Uggè: “Ministro Prestigiacomo questo Sistri non combatte le mafie, le favorisce”

“Il ministro Stefania Prestigiacomo la deve smettere con gli insulti gratuiti contro gli operatori del trasporto che, a suo dire, ostacolerebbero il sistema Sistri perché vogliono favorire le ecomafie. Se vi è qualcuno che rischia di  favorire realmente la criminalità organizzata è chi, come la signora Prestigiacomo, continua inspiegabilmente a ostinarsi nel difendere un sistema che è confuso, complicato, rifiutandosi di accettare una realtà che è sotto gli occhi di tutti: ovvero che il Sistri, progetto sulla carta interessantissimo e importantissimo, soprattutto per combattere mafia, camorra e affini,  nella sua attuazione pratica si è purtroppo rivelato un clamoroso fiasco.Alla signora Prestigiacomo non solo abbiamo più volte segnalato che il sistema ideato non funziona, ma anche che, cosa altrettanto se non più grave, che non si applica ai trasportatori esteri che saranno quindi utilizzati dalle varie mafie”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente di Fai Conftrasporto, risponde al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, che ha definito l’abrogazione del Sistri una resa alle ecomafie. “Abbiamo presentato proposte concrete per avere un sistema tracciabile che non complichi la vita alle imprese e che sia utile a combattere il fenomeno delle ecomafie. Chiediamo che da subito si apra un tavolo di confronto, magari presieduto proprio dal procuratore antimafia dottor Piero Grasso, per verificare l’attendibilità delle nostre proposte”, ha sottolineato Paolo Uggè. “Forse la signora Prestigiacomo dovrebbe ricordare un po’ più spesso a se stessa che rappresenta un Governo impegnato a semplificare la vita delle imprese a dare più competitività e smetterla invece di lanciare accuse inaccettabili verso operatori che, a differenza di chi si comporta in modo capriccioso, avanzano proposte nell’interesse generale e non per difendere un prodotto inadeguato allo scopo che tutti si prefiggono di raggiungere”.

13 risposte a “Uggè: “Ministro Prestigiacomo questo Sistri non combatte le mafie, le favorisce”

  1. Siamo al paradosso! Noi imprenditori abbiamo già pagato fior di migliaia di euro per rispettare la legge e un ministro della repubblica (delle banane verrebbe da dire) ci accusa di favorire le ecomafie. Si vergogni signora Prestigiacomo. Spero proprio che il magistrato dr. Grasso accetti l’invito di Uggè per coordinare il tavolo di confronto con noi operatori onesti del settore e sono sicuro che potrebbe rendersi conto che noi non siamo contrari al sistema e non spalleggiamo ecomafie e magari il dr. grasso in quella sede rileverà interessanti sorprese e si darà tante risposte.

  2. La Ministra Prestigiacomo non è degna del ruolo istituzione che ricopre. Invece di riconoscere pubblicamente che lo strumento proposto con il Sistri non funziona, è complicato e confuso, e comunque complica dannatamente la vita delle imprese, si inventa che la sua abolizione è un favore alle mafie. Vuole forse valorizzare a ogni costo un prodotto scadente e favorire forse aziende amiche? In ogni modo non svolge correttamente il suo ruolo…

  3. Il Sistri è un ecomostro tecnologico costato svariati milioni alle aziende italiane: non parlo solo di due anni di contributi versati inutilmente (dai 60 ai 90 milioni di euro), ma anche di ore e ore spese per autoformazione di operatori e autisti; costi relativi a ore perse per stare dietro ai click day (disastrosi tra l’altro); soldi spesi in stampe e ristampe di manuali in continuo aggiornamento; ore perse per stare dietro a un sistema lento, inaffidabile, incompleto, etc. etc. etc. La CEE ha chiesto di adeguarci alla normativa, non a creare dei sistemi inutili (la Francia e la Germania lo hanno abolito), ma cosa ci viene a raccontare la signora Prestigiacomo? Secondo lei le ecomafie si combattono dietro una stanza dei bottoni oppure si combattono sul campo impiegando super professionisti come gli addetti del Noe? Chi parla di ripristinare il Sistri (senatori e deputati pantofolai, la signora Prestigiacomo, il WWF..) non sanno neanche cosa sia una filiera di rifiuti e proprio per questo parlano a sproposito e si fanno paladini di un sistema dannoso e improduttivo per le aziende sane italiane (360mila) che lo stanno subendo. Fermiamo tramite le nostre associazioni questo impulso negativo all’economia italiana, fatta da persone competenti e oneste. Viva l’Italia.

