Da una parte si sviluppa il metano, dall’altra si chiudono i distributori

Sviluppo di carburanti alternativi e meno inquinanti. Sembra essere la parola d’ordine del settore auto per il futuro, ma questa idea si scontra con le notizie di cronaca. L’ultima giunge da Metauto Magazine che ha ricevuto una segnalazione riguardante il rischio chiusura per l’unico distributore di metano della Valle d’Aosta. “Siamo un gruppo di cittadini”, hanno scritto alcuni preoccupati automobilisti a Metauto Magazine, “orgogliosi di possedere un’auto a metano, indignati e preoccupati per l’imminente chiusura dell’unico distributore di metano della nostra Regione. Nel novembre del 2009 apre a Plan Felinaz (frazione di Charvensod) il primo distributore di metano della Valle d’Aosta e, per alcuni, è l’occasione che aspettavano da tempo per godere finalmente dei benefici dell’utilizzo del metano per autotrazione”. “Ora, marzo 2011, inaspettate dichiarazioni pubbliche minano la naturale certezza dei fieri metanisti valdostani e non, di poter fare rifornimento per le proprie auto sul nostro territorio. La chiusura del distributore porterebbe la Valle d’Aosta a essere l’unica regione in Italia (fatta eccezione per la Sardegna, che non è raggiunta dalle rete dei metanodotti) a non avere un distributore di metano. Da questa incerta situazione nasce l’esigenza di costituire un gruppo di utenti, o potenziali tali, del distributore di Plan Felinaz per far sentire la nostra voce e chiedere delle riposte chiare, e possibilmente, delle garanzie a chi ha l’autorità per darne”.
In sostanza – spiega Metauto Magazine in una nota – le richieste di questo gruppo di cittadini includono la garanzia dell’apertura del distributore di Charvensod; la garanzia sugli orari di apertura e sul prezzo di erogazione del gas; l’ampliamento della rete distributiva su tutto il territorio valdostano; la possibilità di rifornirsi anche in modalità self service; il proseguimento delle politiche regionali di incentivazione all’uso di carburanti a basso impatto ambientale.
La chiusura andrebbe in controtendenza anche ai progetti di Fiat, che punta sul metano per garantire una mobilità ecosostenibile. “La stessa Fiat, inoltre”, si legge  sul portale Omniauto.it, “non è convinta che l’auto elettrica sia la soluzione vincente per la riduzione dell’impatto ambientale dei veicoli futuri. L’intenzione di spingere l’auto a metano anche negli Usa conferma infatti la strategia dell’ad Sergio Marchionne, supportata dall’alleanza del Lingotto con la Chrysler. “Se l’intero parco auto degli Stati Uniti andasse a metano – ha detto Marchionne in una recente intervista – gli americani potrebbero alimentarlo per cent’anni con le loro riserve nazionali di gas”.

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