Insicurezza stradale, all’università si studia la percezione del pericolo

“In-sicurezza stradale. Psicologia del traffico e sinergie interdisciplinari”. È questo il titolo di un corso di perfezionamento promosso dall’Unità di ricerca di Psicologia del traffico dell’Università Cattolica di Milano. “Le attuali conoscenze su come reagisce il conducente in una situazione di pericolo sono ancora molto carenti. Sebbene sia evidente che senza percezione del pericolo il conducente non può mettere in atto nessuna azione preventiva o d’emergenza, oggi si parla ancora poco di percezione”, spiegano gli organizzatori del corso. Sotto la direzione della psicologa Maria Rita Ciceri, l’Unità di ricerca di Psicologia del traffico della Cattolica, ha avviato in Svizzera uno studio su questa tematica, sostenuto dal Dipartimento delle Istituzioni del Canton Ticino (Strade più sicure). Per la prima volta i test in questo genere di ricerche non si svolgono su simulatori di guida, ma direttamente sulla strada a bordo di un normale veicolo dotato di videocamere, sensori ad alta definizione e computer che consentono di frazionare al centesimo di secondo ogni istante del processo di reazione del conducente. L’apparato diagnostico registra sia la reazione comportamentale del conducente sia gli effetti della sua azione sui comandi del veicolo in modo sincronizzato e preciso. Questo laboratorio è stato concepito e realizzato dall’ingegner Mauro Balestra che insegna, per la parte tecnica e peritale, al corso di perfezionamento della Cattolica. Le analisi della reazione del conducente terranno conto anche dell’età, del sesso e della corporatura dei soggetti.

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