  4. Gentilissimo ministro Prestigiacomo, quanto educatamente e signorilmente affermato dal dottor Ugge’ non solo mi trova pienamente d’accordo, ma mi trova protagonista insieme a tanti altri amici imprenditori di Conftrasporto delle uniche sensate e concrete proposte fatte da imprenditori che da sempre hanno detto si al Sistri. Non pensi che ci vogliamo nascondere: tutt’altro, noi vogliamo che il Sistri funzioni per tutti i soggetti della filiera e per tutti i rifiuti. Dal primo giorno lo abbiamo detto e mai concretamente siamo stati ascoltati. Ben vengano i controlli seri. Ma come mai ancora oggi i vettori stranieri non hanno l’obbligo di iscriversi al nostro albo smaltitori? Come mai nel decreto Sistri non si era prevista l’iscrizione per questi? Caro ministro Prestigiacomo, abbiamo mandato di recente, come Conftrasporto, ai suoi funzionari delle nostre proposte: che se ben lette e recepite avrebbero salvato il Sistri. Lei ne è a conoscenza? Signor ministro Prestigiacomo, noi il Sistri lo vogliamo!!!! Ma lo vogliamo che funzioni, non che ci faccia perdere tempo con l’inserimento del viaggio prima che sia eseguito, con l’inserimento delle chiavette Usb ecc. ecc. Queste sono tutte cose che fanno solo perdere tempo e aumentano i costi che in questo periodo non possiamo chiedere a nessuno (come lei sa l’economia va a rotoli…). Ben venga una commissione presieduta dal procuratore antimafia: ci convochi quanto prima e noi, come abbiamo sempre fatto, saremo presenti con competenza e conoscenza di un delicato settore. In attesa che ci chiami, la saluto cordialmente.

  5. Il ministro Prestigiacomo non ha mai preso lo stipendio con il sudore, è per questo che mira a complicare la vita alle imprese, non si rende conto che nel 2013 ci sono le elezioni. Allora ministro, lei da che parte sta? Dalla Parte del PD e non del PDL? Allora forse è opportuno che si dimetta, perchè lei non è in grado di fare semplificazione, ma è solo capace di complicare la vita a chi si alza al mattino alle 5 per andare al lavoro. La prossima compagine che governerà l’Italia sarà quella che cancellerà il Sistri. Io sono un dipendente di un’azienda privata che ha un impianto per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, il problema lo deve risolvere al Sud ma non con i soldi delle imprese del Nord… Restando in attesa di un riscontro, porgo distinti saluti.

  6. Io penso che in verità quelli che sono più contro sono i traportatori, perchè questo sistema li costringe a razionlizzare, monitorare, controllare. Perché fino a oggi era più semplice fare i propri comodi, con i girobolla, con gli autisti che compaiono a ripetizione su mille documenti nello stesso momento… O semplicemente perchè devono stare a delle regole più rigide. I produttori sarbbero tutelati dal sistema, che direbbe loro dove sono finiti davvero i loro rifiuti, che limiterebbe davvero le loro responsabilità. E infatti i grandi produttori, consapevoli di questo, hanno pagato, si sono preparati a operare e il loro più grande ostacolo, indovinate un po’, erano sempre i trasportatori che non erano capaci / non volevano / non si interessavano di usare il sistema. Comodo così. Oggi i produttori hanno tutti pagato: pagato corsi, pagato consulenti, pagato le iscrizioni. Hanno finito di pagare e il sistema viene smontato, togliendo loro la consolazione della limitazione di responsabilità, l’unico vero vantaggio che il Sistri si portava dietro. Sappiamo tutti che non rivedremo i soldi spesi, anzi probabilmente ci beccheremo una multa dall’Europa e dovremo inventarci un altro sistema, spendendo altri soldi. Forse il Sistri non era perfetto, ma procedevamo a piccoli passi, cercando di migliorare man mano. Secondo me non era così sbagliato…

  7. La signora Kati mi meraviglia. Oggi leggo che forse il Sistri non era perfetto ma procedeva a piccoli passi e accusa i trasportatori di non volerlo perchè così fanno i furbi: mi chiedo: ma la signora Kati conosce il Sistri? Adesso capisco che in Italia ognuno apre bocca su argomenti di cui non conosce minimamente il contenuto. Afferma: “forse il Sistri non era perfetto..”: ma perchè, dopo due anni la signora Kati ha ancora dubbi se lo sia oppure no? Ma ha mai letto i contenuti dei documenti del portale Sistri? Lo sa la signora Kati che i bravi tutori dell’ordine con poche forze a loro disposizione controllano molto bene il territorio italiano e lo farebbero altrettanto meglio se avessero uomini e mezzi ancora più numerosi? La malavita non si combatte nella stanza dei bottoni ma sul campo come lo si fa in ogni settore e non con un sistema che non funziona. Mi spiego meglio: non funziona già cosi a ranghi ridotti, figuriamoci con almeno la metà delle aziende italiane collegate in contemporanea. Ma veramente vi siete mai collegati al sistema in tutto quest’ultimo periodo? Avete mai avuto a che fare con i call center? Vi siete mai districati nel sentiero del Sistri fatto di norme, accorgimenti, revisioni etc. lavorando in doppio binario, facendo click day per poi leggere di due o tre aziende che dopo un mese, chissà per quale miracolo, ci fanno vedere nel portale Sistri un report dove si afferma che il sistema sostanzialmente funziona? Ma vogliamo scherzare? La signora Kati rifletta. E rifletta anche sul fatto che i trasportatori si oppongono a un sistema che li lega a chiavette che non funzionano, black box collegate perennemente che generano altri consumi… O sugli autisti che dovrebbero diventare dei periti informatici senza un briciolo di formazione.. I corsi chi li istituiti? La signora Prestigiacomo? O forse era intenta a telefonare agli amici?

