Uggè: “Anita è confusa, boccia i costi minimi che lei stessa ha sottoscritto”

“Davvero singolare l’inutile e confuso comunicato diramato dall’Anita sui costi minimi della sicurezza. È’ vero, il caldo puo’ favorire abbagli, ma non fino a far dimenticare che le norme di legge sono la traduzione di un protocollo di intesa che la stessa Anita ha sottoscritto”. Così’ il presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, ha replicato alla diffusione del comunicato stampa nel quale i rappresentanti di Anita  hanno chiesto parametri che  differenzino i costi minimi per la sicurezza nel trasporto merci  tenendo conto della dimensione e della struttura organizzativa delle imprese, dell’impegno tecnologico e strutturale richiesto dalle diverse tipologie di trasferimento e movimentazione della merce.

Decisamente preoccupante appare la confusione sul termine “costo minimo”, prosegue Uggè:  “I valori decisi dal ministero infatti non includono quelle voci indicate nello stesso comunicato diffuso in quanto sono aggiuntivi e quindi nel rispetto del libero mercato oggetto di discussione tra le parti. I costi minimi della sicurezza non coprono infatti i costi delle imprese strutturate, ma solo quelli della vezione, praticata nel rispetto delle leggi. I costi veri, se vuole l’Anita li puo’ scoprire sui giornali specializzati del settore. Lì può vedere che le cifre calcolate sono ben superiori dei costi minimi elaborati dal ministero competente. Un dubbio mi sovviene pero: le preoccupazioni dell’Anita sono perche’ i costi minimi non coprono i costi reali sostenuti dalle imprese (e se fosse cosi non si potrebbe che essere d’accordo) o invece di quanto devono pagare, per non incorrere nella responsabilità condivisa, ai piccoli autotrasportatori che operano per le imprese industriali aderenti all’Anita? Certo l’uscita farà molto piacere alla presidente di Confindustria Emma Marcegaglia che a suo tempo aveva aspramente criticato la condivisione del protocollo di intesa che ha introdotto i costi della sicurezza. Ma forse diverse imprese aderenti all’Anita la pensano in modo diverso…”

4 risposte a “Uggè: “Anita è confusa, boccia i costi minimi che lei stessa ha sottoscritto”

  1. Questa volta non voglio pensare male e ritengo ci siano delle incomprensioni. Infatti leggendo attentamente il sito dell’Anita, in cui si evidenzia che i trasportatori di merci pericolose si lamentano delle riduzioni tariffarie per il trasporto di questi prodotti (forse a causa dei clienti che pretendono di applicare i costi minimi), forse vuole che vengano stabiliti dei costi minimi specifici ben superiori per queste categorie a quelli generici attualmente in vigore e necessari per salvaguardare la loro professionalità. Se fosse così non ci vedrei nessun contrasto con quanto richiesto dalle altre associazioni. E’ cosi o non ho letto bene o sono un ingenuo?

  2. Porre l’accento su una piccola ma diversa interpretazione. “Costi minimi di esercizio” li chiama Anita. Costi minimi di sicurezza di chiama Paolo Uggè. I costi minimi sono un passo deciso verso un trasporto professionale, ci riconoscono una “dignita oggettiva” che non troviamo da nessuna altra parte. Certo il mondo del trasporto è popolato anche da persone e imprese che nella diversa legalità ci sguazzano. Sono coloro i quali affrontano il mondo imprenditoriale in modo superficiale. Quante aziende possono dire di conoscere il loro costo/Km. per esempio ? Il dibattito è aperto.

  3. Se realmente si arrivasse ad applicare le tariffe minime di sicurezza, sarebbe un grande passo avanti, ma quando sento parlare piccoli imprenditori del trasporto che vogliono comprare a tutti i costi camion usati dal 2006 in giù’, perchè sprovvisti del crono digitale, e quindi più facilmente eludere i controlli, mi cadono veramente le braccia. Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

  4. Dopo tante parole ci troviamo con le stesse tariffe di 4 anni fa, autisti che vanno avanti ad anticipi, polizia che ci attende da tutte le parti (ce ne fosse di più sarebbe meglio), ma dopo tante parole, i fatti quando vi deciderete a farli? Chi va in regola (come il sottoscritto) ci sta rimettendo tutto!!!!! Le aziende, anche le più strutturate, malgrado i controlli dell’ispettorato (con verbaloni annessi) obbligano gli autisti ad andare più di prima. Le vostre scaramucce a noi non interessano, tanto guardate chi tratta con voi, il signore che prima a rovinato il trasporto riempiendosi le tasche e ora che fa logistica guarda cosa va a dire!!!!! Se non siete tutti d’accordo, sbrigatevi a fare qualcosa, il 12 AGOSTO è PASSATO DA UN PEZZO…

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