«Le Ferrovie dello Stato hanno messo in atto una strategia per escludere dal mercato siciliano gli operatori privati e per ripristinare il monopolio». È questa, in sintesi, la pesantissima accusa lanciata contro le Fs da Giuseppe Campione, direttore generale del gruppo Gmc, diventato negli anni operatore autonomo a Milano, Catania e Alcamo. Un’accusa (al vaglio dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che sta valutando se ci siano gli estremi per aprire un’ istruttoria formale nei confronti di Fs) che Giuseppe Campione ha documentato in un dossier nel quale si testimonierebbe come, a partire dal 2006, come scrive il direttore generale di Gmc, “sia stato sferrato un vero e proprio attacco di tutte le aziende del gruppo Ferrovie dello Stato”. Con quali armi? L’elenco è lungo: nel dossier di Gmc vengono segnalati “l’aumento delle tariffe pagate dalla sua controllata Lsi a Trenitalia, con una crescita del 130 per cento in quattro anni; il mancato rilascio, a oltre due anni dalla domanda, del certificato di sicurezza indispensabile per ottenere l’ abilitazione a operare come impresa ferroviaria; le lentezze nella gestione delle tratte”. Ora l’ultima denuncia: “sono stato costretto a ridurre il numero dei treni da quattro, cinque a settimana a solo uno”, ha dichiarato Giuseppe Campione. “Siamo accerchiati dalle società del Gruppo Fs che fanno di tutto per ostacolare la nostra attività, creando una situazione che potrebbe costringerci a mettere in cassa integrazione anche altri 51 dipendenti dopo i 15 a cui abbiamo dovuto rinunciare nei mesi scorsi”.
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Le accuse lanciate dal signor Campione non possono passare inosservate. Se è vero quanto afferma, il Governo e la magistratura devono agire di conseguenza. Altrimenti dev’essere lui a pagarne le conseguenze (penali e civili). In ogni caso la vicenda non può passare sotto silenzio. I cittadini italiani possono sapere se il ministro Matteoli è già intervenuto in proposito? Stradafacendo può girare questa richiesta di chiarimenti al ministro?
L’Italia è un Paese in cui i pm fanno a gara per indagare se di mezzo ci sono Berlusconi o Corona, oneste veline o disoneste mignotte. In altre parole per finire in prima pagina sui giornali a spese dei contribuenti, che pagano loro lo stipendio. C’è qualche magistrato intellettualmente onesto che voglia aprire (o abbia già aperto) un fascicolo su questa storia che puzza lontano 10 chilometri di bruciato? Visto che Luciano chiede a Stradafacendo di girare la richiesta al ministro Matteoli, io posso chiedere di girarla al ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano?
E perchè non all’Antitrust che va così di moda?
Di cosa ci stupiamo? Questo è un Paese in cui il pubblico penalizza regolarmente il privato. Altrimenti come terrebbe in piedi i carrozzoni statali, come darebbe da mangiare a tanti parassiti?
Qualcuno dica che sui treni delle Fs è stata vista Ruby e qualche pm indagherà subito….
La verità è che siamo un Paese di ….
Il signor Beppe Grillo che ha sempre a cuore questo genere di malefatte, cosa ne dice?
Sbaglio o di questa vicenda i giornali tacciono? Qualcuno l’ha letta sulle grandi testate “libere”?
È uno schifo. I privati a sudare sangue per tenere in piedi l’economia del paese e il pubblico a sperperare, per di più boicottando la libera concorrenza.
Ma la libera concorrenza non è un diritto?
Ma scusate, già che chiedete tutto a tutti, chiedetelo anche al signore delle liberalizzazioni, Bersani…
L’unica scelta possibile è lo scorporo della rete che sia trasparente. Anche in altre zone ci sono problemi.
A Luciano dico che noi non abbiamo un vero ministro dei Trasporti. Questo pensa alla politica e basta. Il vero dominus in piazza Croce Rossa è Moretti, spalleggiato da Tremonti e Letta.