cosa aspetta ad uscire da questo Governo, ad abbandonare certi esponenti incapaci, supponenti, per non dire altro? La lega aspetta forse di perdere decine di migliaia di consensi per essere stata “complice” di simili schifezze?

  3. Calderoli, Bossi, Berlusconi, Prestigiacomo…. Sono tutti d’accordo, fanno come a teatro, recitano la parte di un copione che hanno scritto insieme. Calderoli aveva il ruolo di quello che doveva stoppare il Sistri, sapendo che poi sarebbe stato rimesso tutto in carreggiata. Che schifo. Ho appena dato fuoco a tutti i miei cimeli di Pontida…..

  4. Sono una cittadina Italiana. Spero come tale (non sono un trasportatore) di avere “diritto di cittadinanza” e di espressione del mio pensiero su questo forum. Ho avuto modo di seguire la vicenda SISTRI in quanto mi occupo di tematiche legate alla salvaguardia dell’ambiente e credo nel mio piccolo di dare un quotidiano e costruttivo contributo all’obiettivo di lasciare ai nostri figli un’Italia migliore di quella che c’è ora; un’Italia dove non si debba più MORIRE DI CANCRO per l’inquinamento ambientale dovuto allo sversamento ambientale di rifiuti tossici. Su questi temi, se al forum interessa, posso fornire dati puntuali vi assicuro che sono sorprendenti. Veniamo al SISTRI. Non mi interessa entrare in ragionamenti politici o associativi sulle ragioni di Calderoli, Bossi, Ferrante, Uggè etc. Credo che spesso noi cittadini e lavoratori riusciamo (purtroppo per noi) ad avere una visione molto più lucida dei fatti rispetto a chi dovrebbe rappresentarci. E sul SISTRI ho visto, sin dalle prime ore in cui è stato annunciato, una costante ostilità e resistenza. E non mi riferisco ai lavoratori (chi produce, trasporta o smaltisce) “disonesti” per i quali il razionale dell’avversità è sin troppo evidente; sono le associazioni che rappresentano i lavoratori onesti che, sorprendentemente, hanno sempre osteggiato il SISTRI. E lo hanno fatto ancor prima che il SISTRI fosse operativo, quindi senza alcun elemento oggettivo a supporto. Mi chiedo il perché… Negli ultimi mesi tutte le lamentele sull’introduzione di questo sistema sono state semplicemente del tipo “non funziona” oppure” non lo vogliamo”. Chi è entrato nel merito dei problemi ha in realtà lamentato che le procedure dell’impianto normativo SISTRI (inclusa la legge 152) non erano in linea con i processi attuali e risultavano troppo onerosi rispetto all’attuale operatività. Ma allora, atteso che credo che tutti i cittadini e lavoratori onesti non possono che auspicare un sistema come il SISTRI, perché le associazioni non hanno fatto i reali interessi delle aziende e dell’Italia cercando un confronto sui temi normativi che tutelasse sia l’operatività delle imprese che gli obiettivi di legalità e salvaguardia dell’ambiente? Le associazioni risponderanno che l’hanno fatto; ma osservando quello che in realtà hanno fatto nel concreto (i dati sono oggettivi) ci si accorge che si sono limitate a un generico e coplevole “non lo vogliamo” senza entrare nel merito dei problemi e/o proporre soluzioni. Leggo il contenuto della lettera del Presidente Uggè al presidente Berlusconi e purtroppo trovo una ennesima conferma di questo atteggiamento: ricominciamo dall’inizio. Lasciamo aperte le porte all’inquinamento e all’evasione per non si sa quanti altri anni. Forse ci penseranno i nostri figli a risolvere il problema: sicuramente ne subiranno gli effetti!. Un caro saluto a tutti.

  5. Simona proprio perchè è una “normale” cittadina e non una persona che col Sistri deve lavorare non può capire un’acca del problema. Provi a chiedere a qualche operatore dei trasporti cosa sta accadendo, quanto denaro ha “buttato via” senza riuscire a usareil Sistri e dunque senza difendere l’ambiente (problema che non sta a cuore solo a lei, mi creda). Poi ne riparliamo.

  6. Certo, uno viene obbligato a usare un sistema che non funziona e poi deve andare a chiedere a Petrolchimica di spiegargli come si fa. Perchè in Petrolchimica sono tutti là che aspettano solo di poter rispondere, gratuitamente, alle telefonate del signore che chiama da Catania e dice: mi dite come si fa? Con quel che è costato il Sistri avrebbe dovuto non solo funzionale alla perfezione ma prevedere anche la formazione per chi deve usarlo…

  7. Caro Claudio, Le assicuro che il mio impegno sulle tematiche ambientali mi porta a confrontarmi con tantissimi attori che lavorano in questo settore (inclusi molti trasportatori). Come ho gia’ detto, quando si entra nel merito il vero problema sta nell’applicazione delle procedure previste dalla legge (che ovviamente con un sistema informatico risulta molto piàù rigorosa rispetto al cartaceo). Per fare un passo avanti rispetto ai veri termini del problema la formazione andrebbe fatta prima che sul SISTRI sulla normativa vigente che il SISTRI applica. Un caro saluto.

  8. Buongiorno a tutti. Solo una domanda: perchè lo Stato, invece di inventarsi sistemi onerosi, complicati, NON funzionanti, adatti solo a creare businness per fornitori di servizi e consulenti vari, non destina le corrispondenti risorse ai CONTROLLI SULLE STRADE? Solo in questo modo si potrebbe davvero combattere ed eliminare l’illegalità in questo settore, salvaguardare la salute e la sicurezza dei cittadini, tutelare le imprese oneste.

  9. Rispondo alla signora Simona dicendo di non leggere solo le dichiarazioni ufficiali dei rappresentanti di categoria che ovviamente riassumono le esperienze degli operatori.
    Vada al sito del SISTRI FORUM http://sistri.forumattivo.com ( e si registri ) per vedere cosa è stato il SITRI e quali disastri ha già creato : lì troverà le esperienze dirette e dettagliate di gente onesta che da 2 anni è vessata da un sistema tanto condivisibile nei pricipi quanto inapplicabile : non si dica che il sistema non è mai entrato in funzione , è entrato in funzione ma non si è mai riusciti ad applicarlo , con proroghe continue quanto inutili. La mia azienda è uno dei principali trasportatori conto terzi di rifiuti speciali e pericolosi in Italia con oltre 200 veicoli dedicati, ad ora il SITRI mi è costato oltre 110000 euro ( centodiecimila!) fra diritti al Sistri, costi di montaggio delle black box, oneri per la trasmissione dati con le SIM ) senza avere nulla in cambio se non perdite infinite di tempo ed incertezza assoluta del futuro. In questa fase di totale incertezza ho dovuto tenere bloccati investimenti che avrebbero consentito nuovi posti di lavoro: sono questi i provvedimenti per la crescita? No, sono invece provvedimenti per la distruzione delle aziende e dei posti di lavoro (ho 250 dipendenti, tutti italiani regolarmente assunti come dipendenti ). Dirò di più: vedendo che il SISTRI non si applicava e non si applica con pervicace convinzione del ministro Prestigiacomo ai trasportatori stanieri (quindi agevolati e liberi di fare affari con ecomafie di vario tipo ) mi sto convincendo di una cosa: si fanno leggi che fanno CHIUDERE LE AZIENDE ITALIANE o le obbligano, come sto ormai pensando di fare anch’i , a trasferisrsi all’estero dove sono più tutelate e meno vessate (attenzione ! meno vessate NON MENO CONTROLLATE ). Spero di non dovere dire mai ai miei dipendenti che il loro posto di lavoro è sparito in favore di un cittadino tedesco, ceco , slovacco o ungherese che sia, ma questo è quello che tante azienda hanno già fatto e molte altre faranno, per disperazione. E’ bene che anche i cittadini “comuni” sappiano i dettagli di queste vicende, altrimenti quando poi spariscono realmente i posti di lavoro si finisce solo per protestare in piazza ma non si capiscono i veri motivi e i veri responsabili.
    Con rispetto dell’opinione di tutti, ringrazio dell’attenzione.

  10. Caro Dottor Uggè, ho letto la sua lettera aperta e devo dirle subito che la catalogo tra quelle del bla, bla, bla urlato. Le ho scritto già in altri contesti e come associato continuo a rimanere perplesso del suo operato. La sua campagna denigratoria sul Sistri e soprattutto le sue argomentazioni labili e fumose, stanno fomentando l’opinione pubblica sul fatto che noi trasportatori italiani siamo una banda di mascalzoni e imbroglioni. Cerco di spiegarle chiaramente i miei concetti, evitando di parlare del Sistri che non è assolutamente il cardine della questione su cui Lei e altri ostinatamente vorrebbero far centrare tutta l’attenzione. Lei nella sua lettera parla di circa 360.000 aziende che sulla base della normativa vigente sono assoggettate a obblighi, attualmente monitorati e controllati con documentazione cartacea e in futuro con qualche altro strumento più moderno ed accurato. Su questo, per fissare bene le idee, la stragrande maggioranza sono produttori (più del 90 per cento) solo circa il 5 per cento sono trasportatori e circa l’1 per cento sono gestori. Sempre nell’ottica di rappresentare bene lo scenario, occorre anche dire che di queste aziende la stragrande maggioranza trattano rifiuti pericolosi (più del 90 per cento). Tutti dati deducibili dai documenti prodotto da ISPRA annualmente. A questo bisogna aggiungere, ma credo che Lei lo sappia, studi effettuati da associazioni di categoria e enti credibili dicono che l’attuale sistema oltre a produrre ingenti danni ambientali e illeciti mafiosi producono anche circa 20B€ di evasione fiscale.
    Tenga ben presente che questo dato è assai preoccupante, non solo per il danno finanziario arrecato alle finanze pubbliche ma perché nasconde milioni di tonnellate di rifiuti nei più reconditi anfratti della Terra (molti in Italia) e soprattutto perché altera la competitività di migliaia di aziende che invece sono lige agli obblighi di legge (aspetto che vedo la interessa moltissimo). E su questo credo che Lei, possa capire benissimo quello che intendo e non possa replicare. Se così non fosse nella prossima risposta posso essere più chiaro. Comunque, Le inserisco la prima osservazione: L’opinione pubblica sana, fatta di lavoratori onesti e di cittadini come me che pagano regolarmente le tasse (incluso io) ha la perplessità (lecita) che noi operatori di trasporto, sulla base dei suoi proclami, siamo un paradiso fiscale che continua a lamentarsi per l’irrigidimento delle regole in modo da continuare a godere dei nostri privilegi. Lei parla di proposte per ridurre queste problematiche e senza timor di essere smentito, io personalmente non le ho mai sentite ne viste declinate in punti precisi, oggettivi e praticabili. Come le ho già scritto in altre occasioni, ho ricevuto da Lei solo semplici proclami da condottiero del tipo “Armiamoci e Partite”. L’ho invitata già in altre occasioni a declinarle in modo da evitare fraintendimenti sia a me e sia all’opinione pubblica e soprattutto alla politica che dovrebbe deliberare per farci stare meglio. E qui sta la mia seconda osservazione: le sue lettere appaiono del tenore “fermiamo questa iniziativa e mettiamoci a discutere, discutere… per non fare nulla”. D’altra parte, i dati che io ho raccolto qua e là (ma sono accessibili a tutti), se analizzati con attenzione non è che mostrano una nostra partecipazione attiva al processo di discussione con il Ministero, ma fanno trasparire un rifiuto a prescindere al dialogo (addirittura siamo quelli, come pubblicato sul portale Sistri (mi scusi se l’ho citato) che abbiamo ostacolato maggiormente la fase di partenza), al contrario di altre associazioni di categoria che hanno ottenuto revisioni ed aggiustamenti. Nella sua lettera, come in altre occasioni, parla di costi aggiuntivi per le imprese. A tal riguardo, mi preme sottolinearle che questo è lo scotto che sicuramente deve essere pagato se si vuole combattere tali fenomeni di evasione fiscale (i registratori di cassa hanno portato extra costi ai commercianti), ma occorre sempre valutare se il gioco vale la candela. Queste considerazioni un po’ più costruttive, sembrano non esserci proprio nella sua testa quando scrive i proclami. Chi le dice, che io azienda rigorosa e corretta non sia disposta a pagare questo scotto per aver la possibilità di confrontarmi in un mercato meno inquinato e drogato dagli evasori e sicuramente più giusto.
    E poi, mi fa ridere la sua apertura a far presiedere una futura commissione al procuratore generale Antimafia. Ma se l’attuale iniziativa è stata disegnata sotto l’egida dell’Arma dei Carabinieri che potrebbe dire il Procuratore Generale?. Infine vengo al punto che io definisco una pippa colossale sui trasportatori stranieri. Ma, caro Dottor Uggè, Lei vive in un Paese diverso dal mio? Lei è convinto di quello che dice? Si faccia aiutare da tutti a comprendere certe situazioni o lasci questo mestiere a chi lo deve fare istituzionalmente, così ci evita altre figure ridicole. Nel sistema attuale ma chi vuole fare determinati illeciti non si rivolge maggiormente a vettori stranieri? O ci vuol far dire che siamo tutti dei camorristi? O ci vuol far credere che dobbiamo aspettare un’iniziativa europea (tra 100 anni!!!!!) per risolvere questo problema. Non le sembra più sensato considerare che poiché questo è un sistema informatico (al di là delle Blackbox che ci hanno messo dentro i vettori), gli organi di controllo potranno facilmente individuare e monitorare sulla base dei dati immessi al sistema chi si rivolge ad aziende straniere o italiane e trarre le opportune conseguenze. Glielo lo ripeto lasci queste problematiche a chi per ruolo istituzionale deve fare queste cose, e cerchi di fare gli interessi di noi associati entrando nel merito vero dei nostri problemi, assumendo una volta per tutte questo semplice concetto: il sistema cartaceo, indipendentemente da chi froda o meno, ci permetteva di aggirare gli obblighi temporali di legge (nessuno poteva vedere se facevo un’operazione in un tempo o in un altro). In futuro, Caro Uggè (almeno che lei non voglia proporre l’uso della pietra!!!!!), qualsiasi sistema informatico, che si chiami SISTRI, o Pippo o Sempronio, se non si cambiano i termini di legge, sarà fiscale e rigoroso come quello proposto. Per questo, Caro Uggè, cerchi di recuperare il tempo perso e di rindirizzare le sue richieste. Perché non è il Sistri che non funziona ma la normativa che questo applica che deve essere rivista e semplificata. Per questo si muova come fanno le altre associazioni ed entri nel merito delle cose e negozi queste semplificazioni altrimenti ci farà perdere un treno riducendoci a dei pulcinella. A questa lettera, mi aspetto da Lei una risposta ben diversa dal passato, chiara e declinata. Altrimenti, le annuncio già da fin d’ora, che io ed altre aziende di trasporto che la pensano come me, incomincieremo una nostra azione disconoscendo completamente quello che lei dice perché non ci sentiamo rappresentati da Lei. Saluti

