“Ladri d’auto” super tecnologici, c’è chi riesce a scassinarle con un notebook

La tecnologia corre veloce, velocissima. Qualcuno avrà letto che è già finita anche l’era delle chiavi elettroniche per le auto. Da tempo eravamo abituati a schiacciare un bottoncino per aprire e chiudere le portiere, mentre fino a pochi anni fa era necessario inserire la chiave nella serratura. Viva la tecnologia wireless. Ora in alcuni modelli di auto si è assistito a un’ulteriormente evoluzione. Basta infatti uno smartphone per aprire le portiere e anche per mettere in moto alcuni veicoli. La tecnologia è stata applicata da alcune case automobilistiche sui modelli più costosi. I dispositivi elettronici insomma semplificano la vita, ma a volte fanno calare anche il livello di sicurezza.

Due ricercatori di iSec, Don Bailey e Matthew Solnik, sono infatti riusciti ad aprire e avviare il motore di un’automobile utilizzando un notebook. Il problema è che l’auto non era di loro proprietà. Hanno infatti semplicemente scoperto il protocollo utilizzato dai produttori del software e, in circa due ore, sono riusciti a intercettare i messaggi tra la macchina e la rete mobile. In particolare, lo smartphone su cui è installata l’applicazione specifica per l’auto, si collega a un server che invia chiavi numeriche segrete alla macchina, in modo da effettuare l’autenticazione. I ricercatori hanno intercettato queste comunicazioni e creato un tool per prendere il controllo dell’automobile. La tecnica di hacking è nota come War Texting. I ricercatori per la cronaca non erano ladri d’auto, ma non è escluso che qualcuno possa presto sfruttare degli hacker anche per rubare le macchine. I ricercatori hanno giurato che non riveleranno mai il nome delle tecnologie violate finché le case produttrici non avranno corretto la vulnerabilità. Anche i ladri insomma hanno i giorni contati se vogliono sfruttare questa opportunità.

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