Bloccate il Sistri. Insieme a Conftrasporto lo chiede anche Rete Imprese Italia

Sul caso Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che con il suo mancato funzionamento tanti problemi ha creato a oltre 360 mila imprese, prende posizione anche Rete Imprese Italia. In un documento presentato dall’associazione che raggruppa le confederazioni del commercio e dell’artigianato davanti alla commissione bilancio del Senato il 25 agosto si legge infatti che” … nella logica delle disposizioni orientate allo sviluppo, deve essere letta  positivamente la soluzione prevista dal Decreto legge 138 (ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e lo sviluppo) in relazione al Sistri.

Infatti, la  configurazione del Sistri risulta inefficace a combattere le ecomafie e  inefficiente rispetto al sistema di gestione dei rifiuti e alla operatività delle imprese,  caricando di ulteriori oneri burocratici ed economici le attività che producono rifiuti e le imprese che li smaltiscono. Al fine di configurare e di monitorare il percorso e  la destinazione finale dei rifiuti occorre mettere a punto un nuovo sistema di tracciabilità sostenibile dalle imprese che non generi oneri aggiuntivi e che sia  improntato a criteri di semplicità, razionalità ed economicità”. In altre parole anche  Rete Imprese Italia è favorevole alla cancellazione del progetto Sistri così come a oggi ideato e realizzato. In attesa che, con l’aiuto di diverse associazioni, fra cui Rete Imprese Italia, il Sistri possa essere riveduto e corretto.

21 risposte a “Bloccate il Sistri. Insieme a Conftrasporto lo chiede anche Rete Imprese Italia

  1. Problemi burocratici?…Semplicemente e’ un modo di comunicare che tecnologicamente il sistema funziona ma le procedure del ministero non piacciono.
    Costi aggiuntivi? Falso.. Tutti sanno che dopo l’investimento iniziale si risparmia fino all’80per cento degli attuali costi. Se bisogna fare comunicazione con informazione…allora abbiate la correttezza di farla in modi corretti. E’ un sistema di tra viabilità che permette di combattere anche le ecomafie e anche di scoprire qualche evasione.

  2. A mio avviso, nonostante la configurazione e la struttura del Sistri non risulti di così facile applicazione per mancanza di confronti con le aziende mirati a portare miglioramenti efficaci, di periodi di prove in cui si potesse attestare la sua funzionalità, non è la soluzione migliore bloccare il Sistri per poi pensare ad nuovo sistema di tracciabilità. I motivi sono molteplici: risulta oneroso per le aziende, sia in termini di soldi che di tempo, doversi adeguare nuovamente ad un nuovo ipotetico sistema; risulta oneroso per lo stato dover sostenere altri costi, compresi quelli derivanti dalla richiesta di rimborsi da parte delle aziende per le spese sostenute per le iscrizioni, la formazione, il materiale informatico (pc, black box..). Vista la direttiva europea 2008/98/CE all’articolo 17 in cui viene richiesto agli Stati membri di adottare le misure necessarie affinché la gestione dei rifiuti pericolosi siano eseguiti in condizioni tali da garantire la protezione dell’ambiente e della salute umana, comprese misure volte a garantire la tracciabilità dalla produzione alla destinazione finale e il controllo dei rifiuti pericolosi, penso che sarebbe più corretto procedere con l’obiettivo di semplificare il Sistri e non di abolirlo e ripartire da zero con un nuovo sistema.

  3. Egregio signor Max, sono un trasportatore che ha installato il Sistri e opero con i porti trasportando container. Non funziona una beata m…… Se lei e’ un trasportatore cosi’ convinto e bravo a far funzionare questo disastro mi scriva il suo numero di telefono che la invito nella mia ditta e mi spiega come fare.
    Se e’ un consulente che invece e’ interessato a mantenere una ciofeca malfunzionante cambi mestiere e sarebbe ora che la magistratura ci mettesse il naso in questa situazione.