  8. Al di là del fatto che il Sistri si sia rivelato fallimentare dal punto di vista tecnologico e operativo, credo che la realtà dei fatti, rispetto ad una sua presunta utilità nel combattere le “ecomafie”, sia la seguente: non credo che camorra, mafia, ‘ndrangheta, etc….prima dell’avvento del Sistri si premurassero di compilare formulari e registri di carico e scarico per il trasporto illecito di rifiuti. Non vedo quindi perchè mai adesso avrebbero dovuto aderire al Sistri. Quindi con il Sistri sarebbero state controllate le migliaia di aziende operanti nel settore dei rifiuti che già erano in regola e che già potevano essere benissimo controllate o “tracciate” con metodi più convenzionali, già operativi e sicuri. Il Sistri è stato solo un bluff, utile solo all’azienda informatica che lo ha progettato e cercato di mettere in funzione dato che sono gli unici ad averci guadagnato qualche cosa! Forse questa azienda non è estranea a forti conoscenze nel settore politico italiano.

  9. Cara ministro Prestigiacomo…e pagare (e ripeto pagare pagare e pagare) fior di migliaia di euro per un sistema che ad oggi non funziona, non è operativo e soprattutto non riduce i costi (come invece da lei sostenuto ) non significa forse aver pagato un bel “pizzetto”? Noi imprenditori da sempre onesti abbiamo fatto tutto quello che ci è stato chiesto di fare…iscrizione, pagamento annuale della quota, ritiro dopo interminabili code a ridosso di ferragosto 2010 delle bellissime chiavette usb, lunghissime attese ai call center per decifrare le password delle chiavette illeggibili (operazione che definirei assolutamente assurda ed indegna e mille volte scoraggiante), montaggio delle black box (ma chi le produce ce lo può dire), collaudo incredibile delle black box, corsi di aggiornamento, acquisto di tessere telefoniche per le black box con relativo pagamento della bolletta ogni mese. Tutto ciò vuol forse dire che noi aziende non vogliamo collaborare? Ma sa quanti soldi abbiamo speso per questo programma assurdo? Ma lei ha mai provato a chiedersi quale difficoltà può avere un autista con la terza media (con tutto il rispetto) e soprattutto uno straniero (che a fatica parla italiano) a poter maneggiare questo sistema o magari un computer? Diciamoci la verità i soldi li avete presi e volentieri ed ora non sapete come renderli indietro… se mai lo farete. è una vergogna ed un’offesa gravissima alle persone oneste che lavorano. A proposito da buon deficente io avevo votato il suo Governo. saluti

  10. Mi sembra poco probabile che il Sistri impedisca i reati delle ecomafie, dal momento che, come molti hanno fatto notare, non vincolerebbe i vettori stranieri alla registrazione. Resta il fatto che un sistema di tracciabilità è necessario, e se il Sistri venisse abrogato ci troveremmo ad avere pagato (tutti: cittadini, imprese, operatori, ecc.) e perso tempo per niente. La mancanza di un sistema per la tracciabilità dei rifiuti danneggia in primo luogo l’ambiente, e in secondo luogo l’economia: in un Paese che ha rifiutato il nucleare e che punta molto sul turismo e sulle tipicità, la tutela dell’ambiente e del territorio dovrebbe essere una priorità.

  11. Anch’io da perfetto imbecille ho votato il cavaliere & Co… Cosa che non farò mai più finchè sceglieranno i ministri (le ministre) con criteri che credo abbiano poco che fare con la loro capacità e professionalità….

  12. Non credo che abolire QUESTO Sistri faccia un favore alla mafia. Credo invece che il ministro Prestigiacomo farebbe un grande favore a migliaia di lavoratori dimettendosi….

  13. Il SISTRI serve a capire la tipologia e la quantità di spazzatura pericolosa prodotta e movimentata, permettendo di distinguere chi lo fa senza autorizzazione da chi invece lavora onestamente in maniera tempestiva ed efficace alle forze dell’ordine che ovviamente rimangono i primi baluardi alla lotta alle ecomafie. Creare un sistema efficiente e funzionante necessita di tempo e sforzi da parte di tutti. Credo che sicuramente poteva essere fatto prima e meglio di come è stato fatto fin ora, ma non per questo è da rinnegare, per tanto, al di là delle polemiche, farci i conti dovrà essere un atto di responsabilità. Naturalmente mi auguro che chi parli abbia letto il manuale operativo e tutta la documentazione del progetto e non semplicemente salvaguardi posizioni politiche, rivendichi privilegi di categoria o semplicemente cerchi un banale risparmio a scapito del bene del Paese.

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