Giachino: “Il Governo sta davvero facendo tutto il possibile per l’autotrasporto”

Cari frequentatori di Stradafacendo, Vi rispondo solo ora perché prima non sarebbe stato opportuno. L’attenzione al settore dell’autotrasporto del Governo e mia in questi 38 mesi di lavoro è stata tanta. Forse si poteva fare di meglio, ma nessuno può dire che non ci siamo impegnati allo spasimo. Prima ci siamo dedicati a difendere il settore dalla crisi peggiore del dopoguerra  aumentando le risorse (almeno 200 milioni l’anno in più), ideando nuove risposte: sconto sul bollo, fondo di garanzia al credito, riduzione dell’Inail, autostrade del mare, ferrobonus, formazione, etc. o aumentando le risorse per gli sconti sui pedaggi autostradali.

Per combattere l’aumento del gasolio, contro l’opposizione parlamentare, abbiamo approvato l’83 bis. Da due anni per i contratti verbali il Ministero indica i costi di esercizio. Per far applicare questa norma abbiamo introdotto sanzioni importanti che sono pienamente in vigore. Con il protocollo del 17.6.10, trasformato in legge in meno di due mesi e con il solo voto della maggioranza parlamentare, abbiamo introdotto la norma sui costi minimi della sicurezza che avrebbero dovuto essere individuati ai tavoli degli accordi di settore. Per quella norma una parte della committenza mi ha contestato molto pesantemente. Abbiamo difeso tali norme anche recentemente anche dal simpatico on. Borghesi (Di Pietro). Per tanti motivi ora siamo a lavorare nell’Osservatorio per definire in modo più articolato i costi minimi di sicurezza per i contratti scritti, in vigore dal 12 giugno scorso.
In mezzo a questo lavoro ci sono giunte una dietro l’altra sentenze del Consiglio di Stato e del Tar del Lazio che ci han chiesto in modo perentorio la ridefinizione del calendario dei divieti – che nel decreto per il 2011  avevamo ridotto. A fronte dell’ultima sentenza del Tar, se non ottemperavamo subito, il Tar avrebbe inviato un “commissario” per definire il nuovo calendario secondo i criteri definiti dalla sentenza. Le giornate aggiuntive sarebbero state parecchie. A fronte di questa prospettiva, dopo alcuni confronti, il Codacons faceva pervenire agli Uffici una proposta di divieti inferiore a quella richiesta del Tar. Gli Uffici hanno proposto al Signor Ministro un’ulteriore riduzione. Dal decreto firmato dal Signor Ministro, pubblicato in ritardo dalla Gazzetta Ufficiale, di fatto è saltato un ulteriore giorno (venerdì 22). Evitato il peggio, ora, in Consulta, definiremo, insieme, la linea per il futuro e le eventuali iniziative.

Stante tutto questo trovo forzati e esagerati alcuni Vostri “giudizi” su Stradafacendo solo perché c’è stato qualche giorno di ritardo per il decreto sui pedaggi. Siamo alla fine di luglio e abbiamo già messo a disposizione del settore per quest’anno 350 milioni di euro oltre ai rimborsi delle accise per il 2010 (oltre 200 milioni). Non abbiamo pensato solo alle risorse economiche ma con il nuovo Piano nazionale della logistica, che riprende quello fatto approvare da Paolo Uggè nel 2006, vogliamo puntare allo sviluppo della logistica e dei trasporti italiani l’obiettivo più serio per Voi e per la crescita del Paese. In questi tre anni, resi difficilissimi dalla crisi economica più pesante del dopoguerra, non ci siamo mai girati dall’altra parte di fronte ai problemi che la crisi ha creato al settore.
Riconosceteci almeno la buona fede e l’impegno. Ringrazio molto dell’attenzione,

Mino Giachino
Sottosegretario ai Trasporti

6 risposte a “Giachino: “Il Governo sta davvero facendo tutto il possibile per l’autotrasporto”

  1. Al sottosegretario Giachino rispondo con due versi di una celebre canzone di Francesco Guccini, Vedi cara… che in questo caso diventa “vedi caro (sottosegretario)…”Tu sei molto, anche se non sei abbastanza, e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi, tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco” e Vedi cara è difficile a spiegare, è difficile capire se non hai capito già…

  2. SIG. GIACHINO… la sento così vicino a noi che quasi mi sono commossa… che dire…continuate così e speriamo che le cose vadano meglio per tutti. Auguro a lei e tutto lo staff un buon lavoro.

  3. Parlando fuor di metafora, possiamo cortesemente sapere quale esito ha avuto l’ulteriore tavolo del 27/7 e se il Signor Ministro, scaduto il termine da Lui stesso fissato, ha deciso per tutti?

  4. Stimato sottosegretario, nessun trasportatore serio può mettere in dubbio l’impegno profuso dal governo per la nostra categoria.
    Io mi reputo apolitico e ho sempre saputo distinguere i galantuomini (che rispettano gli accordi) dai cialtroni (e ne abbiamo visti negli anni di governi cialtroni di tutti gli schieramenti politici facevano promesse mai mantenute o addirittura ci hanno ignorato).
    Lei appartiene alla prima categoria. Una richiesta le faccio, si impegni nel mettere in pista una sezione della polizia stradale dedicata al controllo merci come avviene in Germania e io le giuro che faccio mettere l’immagine di San Bartolomeo Giachino su tutti i miei camion togliendone altre decisamente meno ortodosse.
    Diego da Asti.

  5. Egregio sottosegretario, tutti noi apprezziamo il lavoro fin ora svolto, ma come Lei sa non c’è nessuno più sordo, di chi non vuol sentire.. Mi riferisco naturalmente ai committenti: finché non ci sarà l’obbligo di mostrare alla polizia stradale le fatture emesse, con l’applicazione dei costi minimi, non si risolverà nulla. Se pretendi quello che ti aspetta rischi di rimanere senza lavoro, perché ti dicono che fuori c’è la fila che aspetta di prendere il tuo posto… Questa è la verità!

  6. A ridaiie con la Polizia Stradale. Se già ora, con la lista di controllo che dovrebbero compilare ogni volta che fermano un camion (e non sempre lo fanno) ci impiegano più di un’ora, vi immaginate cosa succederebbe se avessero pure le fatture o i contratti scritti? Non è compito loro la verifica delle fatture. Che ne dite invece del contratto scritto obbligatorio e registrato? Ah già, ma i committenti vogliono mano libera, cioè vogliono potreci “lanciare” quando pare a loro senza avere vertenze contrattuali; gli stessi committenti che, quando sono nostri fornitori (carburanti, autostrade….) vogliono invece contratti scritti, fideiussioni, penali, spese bancarie a nostro carico per il pagamento delle loro fatture, mentre per le nostre… Senza spese, naturalmente, perchè a noi la banca non ci fa pagare nulla per l’incasso, vero???? Quindi, due pesi e due misure per la stessa procedura contrattuale.

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