  11. Cara Simona, con tutto il rispetto, parli come tutti gli altri: per sentito dire!!! Se te avessi usato realmente il Sistri e da due anni a questa parte avessi dedicato parte delle tue ore libere a leggere manuali che poi costantemente vengono aggiornati di continuo senza dare risposte alle innumerevoli problematiche della filiera rifiuti, forse non parleresti così. Ma pensi veramente che stanno a cuore solo a te il rispetto ambientale, un’Italia migliore e tante altre fregnaccee? Qui si tratta del futuro di 360000 (trecentosessantamila) aziende italiane oneste prese per i fondelli e per le tasche dalla signora Prestigiacomo, la quale dice che allo Stato il Sistri è a costo zero ed è una bugiarda; che combatte le ecomafie, ed è doppiamente bugiarda, poichè non prevede iscrizione alle aziende straniere; e poi pensa che le ecomafie stiano dietro a un sistema ridicolo come il Sistri. Poi ci sono i presidenti di associazioni ambientaliste che non capendo nulla di Sistri, lo vogliono perchè l’Italia è così più pulita: ma perchè invece non chiedono più forze dell’ordine per presidiare il territorio? Alla CGIL, che chiede che il Sistri venga ripristinato dico: ma davvero siamo al ridicolo, poichè dovrebbero tutelare l’esistenza delle aziende italiane oneste con tutte le famiglie a carico e se poco poco leggessero cosa è il Sistri, probabilmente ne chiederebbero subito la soppressione. Cara Simona l’Italia va controllata alle frontiere, va controllata regione per regione, etc.. Ma sei convinta che gli specialisti del NOE dalle stanze dei bottoni controllano dove vanno a finire sottoterra tonnellate di rifuiti insieme ai trattori e le cisterne piene di rifiuti altamente tossici? Siamo seri, io con il Sistri ci ho perso il sonno e non sono uno che non lo ha seguito, credimi, io programmi cosi superficiali non li ho mai incontrati nella mia vita lavorativa e ti posso assicurare che in Italia procedure e programmi ridicoli ne ho visto di anno in anno. Cara Simona documentati e poi ne riparliamo.

  12. Caro Raimondo, purtroppo quelle che per te sono “fregnacce” per me sono “valori” a cui ognuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe contribuire anche se gli creano qualche mal di testa; non ho motivo di dubitare che tu abbia perso il sonno leggendo i manuali; ti posso dire che i giornalisti e alcuni rappresentanti delle categorie di utenti con cui ho parlato e che hanno utilizzato il sistema (alcuni hanno anche visto fisicamente l’infrastruttura) mi hanno riportato, e non per sentito dire, informazioni molto diverse da quelle che tu dai. Non voglio commentare, perché non ci porterebbe da nessuna parte, gli attacchi che fai alla CGIL, al ministro, alle associazioni ambientaliste, alle altre associazioni che non la pensano come te, al NOE etc. Sono davvero tutti impazziti? La tua ricetta di militarizzare l’Italia per risolvere il problema dei rifiuti è a dir poco assurda e, questa si, ridicola. Forse ti intendi di trasporti ma un pò meno di legalità e sicurezza. Documentati anche tu sui numeri degli illeciti ogni anno; da quali procedure/processi nascono; i danni che provocano sull’ambiente e sulla salute (fregnacce?). Documentati sulla legge italiana/europea sui rifiuti e chiediti se quotidianamente la applichi, visto che definisci le procedure ridicole. Il rispetto della legalità parte dai comportamenti e dai valori di ognuno di noi. Se per te sono “fregnacce” abbiamo poco, ma veramente poco, di cui parlare. Un saluto

  13. Salve a tutti, la lettera inviata al Presidente del Consiglio dalla FAI trasuda nauseante ipocrisia da tutti i “pori”. Si snocciolano numeri a caso, si parla genericamente di inefficacia del sistema senza trovare lo spazio per fornire esempi concreti di questa presunta inefficacia. Io sono un operatore che rispetta la legge e quindi avevo cominciato ad utilizzare il SISTRI (a differenza di chi, incoraggiato dalle stesse associazioni, aveva lasciato le chiavette nel cassetto). Anch’io dico che ci sono troppi vincoli, troppi lacci e lacciuoli, ma cosa c’entra tutto questo con l’abrogazione del SISTRI? La mia personale sensazione è che si sia utilizzata l’eccessiva rigorosità del sistema come pretesto per perseguire l’obiettivo dell’abrogazione che è stato sempre “latente” e mai dichiarato apertamente. Solo adesso che Calderoli si è preso l'”onore” dell’iniziativa le associazioni stanno uscendo allo scoperto. Se è vero che Fai Conftrasporto vuole la tracciabilità, perchè non chiede la semplice reintroduzione del FIR e del registro di carico e scarico e l’utilizzo del SISTRI in modalità differita? Non ci vuole un genio per capire che questa soluzione sarebbe applicabile in tempi brevissimi con l’attuale sistema e consentirebbe allo Stato di avere subito i dati del MUD e i percorsi dei mezzi per avviare efficienti politiche di governo del territorio oltre che di controllo. La verità cari miei è che c’è malafede, c’è stata sempre malafede. La verità è che il fenomeno dell’illegalità nel mondo dei rifiuti non è solo quello dell’ecomafia, c’è anche un fenomeno di criminalità ambientale del piccolo industriale o artigiano che un po’ per ignoranza un po’ per incoscienza buttano i rifiuti dove non dovrebbero, c’è il trasportatore che prende i rifiuti a nero per non pagare le tasse, ci sono i “semplici” evasori che sapendo di dover dichiarare i rifiuti prodotti temono di essere “beccati” anche sul fatturato … e ci sono alcuni rappresentanti della politica e del mondo associativo che hanno paura di prendere una posizione coraggiosa e preferiscono conservare la poltrona. Vergogna! Vergogna!! Vergogna!!!

  14. Signor Raimondo, vedo che lei sta dando dei consigli ai carabinieri del NOE su come lavorare. Io spero che il sistema SISTRI (che mi risulta sia gestito dai NOE) venga ripristinato e i carabinieri possano dare a lei dei “consigli” su come operare correttamente. Auguri.

  15. Signor Daniele, ho letto il suo post e non posso che sorridere constatando il tono disastroso con cui parla del sistema della tracciabilità dei rifiuti speciali. Già oggi le nostre aziende di trasporto soffrono la concorrenza sleale dei trasportatori esteri (e anche di alcuni italiani). O vuole negare anche questo?. Veda nel SISTRI un’opportunità. Come associazione dobbiamo batterci affinchè venga semplificato ed esteso anche ai trasportatori esteri che effettuano trasporti transfrontalieri da e verso l’Italia, che sono quelli che oggi non hanno l’obbligo della black box. Lottare per l’abrogazione ci rimette nelle stesse condizioni. Trasformiamo quella che oggi è una criticità in un’opportunità. Quando ho appreso del SISTRI mi sono detto “finalmente adesso anche gli altri devono rispettare le regole”. Questo deve essere il nostro obiettivo. Non altri.

  16. Chi è per questo aborto di sistema la vuole capire che uno dei pochi principi per combattere chi delinque, in qualsiasi settore, è la semplicità del quadro normativo? Non ci basta a noi operatori la 152/2006 a fare casino, ci mancava il SISTRI che con 1.000 pagine di procedure e di eccezioni alle procedure per casistiche particolari ci ha finalmente semplificato la vita… Ma quando la smetteremo di pensare che è LO STATO che mi deve dire cosa devo fare e pure COME devo farlo? LO STATO deve essere chiaro e dirmi le cose che NON devo fare, tutto il resto è lecito. Che spendano i soldi che ci hanno rubato per i controlli su strada o nelle imprese, sarebbe molto più efficace contro la famigerata ecomafia. Solo chi vuole uno stato di polizia può difendere il SISTRI, solo chi non pensa che la vita delle imprese oneste debba essere semplificata può schierarsi con l’imbarazzante ministro. Io sono di un’altra corrente di pensiero, mi dispiace.

  17. Michele, se le procedure del SISTRI venissero semplificate sarebbe utilizzabile da tutti. Hai ragione quando dici che lo Stato deve dare regole chiare e lasciare noi operatori liberi di operare dentro queste regole. Infatti l’errore che ha fatto il ministero dell’Ambiente secondo me è stato proprio quello di andarsi a impelagare nella giungla delle procedure operative delle aziende. Ma in questo ha ragione il signor Cagnazzi, “cosa c’entra tutto questo con l’abrogazione del SISTRI?”.

  18. Forse a qualcuno sfugge che nessuno (a cominciare dalla Fai Conftrasporto) vuole abolire il Sistri. Si vuole abolire questo Sistri per avere un sistema di controllo davvero efficace.

  19. Mi sento di consigliare nuovamente a molti che sono intervenuti di leggersi la storia del SISTRI nel SISTRI FORUM, credo che sia una traccia oggettiva di quello che è successo con centinaia di testimonianze e resoconti dettagliati. Al signor Diamanti dico che nel mio intervento non trova scritto che io non voglio un sistema di tracciabilità (anzi benvenga ) ma che QUESTO sistema non funziona e danneggia le imprese italiane; se il SISTRI non veniva “temporaneamente” abolito il 13 agosto da oggi si iniziava con le regole che ci sono: italiani soggetti al sistema, stranieri no. Certo che c’è da battagliare per equiparare la situazione, ma intanto si partiva già con i ceppi ai piedi rispetto alla feroce concorrenza. Dico inoltre al signor Diamanti che io non sorrido davanti ai 30-40 autisti che ogni sabato da tanti mesi varcano l’ingresso della mia azienda in cerca di un posto di lavoro che non hanno e che io non posso ovviamente dare. Non sono abituato ai piagnistei ma quando la misura è colma anche chi ha sempre lavorato e taciuto è portato ad esprimere il proprio parere. Con il solito rispetto delle opinioni altrui ringrazio dell’attenzione.

  20. Caro Gioacchino, se la smettessi di credere che paghi di meno andando da un oculista che non ti fa la ricevuta fiscale forse saresti meno sordo di quanto lo sei adesso… idiota lascio a te giudicarlo.

  21. Cara Manuela, tu come lo faresti? Lo volete capire che i sistemi informatici comunque si chiamino recepiscono normative. Il discorso corretto da fare che la legge 152 poteva anche andare bene con un sistema cartaceo, mentre deve essere rivista per un sistemna informatico. È quella che deve essere rivista se vogliamo semplificarci la vita con un sistema informatico. È questo che contesto al nostro caro Uggé; non si è seduto con il ministero per fare introdurre semplificazioni alla normativa, ma ha ripetuto solo una cantilena “il Sistri non funziona”. La tecnologia, io l’ho provata, e non ho niente da ridire. Vi faccio un esempio: il registro cronologico che dobbiamo firmare (carico e scarico) per ogni operazione. Ma se me lo togliessero o mi dicessero che queste cose le posso fare periodicamente (1 volta all’anno o ogni 6 mesi) già mi avrebbero semplificato la vita. E questo non è un problema di tecnologia è solo un problema di normativa e di decreto ministeriale.

  22. Carissimo Marco e Daniela, io sarò anche un dipendente statale e avrò anche bisogno dello psichiatra, ma voi se non la smettete di farvi guidare da chi urla più forte e non cominciate ad entrare nel merito delle cose con la vostra testa o riceverete presto la visita della GDF o ci ritroveremo tutti a lavare i vetri delle macchine ai semafori… Leggete la mia risposta a Uggé e discutiamo fatemi sentire la vostra opinione sulle osservazioni che faccio ma non limitatevi a guardare dalla parte di chi urla più forte.
    Saluti

  23. Io vorrei solo farvi notare che i trasportatori forse presi dalla foga non hanno capito il reale vantaggio che potrebbe derivare dal Sistri: un produttore obbligato ad usare il Sistri indirizzerà subito la sua attenzione a trasportatori sottoposti allo stesso obbligo, e quindi nazionali, perchè altrimenti
    1. dovrebbe gestire i suoi dati con un doppio sistema;
    2. non avrebbe la tutela che il Sistri comporta, cioè la limitazione della sua responsabilità alla sola sua parte di produttore:questo è l’unico reale vantaggio del produttore in questo momento, vantaggio che però diventa importantissimo nel momento in cui i reati ambientali entrano in 231
    Il Sistri cari trasportatori è esattamente il contrario di quello che vi hanno fatto credere: il Sistri vi consente di limitare la concorrenza, perchè gli esteri per lavorare con i produttori italiani obbligati al Sistri, dovranno adeguarsi anche loro. E non tutti lo faranno.
    Saluti

  24. Ma scusate, se la ministra Prestigiacomo è davvero certa che il Sistri funzioni e che siano quei disgraziati dei camionisti a non volerlo far funzionare (perchè sono incapaci, perchè non vogliono pagare e dunque cercano un escamotage), perché non organizza una DIMOSTRAZIONE PUBBLICA del funzionamento del Sistri? Spazzerebbe via ogni dubbio….

  25. Posso fare una domanda a Teodoro? Se non ho letto male (in tal caso mi scuso) avevo capito da un precedente intervento che fosse un autotrasportatore.Posso chiedergli di dirci se è davvero un autotrasportatore, per quale azienda lavora (o almeno in quale settore) e se è associato a qualche federazione (mi sembrava, sempre da una precedente lettura, d’aver capito che fosse anche un “associato”).

  26. Lalla ha perfettamente ragione, se il ministro non ha scheletri negli armadi esca allo scoperto, cancellerà con un colpo di spugna ogni sospetto….

  27. Forse la domanda vi apparirà banale, ma se il Sistri funziona perfettamente perché il Consiglio dei ministri l’ha bocciato, sconfessando per di più una sua ministra?

  28. Caro Teodoro, perchè in tutti gli altri Paesi nemmeno si sognano di implementare un sistema di controllo in tempo reale, stile Grande Fratello? Sono tutti zoticoni arretrati? O forse qualche difficoltà la crea? Perchè per partire non si è deciso (ma si fa’ ancora in tempo) di prevedere registri e FIR in formato elettronico con i dati inviati anche quotidianamente al ministero, ai NOE alla GDF a Berlusconi a chi caspita ti pare? Non ti sembra un buon inizio, un reale obiettivo per mettere in condizioni le imprese di lavorare con strumenti elettronici (ti ricordo che a oggi i FIR li devi fare ancora sulla carta a ricalco e quindi se li vuoi stampare in formato elettronico devi avere la stampante ad aghi!!!), tu li fai ancora a mano?? Nel 2011?? Servirebbe anche allo Stato per avere i dati, per non prendere più sanzioni dalla UE e per controllare chi fa registrazioni una volta all’anno o comunque non nei tempi previsti dalla legge. Una volta raggiunto questo obiettivo e testato a dovere il sistema, possiamo cominciare a parlare di ulteriori progetti tecnologicamente più avanzati. Ti concedo anche di controllare dove sono i camion, con dati GPS (per esempio si potrebbe obbligare chi opera nel settore a montare i GPS e a mettere a disposizione dell’autorità i dati dei percorsi per tot di tempo). Ti sembrano idee confuse e di chi è contro a priori a un sistema di tracciabilità più avanzato dell’attuale? Può essere, ma non credo che l’alternativa credibile sia questo SISTRI, dove solo per accedere al sistema dei cliccare “accedi al sistema” quattro volte, dove ogni riga di registrazione va firmata col codice fiscale di chi digita. Se a te piace, a me no. Ti saluto.

  29. Molte delle persone che parlano di Sistri, lo ripeto per l’ennesima volta, non sanno nemmeno di cosa si tratta. Bisogna prima documentarsi, poi eventualmente ognuno può dire la sua. Qui si parla così superficialmente di un problema talmente grave e reale per le 360000 aziende impegnate nella filiera di rifiuti, che si confonde la volontà di avere un sistema informatico veloce, con non costi nulla, che sia obbligatorio per tutti e soprattutto renda competitive le aziende italiane. Fatevi una bella domanda: il Sistri lo è allo stato attuale? E vi chiedo per favore che a rispondere siano persone competenti in materia e non per sentito dire o persone che della vita lavorativa di altri non sanno proprio niente. Per il signor Brambilla, legga bene cosa scrivo, poi rifletta e non parta in quarta, non ho bisogno di dare consigli ai NOE, ma a Lei si, dia risposte ai problemi che si pongono con questa sistema di m…a e non a fare il permaloso. A Simona invece ribadisco che si è riempita la testa di cose per sentito dire e dice fregnacce e le continua a dire, parla di normative ma non Le conosce, insomma stiamo vivendo nel Paese dei balocchi dove ognuno parla di legalità, facendosi paladini di sistemi come il Sistri che nasce come prova di illegalità (vedi indagine della procura di Napoli – vedi centinaia di migliaia di euro sottratti in due anni allo Stato e alle aziende italiane per un sistema penoso) e si autofinanzia nell’illegalità: ma perchè le aziende straniere non sono sottoposte a obbligo Sistri? Perchè l’Europa ci chiede la tracciabilità dei rifiuti e noi rispondiamo con un sistema vulnerabile malfunzionante e che nessuno in Europa ha o se lo hanno proposto lo hanno abolito come in Francia ed in Germania? Perchè lo Stato non fa formazione visto che si preso soldoni? Dove li ha messi sti soldi? A chi ha finanziato? Correnti di partito? O presidenti di caste come le associazioni di ambientaliste o di sindacati? Perchè ci si ostina a non chiedere la collaborazione di esperti del settore? Cosa si cela dietro? Queste sono le risposte che dobbiamo avere, che pretendiamo poichè abbiamo dato e non ricevuto. Come sempre!!!

  30. Sarebbe opportuno che chi parla a vanvera di argomenti e problemi che non conosce scendesse dalla cattedra nel tentativo di spiegarci cos’è il Sistri (in TEORIA), ed evitasse di offendere gratuitamente, dicendo che sono dei disinformati o dei disonesti, chi a ragion veduta ha le sue sacrosante ragioni per affermare e ribadire quello che va ripetendo (in PRATICA) da mesi. Nessuno di coloro che si esprimono negativamente sul Sistri è contrario a sistemi di tracciabilità (cosa sono FIR e registri di C/S che le ditte serie hanno sempre osservato?), ma a QUESTO Sistri che, per dirla alla toscana, è veramente un gran troiaio, sotto tutti i punti di vista, primo tra tutti la semplicità d’uso. E sappiamo bene che più i sistemi sono complicati, meno sono applicabili e più aggirabili da chi vuole delinquere.
    ll Sistri, così com’è stato realizzato, non funziona ed è difficilmente attuabile proprio per gli scopi per cui è stato concepito.
    Comunque, a prescindere da tutte le argomentazioni tecniche, amministrative, burocratiche e economiche, credere che delinquenti e ecomafiosi che finora non hanno mai compilato FIR e MUD, per incanto seguano i dettami della legge con un sistema anche probabilmente aggirabile da chi si diverte a generare virus e trojans, vuol dire essere veramente degli illusi fuori dal contesto della realtà di cui si parla.

  31. Caro Raimondo, perdonami se son coinciso adesso perchè sto lavorando. Innanzitutto, scusami ma, devo dire che la superficialità che tu rimproveri agli altri l’hai applicata anche tu nei contenuti della tua risposta. Comunque, e lo ribadisco, esuliamo nei nostri ragionamenti un pò da Sistri. Consideriamo l’attuale normativa e il sistema di documentazione cartacea. Attualmente, proprio perchè c’è la carta, io, non so voi, mi prendo i miei rischi e assolvo agli obblighi di legge diciamo un pò in ritardo. Tanto se non mi viene a trovare nessuno, nessuno se ne accorge. Però se qualcuno mi venisse a trovare nei momenti in cui ho lasciato un pò indietro il lavoro burocratico mi toccherebbe pagare la sanzione. Quello che dico io è che questa normativa dovrebbe essere rivista perchè altrimenti qualsiasi sistema informatico che verrà in futuro, dovendosi basare sugli attuali obblighi ci sembrerà un mostro. Sono convinto, e lo dico anche ad Ale, che se si rilassassero alcuni vincoli sulla normativa il Sistri ci darebbe meno problemi. Cosa diversa, invece sul nostro mercato e qui ce lo dobbiamo mettere in testa tutti. Questo sta andando a farsi fottere già attualmente. Molto presto, o diventiamo tutti dei fuorilegge (evasori fiscali, se non altro!!!!) o ci ritroveremo a chiudere le nostre aziende. Ciao

  32. Non ricordo più chi su questo blog ha proposto al ministro Prestigiacomo una dimostrazione pubblica del funzionamento del Sistri. Mi sembra un’ottima idea, cancellerebbe ogni dubbio e sospetto….

  33. Il fatto che il ministro Calderoli sia stato lasciato praticamente solo a combattere contro il Sistri mi lascia credere che la signora Prestigiacomo vincerà questa battaglia. Dopodichè, se ciò avvenisse, spero che tutti gli autotrasportatori se ne ricordino alle prossime votazioni….

  34. Io spero che alle prossime elezioni le associazioni di categoria forniscano delle precise indicazioni di voto ai propri associati!

  35. Le persone oneste voteranno per chi ha voluto il ripristino del SISTRI. Quelle disoneste che si saranno ravvedute voteranno ugualmente per coloro i quali hanno lottato perchè il SISTRI venisse applicato. I disonesti che continueranno ad inquinare l’ambiente e coloro i quali li hanno favoriti consapevolmente avranno perso il diritto di voto …

  36. Belle scemenze che sapete scrivere e pubblicare con i nostri soldi. Come vi permettete di scrivere cose che nessuno di noi trasportatori pensa, in quanto sapete benissimo che in qualunque caso i controlli verrebbero fatti sulle aziende a posto e non sulle ecomafie così come avviene per le revisioni su strada i tachigrafi le ore di guida le pause le soste i controlli da parte dell’ispettorato del lavoro i dipendenti in regola i conto terzi ecc….. Pensate piuttosto a come fare per farci recuperare quanto speso per il Sistri, che solo alla mia azienda e’ costato oltre quarantamila euro. E’ ora che chi ci rappresenta la smetta di scambiare favori politici e cominci a tutelare i nostri interessi. Saluti

  37. Complimenti per l’iniziativa, speriamo serva a qualcosa. Perché non pubblicate una pagina in cui invitate, a caratteri cubitali, il ministro Prestigiacomo a organizzare una dimostrazione pubblica del funzionamento (o del non funzionamento? ) del Sistri?

  38. Dunque, a favore del Sistri , a quanto pare, c’è il 99,90 per cento dei politici italiani (almeno a giudicare dalle (non) posizioni prese (chi tace acconsente?). L’unica voce contraria, a quanto si è capito, è quella del ministro leghista Roberto Calderoli. La domanda è: allora perché il Consiglio dei ministri ha cancellato il Sistri nella riunione prima di ferragosto? Caldetoli (e la Lega) è così potente?

  39. Daniele, spero di sbagliarmi ma temo che fra poche ore scopriremo che il ministro Calderoli, da solo, valga come il due di picche. Tutto quanto successo nelle ultime settimane temo stia a significare solo una cosa: che la signora Prestigiacomo ha vinto la sua battaglia e che il Sistri sia pronto a ripartire per buona pace di tutti coloro che hanno speso soldi e tempo PER NON FARLO FUNZIONARE….

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