Inquinamento, Regione Lombardia sperimenta le auto a idrometano

Da qualche giorno il parco auto della Regione Lombardia si è arricchito di dieci nuove auto. Utilitarie, le quattro ruote in questione sono delle Fiat Panda, ma con una caratteristica che le rende speciali. Le auto hanno infatti un motore alimentato da una miscela metano-idrogeno, in grado – secondo i primi test – di ridurre l’inquinamento dell’11 per cento rispetto al metano e del 34 per cento rispetto alla benzina. Le auto sono state presentate a Palazzo Lombardia dal presidente Roberto Formigoni, affiancato dall’assessore all’Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi e dai responsabili tecnici del Centro ricerche Fiat e di Sapio, con cui è stato realizzato il progetto. “Abbiamo voluto testare l’utilizzabilità di questa nuova miscela e gli effetti positivi che potrà avere sull’ambiente”, ha spiegato Formigoni. “Nel 2009 abbiamo inaugurato il primo distributore ad Assago (Mi) e consegnato le prime vetture ad alcune amministrazioni locali. I dati a disposizione ci dicono che la fase sperimentale sta andando piuttosto bene e le stesse auto non hanno fatto riscontare alcun problema nel funzionamento. Si tratta di programmi avveniristici che Regione Lombardia finanzia in collaborazione con le imprese italiane del settore per mettere in pratica tutto quello che è realmente possibile fare per garantire la qualità dell’ambiente e per migliorare la mobilità dei nostri cittadini”. Regione Lombardia metterà poi a disposizione della Comunità europea i risultati emersi. “Secondo i primi rilevamenti”, ha precisato Raimondi, “la miscela metano-idrogeno migliora le già buone emissioni del metano, con una riduzione delle emissioni di CO2 di circa l’11 per cento rispetto al metano puro e del 34 per cento rispetto alla benzina e comporta anche un miglioramento delle emissioni di NOx (precursori del PM10) rispetto agli standard Euro 5 (60 milligrammi/km). In generale le stime indicano che la vettura su 15.000 km emette 2,2 tonnellate di CO2 con alimentazione a benzina, 1,7 tonnellate con emissione a metano, 1,5 tonnellate con alimentazione a miscela metano-idrogeno”. “Vorremo”, hanno concluso Formigoni e Raimondi, “che un combustibile così innovativo diventi di uso comune e che il nostro parco tecnologico, già fra i migliori in Europa, possa fare ulteriori passi avanti. Stiamo infatti cercando di migliorare il migliorabile per arrivare ad emettere il meno possibile soprattutto nei centri urbani”. Il progetto, come spiega Lombardia Notizie, prevede un monitoraggio di dati effettuato via gps della durata di due anni, e si propone di esplorare la miscela metano/idrogeno come via intermedia verso la diffusione della tecnologia a idrogeno puro. Le Panda bifuel infatti possono essere alimentate con una miscela che prevede anche il 30 per cento di idrogeno, con un proporzionale abbattimento delle emissioni di CO2 e di NOx. Sfruttando un’infrastruttura di rifornimento già esistente, come il distributore di Assago, si potrà verificare se è realmente possibile superare tradizionali criticità legate all’adozione di questo combustibile. La miscela metano-idrogeno – si legge su Lombardia Notizie, l’agenzia di stampa della giunta regionale – migliora le già buone emissioni del metano e utilizza tecnologie già disponibili sviluppate per il metano. Può quindi essere ritenuta una via intermedia alla portata dei cittadini verso la diffusione dell’idrogeno nei trasporti e utilizza infrastrutture di distribuzione già esistenti. Per quanto riguarda le vetture, sono stati modificati i materiali di alcuni componenti del modello Fiat Panda Natural Power, già disponibile sul mercato, al fine di garantire una piena compatibilità con l’idrogeno. Le prestazioni del veicolo rimangono inalterate e in caso di assenza di miscela, il funzionamento può avvenire comunque anche con il solo metano. Il coordinamento scientifico del Progetto è affidato all’Istituto Motori del CNR di Napoli e al Politecnico di Milano.

Una risposta a “Inquinamento, Regione Lombardia sperimenta le auto a idrometano

  1. Possiamo sapere dal presidente Formigoni che fine hanno fatti i distributori di idrogeno “protagonisti” di tanto di cerimonia d’inaugurazione e poi scomparsi misteriosamente?

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