Bimbi morti in auto, perché non esiste un sensore sui seggiolini?

Due fatti di cronaca purtroppo molto simili nella dinamica hanno sconvolto la quotidianità di Perugia e Teramo. I fatti sono tristemente noti. Il padre che dimentica in auto il figlioletto o la figlioletta. L’auto che si trasforma in una trappola mortale a causa del caldo. I soccorsi vani. I piccoli che muoiono dopo una straziante agonia. L’apertura di inchieste, il rimorso che probabilmente sta distruggendo i genitori. Nei giorni scorsi qualcuno, sul blog del “Corriere della Sera” ha chiesto perché nessuno abbia mai pensato a un sensore che rilevi la presenza di qualcuno in auto quando il veicolo è parcheggio e senza le chiavi inserite. In effetti i casi di Perugia e Teramo potrebbero allo studio di questi sistemi. Esistono cicalini che ci dicono se non mettiamo le cinture di sicurezza, se abbiamo una portiera aperta e se abbiamo lasciato le luci accese, ormai in tutte le auto, dall’utilitaria alla fuoriserie. Perché non pensare a un sensore per i bimbi e, il paragone forse non è felice, anche per gli animali. Non è raro infatti vedere dei cani lasciati nelle auto sotto il sole, magari senza acqua o senza il finestrino abbassato. Per realizzare questo sensore si potrebbero muovere direttamente i produttori dei seggiolini. La tecnologia oggi consente di fare praticamente qualsiasi cosa. La tecnologia potrebbe insomma permettere che episodi drammatici come quelli di Perugia e Teramo non si verifichino più.

11 risposte a “Bimbi morti in auto, perché non esiste un sensore sui seggiolini?

  1. Mettiamo nelle camerette dei bimbi, dove dovrebbero essere 100 volte più sicuri, dei microfoni per sentirli e in auto nulla?

  2. non servono sensori! ma solo collegare il cervello. Come si fa a dimenticarsi il proprio figlio o il proprio cane/gatto in auto sotto al sole? Ormai siamo assorti dalla tecnologia: col cellulare possiamo controllare le mail o il profilo di Facebook, per effettuare un breve spostamento usiamo il navigatore e lentamente stiamo perdendo l’uso del cervello. E questi sono i risultati

  3. Lucia…augurati che il tuo sia sempre attivo….sono tragedie, ma non credo siano cercate,quindi certe accuse lasciamole a casa,a chi capita paga le pene dell’inferno per tutta la vita senza bisogno di essere giudicato da noi comuni mortali

  4. E’ assurdo che proprio alcuni giorni dopo la tragedia di Teramo, proprio quando l’attenzione doveva essere maggiore sia avvenuta la stessa cosa a Perugia, sono d’accordo con Lucia bisogna veramente che la gente incominci a pensare a quello che fa soprattutto quando si e’ genitori

  5. Lasciare il proprio figlio in auto e’ una dimenticanza che non riesco a concepire e a giustificare. In nessun caso. Il sensore metteteglielo nel cervello nel settore responsabilità.

  6. non me la sento di gettare la croce addosso a quei papà che, purtroppo per loro, si porteranno dietro un peso insopportabile per il resto dei loro giorni. Piuttosto trovo sensato introdurre un qualche avvisatore acustico (sulla falsariga delle luci – ad esempio la saxo lo montava) che, all’apertura della portiera, ricordi la presenza del bimbo sul sedile posteriore.

  7. Proprio perchè penso che un genitore, padre o madre, possa dimenticare il proprio figlio (unica ragione di vita di un genitore) in macchina per motivi che possono essere discutibili, sto brevettando un sensore che rileva la presenza del bimbo appena il genitore sta lasciando la vettura. A questo punto non so se il meccanismo in questione possa avere un mercato visto i commenti letti.

  8. Carlo, io lo prenderei subito, condivido l’idea che non deve assolutamente succedere, ma sono della ferma idea che se ho una garanzia in più sono molto più tranquillo, perchè rischiare di far diventare una dimenticanza una tragedia? Noi pensiamo che in condizioni normali non succeda nulla, magari però non hai dormito tutta la notte per una settimana, fai un giro diverso dal solito, hai avuto anche delle brutte notizie e non so cos’altro.. ci sono mille motivi che possono renderti più distratto, e la distrazione non deve costare la vita a mio figlio. Io lo renderei obbligatorio.

Rispondi a alessio Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *