Sulla sicurezza stradale la senatrice Poli Bortone è finita… fuori strada

Un anno è trascorso da quando il Parlamento ha approvato normative per garantire il rispetto delle regole sulla sicurezza sociale e della circolazione nel settore del trasporto. I primi segnali di cambiamento si cominciano a registrare, anche se molto ancora resta da compiere. Ancora insufficienti restano, per esempio, i controlli nei confronti della filiera produttiva; troppi sono ancora i committenti che non riconoscono le nuove disposizioni e sperano sempre in cambiamenti che non ci saranno, se non per le diversificazioni settoriali oggettive…

Anche la magistratura, chiamata a pronunciarsi, sembra aver preso una strada univoca tendente a riconoscere i costi minimi della sicurezza dovuti ai vettori. Per questo siamo rimasti basiti nel leggere un’interrogazione parlamentare della senatrice del gruppo misto Alessandra Poli Bortone che chiede al Governo di sospendere l’applicazione della legge sui costi della sicurezza fino a quando le parti non avranno trovato un accordo. Ho sempre considerato la senatrice in questione un ottimo e attento politico. Per questo faccio fatica a comprendere quale sia la ratio di un’interrogazione che chiede di non applicare una legge dello Stato. Forse alla senatrice Bortone non sono state illustrate a fondo le ragioni che hanno indotto il Governo a presentare, e il Parlamento a votare, una legge che garantisce maggior sicurezza. Non è credibile che qualcuno possa pensare di anteporre alla sicurezza sociale e della circolazione per i cittadini italiani gli interessi di chi vuole lucrare sul lavoro o sulla attività di tante piccole, medie e grandi imprese. E sono certo che questo sia il convincimento anche della parlamentare. La norma non prevede prezzi obbligatori ma fornisce, su calcoli del ministero dei Trasporti, il livello dei costi minimi allo scopo di consentire a un terzo, chiamato a giudicare, di avere dei riferimenti certi. Per questo non si comprende  la richiesta di rinviare l’applicazione di normative, peraltro già in vigore. Non mi permetto certo di sindacare il comportamento di un parlamentare: mi limito a ricordare solo che per ragioni di sicurezza il Tar del Lazio ha deciso di bloccare, a nostro avviso senza valide motivazioni, la circolazione dei tir nei giorni che precedono e seguono le festività significative. La molla che ha indotto tale decisione è la prevalenza del valore della sicurezza su quello dell’economia. Ecco perché chiedere di rinviare una legge che introduce proprio questo principio ci pare errato.

Paolo Uggè (vicepresidente nazionale di Confcommercio, consigliere del Cnel e presidente nazionale di Fai Conftrasporto)

2 risposte a “Sulla sicurezza stradale la senatrice Poli Bortone è finita… fuori strada

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *