Tre idee per evitare che il Sistri continui a combinare disastri…

Con il primo di giugno avrebbe dovuto entrare in vigore l’ormai famoso (o famigerato?) Sistri, ovvero sistema di tracciabilità per il trasporto dei rifiuti. Ma così non è stato. La presa di posizione nettamente contraria che tutto il mondo delle imprese (produzione e trasporti)  ha assunto, dopo il fallimento del click day (il giorno stabilito per il test che doveva  mettere alla prova la funzionalità del sistema e che ha invece puntualmente confermato l’imbarazzante inefficenza del Sistri), ha convinto il Governo a rinviare il tutto. Ma era proprio necessario attendere fino all’ultimo per intervenire? Non sarebbe bastato ascoltare le segnalazioni fatte da Conftrasporto sulle inefficienze (tutte rimaste invece colpevolmente senza risposte) per evitare di creare un mucchio di problemi a migliaia di operatori, costretti fino a fine maggio a perdere tempo (e denaro) per testare un progetto nato male e finito peggio? Era proprio necessario costringere un’associazione territoriale a impugnare davanti al Tar del Lazio il provvedimento perché il ministero dell’Ambiente facesse finalmente retromarcia? Domande destinate probabilmente a restare inascoltate. Auguriamoci invece che non resti inascoltata la proposta di una collaborazione avanzata al ministero dell’Ambiente da Conftrasporto (che ha da subito condiviso lo scopo di impedire, attraverso un sistema di tracciabilità, alle ecomafie di lucrare in una attività rischiosa per l’ambiente e per la salute dei cittadini) con l’obiettivo di eliminare, insieme, i problemi evidenziati fin qui dal Sistri. E un altro augurio è che, proprio per poter raggiungere gli obiettivi, si introducano i nuovi obblighi non solo per gli operatori del trasporto italiani, ma anche per i vettori stranieri. Solo così sarà infatti davvero possibile combattere la malavita organizzata che, altrimenti, potrà utilizzare autotrasportatori esteri, difficilmente rintracciabili e non obbligati a collegarsi al Sistri. Senza obblighi, come si potrà impedire loro di scaricare i rifiuti dove risulterà più comodo, magari anche nei nostri fiumi, laghi o discariche abusive? Questo non significherebbe combattere la mafia, ma prendere in giro migliaia di seri professionisti italiani e – oltre alla beffa il danno – penalizzarli economicamente, favorendo la concorrenza straniera. Compresa quella fuorilegge. Come fare tesoro degli errori passati e costruire un futuro finalmente funzionante per il Sistri, evitando che il rinvio sia solo la solita soluzione per tenere buone le imprese? Avanziamo tre proposte concrete. La prima: che da settembre sia resa obbligatoria la prenotazione, con data certa, o l’installazione, della scatola nera a bordo dei mezzi. La seconda: che nel periodo transitorio sia consentito l’utilizzo del sistema cartaceo in parallelo con quello informatico. La terza: che prima del definitivo avvio sia esteso l’obbligo di allacciarsi al sistema di tracciabilità ai vettori esteri. Condividiamo il fatto che non sia possibile obbligare i vettori esteri a installare la “nostra” black box ma obbligarli a collegarsi con la centrale di rilevazione per ragioni di sicurezza è invece possibilissimo, e va fatto. Tre semplici richieste dettate dal buon senso e tese al raggiungimento degli obiettivi indicati, senza mettere in difficoltà operatori che chiedono solo di poter lavorare con norme semplici e non vessatorie. Senza mai perdere di vista la diversa condizione operativa del trasportatore rispetto a chi produce o smaltisce il prodotto e il fatto che le responsabilità maggiori non devono  investono l’attività di imprese che corrono il rischio di rispondere per errori commessi non direttamente da loro.

Paolo Uggè Vicepresidente nazionale di Confcommercio, consigliere del Cnel e presidente nazionale di Fai Conftrasporto.

4 risposte a “Tre idee per evitare che il Sistri continui a combinare disastri…

  1. Presidente Uggé, non perda tempo. Al ministero andranno per la loro strada, non ammetteranno (chiedendo aiuto a chi ha esperienza nel settore) di non farcela da soli. Sarebbe uno smacco.

  2. Che logica ha favorire i vettori stranieri? Per me solo una: fare un regalo alla criminalità e danneggiare le imprese italiane. Un colpo di genio, non c’è che dire… Chi dobbiamo ringraziare per tutto questo????

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