Sistri, storia di un disastro costato milioni di euro alle imprese di autotrasporto

Raramente un progetto è risultato più fallimentare del Sistri, ovvero il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. Una storia tutta da dimenticare, come conferma Massimo Dolciami, presidente nazionale di Unitai, l’Unione imprese trasporti automobilisti italiana, sottolineando come il Sistri abbia unito al danno (il mancato funzionamento) la beffa: quella di dover pagare, da parte di moltissime imprese di autotrasporto, migliaia di euro per avere in cambio nulla. Clicca qui per vedere il video dell’intervista a Massimo Dolciami.

11 risposte a “Sistri, storia di un disastro costato milioni di euro alle imprese di autotrasporto

  1. Visti i risultati delle sperimentazioni e’ assolutamente necessario che il ministro conceda un’ultima proroga all’applicazione del Sistri, almeno fino al 31/12/2011 e in questo periodo metta a punto con gli esperti delle associazioni di categoria e del ministero una revisione totale. Nessuno vuole annullare i principi ispiratori del sistema, ma il buon senso dice che sbagliare e’ umano, ma perseverare sulle spalle degli operaratori e’ diabolico. Il sistema cosi’ come e’ stato concepito ha drammatiche lacune, crea problemi gestionali immani per le aziende e quindi penalizza l’economia del Paese.

  2. Ma può davvero definirsi normale un Paese che obbliga migliaia di imprese ad accettare un servizio, a pagarlo fior di quattrini per non avere nulla se non un mare di problemi?

  3. Se il ministro Stefania Prestigiacomo ha un briciolo di buon gusto vada in tv e sui giornali e ammetta pubblicamente che il Sistri è stato una sciagura. E chieda pubblicamente scusa a migliaia di autotrasportatori.

  4. Ma immaginate cosa significa mettere le mani in una latrina da caserma per tentare di svuotarla???? Sono circondati da avvisi di garanzia, inchieste della magistratura e…

  5. Ai camionisti delle scuse della signora Prestigiacomo (per la quale credo molti non riescano a nutrire, come ministro, un milligrammo di stima) non gliene ne importa un fico secco. Credo piuttosto che rivogliano indietro i soldi che hanno pagato per un servizio che non hanno mai avuto. Magari con gli interessi per essere stati presi in giro, per le ore che hanno dovuto passare in attesa al telefono per fare i test…..

  6. Il principio del Sistri è ben chiaro, oltre che condiviso, a tutti. Ma perchè il Ministero dell’Ambiente si ostini a voler perseverare senza aver risolto tutti quei problemi che renderanno inapplicabile il Sistri proprio non lo capiamo. Centinaia di migliaia di euro già spesi a fronte di nulla. Tempo impiegato nel tentativo di “provare” la funzionalità, la beffa di dover iniziare noi trasportatori sobbarcandoci anche le incombenze dei produttori. Davvero il senso di tutto questo ci sfugge, lasciando la delusione per la più grande beffa. Noi, come sempre, rispettiamo le norme. Ma nessuno rispetta il nostro lavoro e le nostre professionalità

  7. Mi chiedo come mai ancora non è stata pubblicata una nuova proroga!!! La Prestigiacomo non si fa sentire… Siamo tutti in attesa…

  8. Ho appena visitato il sito con la petizione. Cosa vuol dire la scritta in alto “Obiettivo firme: 128 / 50000”? Che ne sono state raccolte solo 128 sulle 50mila necessarie?

  9. È una vergogna tutta Italiana, Ministra Prestigiacomo ci levi da questa paradossale situazione. Siamo nella stessa situazione delle strisce retroriflettenti, per gli autotrasportatori in Italia sono obbligatorie, per gli tutti gli altri no. Il Sistri è la stessa cosa: per noi diventa obbligatorio per gli altri no. Ma siamo in Europa o no? Ministra ci tolga da questa “minestra” che ci fa solo inc….re.

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