  4. Sono ormai due anni che quotidianamente ci facciamo travasi di bile attorno a questo sistema infernale. E’ ora di smetterla nel difendere un sistema che non funziona, è inapplicabile. Punto e basta. Lo sappiamo tutti che la tracciabilità dei rifiuti è uno scopo nobile, ci mancherebbe, ma avete provato a utilizzare il Sistri? Non funziona, e quel poco che funziona triplica i tempi operativi. E’ sconcertante sentire certe dichiarazioni da gente che non ha mai lavorato nel modo dei rifiuti. Due anni buttati via, che la magistratura faccia il suo corso attorno a questo mostro nato male e mantenuto troppo in vita, sarebbe dovuto morire molto prima!

  5. Vorrei rispondere a Max il quale mi sembra di aver capito che sul Sistri si esprime favorevolmente. Beh ! E’ giusto rispettare le opinioni di tutti, ma mi permetto in modo tranquillo di dissentire sulla sua opinione. Rimango convinto del fatto che la gestione dei rifiuti vada modernizzata, peró non in questo modo, il sistema cosí com’é non mi sembra che funzioni, a mio avviso il ministero dell’Ambiente ha peccato di troppa presunzione si é voluto far ingoiare alle imprese un sistema frettolosamente, senza testarlo, senza un filo logico. O forse l’unico filo logico è quello che potrebbe collegare Finmeccanica con la Selex? Non sono assolutamente d’accordo sul fatto che le aziende risparmieranno, anzi i costi saliranno e di parecchio ed é assurdo pensare che le imprese abbiano solo problemi di Mud e Registri: nel campo ambientale ci sono talmente tanti cambiamenti la cui inosservanza costerà parecchio, altro che Sistri!!!! E queste riguardano tanto la piccola impresa che la grande. Poi, se proprio ce la vogliamo dire tutta, alle eco mafie del Sistri non credo gli importi piú di tanto. Anche in altri campi esistono leggi valide ma che nonostante tutto vengono eluse tranquillamente dalle eco mafie e se queste hanno fatturati sbalorditivi significherà qualcosa. Comunque io credo che se venisse introdotto un sistema di tracciabilità semplice non sarebbe sbagliato, a patto che non sia un ennesimo escamotage per togliere altri soldi alle aziende.

  6. Vorrei ricordare al signor Max che non esistono “investimenti iniziali” nel Sistri bensì un CONTRIBUTO ANNUALE da versare entro il 30 aprile di ogni anno. Da ciò si evince che a meno di variazioni nell’attività dell’azienda (variazione del numero dei mezzi; variazione di quantitativi prodotti o gestiti in impianto ecc. ecc.) il contributo da versare sarà ogni anno pari al contributo di iscrizione. Inoltre caro Ssgnor Max vorrei ricordarle che come un ecomafioso oggi non compila registri e formulari e viaggia sperando di non essere fermato, domani con Sistri, lo stesso ecomafioso non si iscriverà e viaggerà sperando di non essere fermato. La inviterei pertanto a “non dare del suo ad altri”… In soldoni, se c’è qualcuno di disinformato quello è Lei. A meno che non scriva in malafede… Allora sarebbe un altro discorso…

  7. È certo che il colpo di sole preso a ferragosto non avrà seguito, e si tornerà ben presto a discutere sul malfunzionamento del Sistri dalle chiavette non funzionanti, alle ore perse per fare due movimenti, alla lettura di infiniti manuali che vengono costantemente modificati. E la CHIAMANO SEMPLIFICAZIONE. La lotta alle ecomafie non si risolve così, chi lavora in questo settore da tanti anni lo sa benissimo così come lo dovrebbero in teoria sapere i tecnici che lavorano per la signora Prestigiacomo…. E non sono sicuramente i piccoli imprenditori che devono essere fronteggiati. Loro devono essere messi in condizione di lavorare, tutto questo è solo burocratizzazione, perchè è di questo che si parla, e non ha niente a che vedere con la corretta gestione dei rifiuti. Chi non ‘gestiva bene’ prima non lo farà neanche con il Sistri anzi… E comunque mettiamoci l’anima in pace, ci sarà semplicemente un’altra ulteriore proroga (ma quante proroghe ci possono essere…? suppongo infinite) perchè se non ci sono i soldi figurarsi se esistono le risorse per risarcire tutte le aziende che diligentemente hanno pagato per ‘finanziare’ un sistema non funzionante!! Chissà che fine hanno fatto questi soldi….

  8. Mi faccio e vi faccio una domanda che probabilmente in moltissimi si sono fatti in questi mesi a proposito del Sistri. Ma a qualche uomo della Guardia di Finanza e a qualche procuratore della Repubblica non è venuto in mente di verificare se qualche signore che ha a che fare con chi ha vinto l’appalto per le scatole nere o per le chiavette Usb o per qualsiasi altra cosa legata al progetto Sistri non sia per caso parente di qualcuno che è in grado di “guidare” gli appalti per il Sistri stesso?.E’ una semplice domanda, senza alcuna prova e nemmeno indizio (oppure serve una prova o un indizio per fare un’indagine preventiva?) Della serie: a pensare male spesso ci si azzecca…. L’augurio di tutti è ovviamente che al termine delle indagini tutto risulti limpido e trasparente come l’acqua di montagna, ma almeno ci saremmo tolti , in tantissimi (e non solo autotrasportatori) un tarlo dalla testa….

  9. Caro Piero, c’è già un’indagine in corso: coinvolti un intraprendente signore intercettato mentre discorreva, tra gli altri, con la nostra amata ministra; un esponente del ministero (già indagato per una bonifica poco chiara in un’area del milanese) e qualche capoccia di un’azienda… A pensar male col Sistri ci si azzecca sempre!!!

  10. Max, ci dici per favore che lavoro fai o di cosa ti occupi? Dì la verità: sei un funzionario del ministero dell’Ambiente o vendi chiavette USB…

  11. La procura di Napoli indaga sul Sistri, il procuratore Antimafia Piero Grasso spende parole d’elogio a favore del Sistri…. Chi ci capisce qualcosa è bravo….

  12. Caro Simne, capisco dalle sue parole che non e’ un imprenditore e non intende il concetto di investimento iniziale. Le spiego, oggi si paga un contributo annuale per una durata di un numero di anni per ripagare le aziende che hanno creato il sistema Sistri (spero che possa capire che esistono tante aziende che per fare un sistema hanno investito tanti soldi e vengono ripagati con un contributo annuale ).Tra un certo numero di anni l’investimento e stato ripagato e il contributo va da se che e’ costretto a scendere.. Vedo solo ostruzionismo e non capisco una volontà comune per migliorare un sistema che potrebbe far emergere l’illecito. Dai commenti sembra che siete tutte le parte lese, manifestate paura. Se comprate una macchina che non sapete guidare nessuno vi darà degli incapaci, anzi qualcuno vi darà consigli perché possiate quanto prima essere operativi. Perché non vi muovete in questa direzione? Il vostro ostruzionismo parla da solo.

  13. Forse non sono capito. il mio pensiero e’ in linea con quanto scritto da Ste. Aggiungerei solo che il contributo e’ destinato a scendere…

  14. Egregio sig. Max ci dia il suo numero di telefono (non quello interno del ministero) cosi’ ne parliamo a quattr’occhi e la ospito nella mia azienda dove mi spieghera’ come far funzionare il disastro che forse lei stesso ha ideato. Le giuro che se ci riesce la copro d’oro e non di mer… quella che non riesco piu’ a smaltire con il Sistri impallato.

  15. Un’altra barzelletta da Max (amara, purtroppo): “Contributo destinato a scendere”. Max, dovresti darti al cabaret, saresti veramente esilarante se non ci fosse da piangere. Ma davveri ci credi a quello che scrivi? Intanto l’azienda alla quale presto consulenza ha pagato 6.500 € per il 2010, e 7.800 € per il 2011, e mi fermo solo al contributo annuale, senza considerare le risme di carta, l’inchiostro usato, le fotocopie per la stampa degli inutili quanto farraginosi manuali, i corsi di formazione, i tecnici informatici necessari per far “funzionare” (!!!) ecc. ecc. il tutto per 25 autisti e operatori vari.

