Aumento delle accise, Cna-Fita non ci sta: il 25 luglio la manifestazione

La Cna-Fita (realtà che associa 35.000 imprese di autotrasporto conto terzi e per il trasporto persone, ossia taxi, veicoli a noleggio con conducente e autobus) ha proclamato per il 25 luglio una giornata di protesta nazionale. L’organizzazione vuole nell’occasione denunciare l’emergenza mobilità merci e persone del Paese e contestare la recente decisione di aumento delle accise sui carburanti. “Sono giuste le finalità, ma sbagliata la decisione di colpire sempre e comunque chi, come operatore o utente, ogni giorno si confronta con crescenti costi e difficoltà oggettive della mobilità nazionale”, spiega la presidente Cinzia Franchini (nella foto). “Non siamo contro il finanziamento dello spettacolo o dell’emergenza causata dalla destabilizzazione politica del nord Africa, emergenze e finalità reali quanto degnissime di attenzioni e sacrifici di tutti. Siamo contrari piuttosto a chi, nel governo e nel parlamento, continua a non voler vedere l’emergenza di chi per professione o per esigenza personali deve muoversi con mezzi pubblici o privati su strade congestionate e con gravi carenze infrastrutturali. È giusto finanziare le emergenze, ma è sbagliato ignorare chi invece è ridotto allo stremo dai continui aumenti di assicurazioni pedaggi e carburante. Colpire l’utente della strada significa colpire, assimilandolo a un bancomat, l’economia del Paese. La Cna-Fita chiama a mobilitarsi il trasporto persone e quello delle merci invitando tutti quelli che vogliano condividere lo spirito della contestazione. Manteniamo gli otto centesimi ma smettiamo di pagare emergenze dimenticate e ormai concluse. Dal 1935 a oggi continuiamo a pagare sotto forma di accise: la Guerra d’Etiopia (1935), la crisi di Suez (1956), il disastro del Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966), il terremoto del Belice (1968), quello del Friuli (1976), l’altro in Irpinia (1980), la guerra in Libano (1983) e quella in Bosnia (1996). Sullo sfondo anche la manovra finanziaria che rischia di aggravare le condizioni di lavoro dei tanti operatori che nel trasporto persone come nel trasporto delle merci ogni giorno garantiscono servizi e professionalità. La Cna-Fita raccoglie l’invito del Presidente della Repubblica al senso di responsabilità e anche per questo ha deciso di dimostrare la sua contrarietà ai provvedimenti presi dal governo senza proclamazioni di fermi bensì con una generale manifestazione di protesta che renda evidente le nostre richieste preservando l’interesse collettivo”.

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