«Denunciamo gli autotrasportatori che applicano tariffe illegali»

“Una tariffa per l’autotrasporto pari 0,87 euro al chilometro, ovvero quella che Confetra ha indicato come tariffa di mercato per viaggi sopra i 500 chilometri,  è sufficiente a coprire i costi di gasolio e autista e un’azienda in regola non può valutarla sufficiente a remunerare i propri servizi di trasporto” A denunciarlo è Emilio Pietrelli, presidente del Gruppo Federtrasporti, secondo il quale “gli associati a Federtrasporti non sono disponibili a viaggiare a queste cifre: se Confetra è capace, che faccia da sola”. La denuncia di Pietrelli è l’ultima – in ordine di tempo – di una serie di critiche, in alcuni casi pesantissime, arrivate dopo la presa di posizione di Fausto Forti, presidente della Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica, che in una lettera indirizzata al sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino,  aveva espresso “allarme e preoccupazione di tutto il mondo della logistica per l’imminente pubblicazione dei costi minimi che dovranno essere applicati dal 12 giugno”. Costi minimi, ha affermato fausto Forti, “che se ricalcassero quelli già definiti dal Ministero per i contratti verbali il mercato porterebbero ad aumenti variabili nella maggioranza dei casi dal 40 al 60 per cento”.  “È iniziata la trattativa finale sui costi minimi: il 12 giugno si avvicina e le parti in causa alzano la voce”, replica ora Emilio Pietrelli sottolineando che “colpisce il modo con cui sbraita Confetra, denunciando il fatto che i costi minimi stabiliti dal ministero dei Trasporti siano dal 40 al 60 al di sopra delle tariffe di mercato. Ma cosa vuol dire tariffe di mercato? Una borsa in pelle da donna di Gucci (la GG Running), commenta il presidente del Gruppo Federtrasporti, riconfermato, di recente, per un triennio, “costa in negozio 1.320 euro. Se però si ha la pazienza di fare un po’ di coda durante le svendite post-natalizie si riesce a portarsela a casa anche con un 20-30 per cento  in meno. Se poi ci si accontenta di quelle che vendono in spiaggia, con una cinquantina di euro il gioco è fatto. Domanda: quale di queste tre tariffe può essere considerata di mercato? Le prime due di certo; la terza no, perché è frutto di un’attività illegale, che parte dalla contraffazione del marchio e va via via delinquendo”. E Pietrelli ha provato a seguire lo stesso criterio con l’autotrasporto, considerando un viaggio di oltre 500  chilometri, coperto da un veicolo che mediamente in un anno ne percorre 100 mila. Ora, siccome la media di consumo di un camion sopra le 16 tonnellate è di circa 2,8 km/litro, “dobbiamo constatare che per arrivare ai 100 mila km utilizzi 35.714 litri di gasolio (100 mila/2,8 km/l). Per sapere quanto costa acquistare questo gasolio è sufficiente moltiplicare i 35.714 litri per il prezzo al litro: 1,188 euro, stando ai dati ministeriali. Viene fuori una cifra di 42.428 euro, che divisa per i 100 mila km annui, fanno 0,42 al km”. Ma il camion, almeno per ora, non viaggia da solo: “l’autista”, prosegue Pietrelli, “in base all’ultimo contratto nazionale siglato, costa 45.000 euro l’anno. Facile spalmarli sui 100 mila km: 0,45 euro per km. Di conseguenza soltanto sommando gasolio e autista si arriva a 0,87 euro/km. Poi ci sarebbero il pedaggio autostradale, l’usura degli pneumatici, i valori di ammortamento, le spese per la manutenzione, i premi assicurativi. Le tariffe di mercato dell’autotrasporto sono quelle che, dopo aver coperto tutti i costi, cercano di strappare alla controparte un margine ragionevole. Ed è ovvio che questa trattativa sia rimessa all’abilità, alla forza contrattuale, ai picchi particolari di mercato. Ci possono essere, cioè, ragioni commerciali, andamenti di domanda e offerta, rapporti strutturati tra vettore e committente in grado di funzionare in maniera analoga agli “sconti post-natalizi. Il presidente di Confetra, Fausto Forti sembra invece acquistare viaggi con le stesse tariffe con cui si comprano borse di Gucci in spiaggia. E in questo modo ammette indirettamente che c’è un problema, che esiste un mercato sommerso, che esistono pseudo-operatori che non agiscono con la logica dei bilanci, ma animati da altro. E se questo “altro” è poco legale sarebbe da denunciare, non da prendere a riferimento di mercato”. Infine, dpo aver spiegato che ” l’autotrasporto è un’attività troppo delicata per il Paese”, Emilio Pietrelli ha concluso che  il lavoro di migliaia di seri professionisti dell’autotrasporto “non si può offendere con conti di questo tipo. È  un’attività delicata perché supporta l’economia e quindi in qualche modo ne condiziona la crescita e lo sviluppo. Ma è delicata anche perché per muoversi utilizza la strada, la stessa dove viaggiano tutti. E un autotrasportatore che viaggia a 0,87 euro/km non offre garanzie a nessuno: né all’economia né alla sicurezza della collettività.  E noi come Federtrasporti  non siamo disponibili a viaggiare a queste cifre. Se Confetra si ritiene tanto capace di quadrare bilanci, di organizzare servizi di qualità e al tempo stesso di rispettare le leggi senza inficiare la sicurezza, che faccia da sola. La osserveremo e impareremo volentieri. Senza rimpianti”.

12 risposte a “«Denunciamo gli autotrasportatori che applicano tariffe illegali»

  1. Aggiungo che dalle esternazioni del sig. Forti si evince che i costi minimi “non sono riconosciuti” ai trasporti senza contratto scritto nonostante la norma sia pienamente in vigore.

  2. Sono ormai due giorni che attendo prese di posizione dei leader delle federazioni artigiane che hanno voluto con forza il sistema dei costi minimi, in questo appoggiate dalle federazioni della Conftrasporto. Fino ad oggi ho atteso invano. La Fita ha problemi interni e la lotta sembra riportare il tempo indietro dove a decidere erano i vertici confederali. La Confartigianato il cui presidente è presidente anche dell’Unatras oltre che vice presidente dell’Albo brilla per il suo silenzio. La stessa Unatras se non fosse apparsa come sigla in due comunicati a pagamento non si sente. Il suo segretario generale è impegnato in altro perchè improvvisamente è anche Lui scomparso. Così si dà ragione a chi sostiene che le federazioni non esistono più: complimenti. Il comunicato di Federtrasporti è uno spaccato importante di quanto accade e mi pare che su questo tema i pronunciamenti sono veramente stati pochi. Ragazzi sveglia perchè qui tira una brutta aria. Leader silenziosi, tranne qualche eccezione, sottosegretario sotto schiaffo; sento aria di fermo ma stavolta sarà diffcile gestirlo.

  3. Qui non si tratta di fermo bensi di stare a casa, quando le tariffe lo permetteranno si partirà. Se ci pensate bene il guadagno è lo stesso. La matematica dimostra quello che ho appena detto.

  4. Le confederazioni tutte fanno ridere i polli, perche’ con gli accordi che hanno stipulato abbiamo ottenuto contratti capestro (o cosi o te ne vai ), pagamenti fatti come e quando vuole la committenza, perche tutto questo? Perche’ con la controparte (committenza) bisogna usare il muso duro, saper imporre i nostri bisogni, che non sono altro che il logico riscontro remunerativo per la attivita’ svolta. E’ inutile stabilire costi minimi quando e’ la committenza che non li rispetta senza alcuna conseguenza e ti impone di correre per rispettare i tempi di consegna dicendoti di rispettare i tempi di guida e riposo (ridendo sotto i baffi ) consapevole che tanto chi viene bastonato e’ solo il vettore .

  5. BUONGIORNO. SONO UN AUTOTRASPORTATORE PER CONTO TERZI, VENERDI HO AVUTO UN COLLOQUIO DI LAVORO CON UN COMMITTENTE IL QUALE MI HA OFFERTO 0,90 AL KM E PAGAMENTO A 90/100 GIORNI!!!!! VI CHIEDO SE E’ NORMALE TUTTO QUESTO…?

  6. Se noi trasportatori siamo un problema per la sicurezza della societa’, siamo un problema sociale, allora io propongo di fare come le assicurazioni (che socializzano le perdite e capitalizzano i guadagni): facciamo pagare obbligatoriamente a tutta la societa’ una tariffa base da consentire il costo minimo del trasporto e alla committenza la parte del guadagno, così la smetteranno di piangere.

  7. Ci vogliono più controlli da parte dello Stato maaa…….. opsss lo Stato fa solo i comodi della committenza quindi controlli non li farà mai, noi abbiamo i sindacati ma…. opssss sono politicizzati perciò non faranno mai nulla, allora siamo solo noi autotrasportatori che dobbiamo dire BASTA e fermarci tutti, ma dico tutti lasciando in ginocchio il Paese fino a che non riceveremo una degna proposta di remunerazione al nostro lavoro.
    Per Mishel ti è pure andata bene, conosco committenze che per un bilico pagano meno al km (0,82) e pagamento 180 giorni… è una VERGOGNA.

  8. Antonio : io penso che ci vorrebbero delle tariffe minime che la stessa agenzia delle entrate o l’ufficio Iva dovrebbe imporre alla committenza . Al che poi la committenza potrebbe scegliere da chi vettore farsi servire. A questo punto penso che sceglierebbe quelli in regola e non alimenterebbero il sommerso

  9. Il mercato libero non va bene . Se uno compra da un costruttore una casa al di sotto del valore , l’agenzia delle entrate applica l’aumento di valore . Persino i saldi hanno una loro regolamentazione . i commercianti al minuto non possono svendere nemmeno la merce già di loro proprietà per non inficiare il mercato.
    E fatto assoluto divieto di fare caporalato
    Immaginiamo un industriale che va in piazza a dire io gli operai li posso pagare …che so 5 .00 € all’ora .
    Alcuni esempi sono addirittura illegali
    Lo stato conosce benissimo la situazione dei falsi autonomi, tra cui sono compresi i padroncini , ma lascia correre. Sembra che lo Stato sappia dove c’è del marcio , ma non fa nulla . Anzi si diverte a sanzionare qualcuno che è costretto a pagare l’ Iva in ritardo , perché i committenti offrono contratti capestro a una categoria troppo debole e che non cambia lavoro, perché non ci sono altre opportunità

    • Cè un po’… tanto di vero in tutto quel che hai scritto, in fin fine da ex trasportatore (ho smesso in agosto di quest’anno) posso solo dire che finchè il mercato tirava si rientrava dei costi e un po di più che serviva per sostituire trattori e semirimorchi e il resto….che qualche volta nemmeno cera lo si metteva da una parte per i tempi duri, ….ecco questi ultimi son arrivati, e i trasportatori e le loro associazioni non sono certo in grado ….e neppure mi sa che vogliono fare i duri per ottenere almeno quel che è e sarebbe giusto. In un post di qualche anno fa avevo scritto che il trasporto in Italia era destinato a morire, ….purtroppo credo di non aver sbagliato !.

  10. Invece di perseguitarci con ore di guida impiego ed altro…dovrebbero fare accertamenti nelle ditte dove ci obbligano a firmare contratti di trasporto a prezzi ridicoli, che spesso per non perdere del tutto il lavoro siamo costretti ad accettare in attesa di una ditta meno “sciacalla” ma di noi non frega nulla a nessuno!

    • Sante parole, ma purtroppo le grandi piattaforme con un minimo di risparmio su tanti padroncini realizzano milioni di euro senza alcun rischio e controllo e a noi padroncini o vettori ci resta solo un mezzo deperito!

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