  16. Cari Luigi e Ale , continuate a fare ostruzionismo. Perché non mostrate volontà a mettere su con contributi sostanziali gli interventi necessari a rendere più semplice le procedure farraginose ? Sono andato sul portale Sistri e sono pubblici le prove con aziende medio-grandi, mi sembra che i risultati dimostrano la funzionalità del sistema. A questo punto non so a chi credere… C’e chi scrive che il sistema funziona , c’e chi scrive che le attuali procedure rendono impossibile l’operativa ed infinie c’e chi scrive che il sistema deve essere cestinato. Allora perché non sedersi per capire come migliorare e rendere flessibile un sistema utile per la collettività ? Chiedo ad Ale quanto si pagava prima e chiedo a Luigi perché non chiamare le aziende come Assolombarda o Petrolchimica e capire come hanno fatto a far funzionare tale sistema. Fare casino e rumore non serve a nulla…. mostrare disponibilità per migliorare penso sia sicuramente meglio. Non giudico le vostre opinioni e non capisco perché se scrivo che il sistema di tracciabilita potrebbe essere un ottimo strumento devo essere considerato una persona del ministero. E in queste piccole cose che mostrate la poca collaborazione.

  17. Volevo rispondere a Max. Sai perché c’é paura per il SISTRI??? Te lo spiego subito, perché le aziende hanno paura di essere perseguite al minimo errore, viste anche le sanzioni.
    E’ un pó come la lotta all’evasione, se ne parla tanto, ma in realtà la lotta si fa esclusivamente alle partite IVA e non ai veri evasori perché cosí é piú semplice raccattare soldi
    Secondo me sarà cosí anche con il SISTRI, non ci sarà nessuna lotta alle ecomafie ma solo ed esclusivamente alle aziende che cercano di lavorare tranquillamente. E’ solo per questa ragione che le aziende non vogliono il SISTRI, non vogliamo sempre essere noi a dover pagare il conto delle inefficenze dello Stato e siccome la storia ci insegna che le cose vanno sempre peggiorando e mai migliorando (purtroppo). Io non penso che le persone che ci leggono siano persone che abbiamo qualcosa da nascondere, ma siano persone giustamente preoccupate, purtroppo quando si lavora si possono commettere degli errori e quindi la paura risiede principalmente nel fatto che se si sbaglia si paga e basta! Senza ma e senza se e considerando il fatto che finora la chiarezza ha latitato é umano che le aziende si preoccupino, nessuno mai é stato in grado di dare risposte esaurienti, é stato detto tutto ed il contrario di tutto. Quindi Max come fai a meravigliarti del fatto che le aziende siano contrarie al SISTRI? Io sinceramente sono meravigliato che ti meravigli e che hai tanta fiducia nel sistema Italia e che l’illecito emerga, secondo me non é cosí, ripeto io credo che il SITRI sia un giochino per fare cassa con chi lavora onestamente e siccome pensare male é peccato, ma spesso ci si indovina staremo a vedere chi avrà la magra consolazione di avere ragione.

  18. Caro Max, per caso lei crede ancora a Babbo Natale?? Per quanto riguarda i costi, beh… pre sistri circa 300/400 euro all’anno compreso compenso al professionista; con Sistri 1270 euro così… sai che investimento… Saluti

  19. Max, credo fermamente che tu parli a vanvera di un argomento che non conosci, attribuendo oltretutto frasi che non sono mai state dette. Nessuno di coloro che si esprimono negativamente sul Sistri è contrario a sistemi di tracciabilità (poi mi dirai cosa sono per te FIR e registri di C/S che le ditte serie hanno sempre osservato), ma a QUESTO Sistri che, per dirla alla toscana, è veramente un gran troiaio, sotto tutti i punti di vista, primo tra tutti la SEMPLICITA’ d’uso, ostico persino a chi ha una laurea in ingegneria (non sono io).
    Comunque, a prescindere da tutte le argomentazioni tecniche, amministrative, burocratiche e economiche, credere che delinquenti e ecomafiosi che finora non hanno mai compilato FIR e MUD, per incanto seguano i dettami della legge con un sistema che penso sia anche facilmente aggirabile da chi si diverte a generare virus e trojans, vuol dire, più che credere a Babbo Natale, essere veramente degli illusi fuori dal contesto della realtà di cui si parla.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *