Autotrasporto: ultimo avviso al Governo, poi partirà la protesta

“Nelle prossime settimane verranno convocati i rispettivi organi direttivi per deliberare la disdetta della pace sociale e le iniziative di protesta che si renderanno necessarie, non escludendo il fermo dei servizi di trasporto”. Con queste parole, che hanno tutto il sapore di un ultimatum, si conclude il comunicato stampa diffuso dall’Unatras, l’organizzazione che riunisce le maggiori sigle associative dell’autotrasporto, contro ” il dilatarsi dei tempi e la mancanza di risposte sull’applicazione delle regole che devono assicurare la sicurezza della circolazione, in linea con le intese sottoscritte nel giugno scorso”. Nel mirino degli autotrasportatori ci sono, in particolare, “i mancati controlli, ritenuti essenziali per la sicurezza, da effettuarsi nei confronti di tutti i soggetti della filiera, come chiaramente prevedono le norme volute dal Governo e votate dal Parlamento”. In altre parole, non solo controlli sulle imprese di autotrasporto ma anche sulla committenza, sulle aziende che, spesso, sono le prime a “spingere” perché un camion parta sovraccarico e arrivi a destinazione prima possibile, viaggiando senza sosta e cancellando i riposi previsti per legge. “A oggi invece”, denunciano i responsabili di Unatras, “non si registrano degli interventi significativi nella direzione indicata dalla legge, a dimostrazione della concreta volontà di darvi applicazione”. Da qui la decisione di dare un ultimo avviso al Governo e alla Presidenza del  Consiglio, che, ricorda Unatras, “ha il potere di intervento nei confronti dei diversi dicasteri interessati”.

4 risposte a “Autotrasporto: ultimo avviso al Governo, poi partirà la protesta

  1. Visto le precedenti esperienze cosa vi aspettavate, prima di firmare la pace sociale dovevate attivare le richieste, dopo firmare la pace sociale. Patetici!!! Sopratutto i rappresentanti di che cosa non si sa!!!

  2. Sono i controlli la chiave di tutto. Senza i controlli qualsiasi norma, documento, non regge ed i comportamenti di committenza e trasportatori, anomali o volontari che siano, che non rispettano le regole, ritornano a essere l’abitudine. Occorre insistere con la questione controlli, costi quel che costi.

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