Russo: “Lo sciopero del trasporto? Un bluff per mettersi in mostra”

“Trasportounito ha deciso di rinviare il fermo nazionale di cinque giorni dell’autotrasporto, programmato a partire dalla mezzanotte di domenica 15 maggio, per una semplice ragione: perché i suoi responsabili hanno capito che non c’era alcuna volontà di scioperare da parte degli autotrasportatori. Alla base di questa pseudominaccia di fermo non c’era in realtà la volontà di difendere gli interessi della categoria, ma solo il desiderio di avere visibilità. Forse qualcuno, fra coloro che hanno minacciato lo sciopero, ha capito che questa visibilità si sarebbe trasformata in una figuraccia e ha preferito tornare sui propri passi”. Ad affermarlo è Pasquale Russo, segretario nazionale di Fai Conftrasporto che, in merito alle motivazioni addotte da Trasportounito per spiegare la “retromarcia sullo sciopero” (“sono emersi precisi impegni del Governo ad affrontare in tempi serrati le principali problematiche sino a oggi senza risposta che affliggono la categoria, condizionandone la sopravvivenza”), sottolinea come sia “veramente curioso come Trasportounito, che ha sempe criticato e non firmato l’accordo col Governo, adesso rivendichi l’attuazione di provvediment contenuti proprio in quel protocollo da loro stessi ritenuto inadeguato. I rappresentanti di Trasportounito”, prosegue Russo, “dichiarano che le pressioni di questi giorni, inclusa la manifestazione a Roma, nonché la minaccia del fermo, hanno costretto il Governo a una brusca accelerazione, varando provvedimenti attesi da mesi, dimenticandosi che quegli stessi provvedimenti erano, fino a poche ore fa sbagliati, inutili, dannosi”. Infine, il segretario nazionale di Fai Conftrasporto si domanda come mai la decisione sia stata presa dopo un incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianfranco Micciché: “pur rispettando il ruolo di Gianfranco Miccichè”, conclude Pasquale Russo, ” non capiamo quale attinenza ci possa essere fra le sue competenze e i problemi del settore dell’autotrasporto, settore che ha interlocutori ben precisi come il ministro ai Trasporti Altero Matteoli e il sottosegretario Bartolomeo Giachino”.

4 risposte a “Russo: “Lo sciopero del trasporto? Un bluff per mettersi in mostra”

  1. Nell’aria ovviamente si sentiva la freddezza di uno sciopero che non si sarebbe fatto perché poteva creare ancora più
    problemi di quelli che già ci sono. La situazione non e’ delle migliori ma in queste decisioni bisogna essere tutti uniti non solo Trasportounito.
    Auspico che presto siano risolte delle problematiche urgenti inerenti il nostro lavoro perché proprio non se ne può più.

  2. Il Governo dia credito solo alle associazioni che se lo meritano (numericamente parlando): dare retta a mille interlocutori che rappresentano 4 gatti non ha alcun senso. Perché non fare una legge per cui se un sindacato non rappresenta almeno un certo numero di lavoratori non ha diritto di avere una veste autonoma? (si associ a quale altra federazione). Sento già qualche Cobas abituato a mangiare a tradimento dire che è un attentato alla democrazia… Ma quelli ci saranno sempre, lasciamoli parlare turandoci le orecchie…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *