Aumenta l’accisa sui carburanti, infuriati consumatori e benzinai

“Abbiamo abolito l’aumento di un euro sui biglietti del cinema e finanziato stabilmente la tax credit, con risorse che derivano dalle accise sulla benzina: un piccolo sacrificio di uno o due centesimi, che tutti gli italiani saranno lieti di poter fare”. Le parole pronunciate dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, se da un lato hanno fatto felici gli amanti del cinema, dall’altro hanno fatto imbestialire automobilisti, associazioni dei consumatori e gestori delle pompe di benzina. “Una follia”, ha commentato il Codacons. “Considerati i prezzi attuali dei carburanti, giunti alle stelle, e la frequenza con cui un cittadino fa rifornimento, si capisce chiaramente come il sacrificio richiesto agli utenti sia tutt’altro che piccolo, e nessun italiano sarà lieto di dare il proprio contributo”, spiega l’associazione. “Oltretutto un rincaro della benzina, seppur minimo, rischia di avere ripercussioni sul tasso di inflazione, con danni enormi per la collettività”. “Siamo alla follia più totale”, affermano in una nota Adusbef e Federconsumatori. “Ovviamente”, affermano le associazioni, “riteniamo positiva l’abolizione dell’aumento di 1 euro del biglietto del cinema, contro il quale già eravamo intervenuti. Ma è da folli scriteriati l’idea di fare ciò aumentando, come contropartita, l’accisa sulla benzina”. Secondo i consumatori “si tratta di un’operazione estremamente dannosa, viste le pesanti ricadute che ciò determinerà non solo sui costi diretti dei carburanti, ma anche sull’inflazione. In un periodo come quello attuale, in cui la benzina si attesta ai costi più elevati mai registrati, stentiamo a credere ad un’iniziativa del genere”. Critico anche il Movimento Difesa del Cittadino: “Questo governo fa il gioco delle tre carte, mettendo ripetutamente le mani nelle tasche dei cittadini”. Per l’Adoc il provvedimento è “assurdo e gravoso per i consumatori, che a causa dei rincari hanno già subito un danno di 300 euro”. La misura, afferma l’associazione dei consumatori, “è in palese contraddizione con quanto espresso durante la riunione di martedì con il ministro Romani, dove si è discusso di intervenire su Iva e accise in modo da ridurre i prezzi dei carburanti. Invece di imporre nuove tasse, dovrebbero essere tagliate di otto centesimi le attuali accise, per riportare il costo della benzina nella media europea”. L’aumento dell’accisa manda su tutte le furie anche i gestori. “Siamo allibiti”, ha commentato il presidente della Fegica-Cisl, Roberto Di Vincenzo. “È una misura che va esattamente nella direzione opposta a quanto auspicato da tutto il mondo. Ci sono le condizioni per abbassarla, anziché aumentarla, e per attivare la norma che prevede un intervento quando il prezzo supera i 70 dollari”. La decisione del cdm, prosegue il presidente dell’associazione dei gestori che aderisce alla Cisl, “ci lascia esterrefatti: in un momento in cui il prezzo dei carburanti è molto alto e lo stesso governo continua a dire che bisogna intervenire, poi agisce nella direzione opposta. Di questo passo anche per la prossima vaccinazione aumenteranno le tasse sulla benzina, ma almeno abbiano il coraggio di dirlo”. Anche Martino Landi, presidente di un’altra associazione dei benzinai, la Faib Confesercenti, si scaglia contro il provvedimento: “Sconcerto e sorpresa si sposano con l’indignazione di una categoria che aveva chiesto, insieme alle associazioni dei consumatori, il taglio di 4 centesimi delle accise”.

6 risposte a “Aumenta l’accisa sui carburanti, infuriati consumatori e benzinai

  1. prima urlano contro il governo che non sostiene la cultura poi oggi si strappano le vesti perché vengono stanziati soldi per il cinema e lo spettacolo, ma questa sinistra (sindacalista cisl sinistrorso e confesercenti pure) sa cosa vuole o ci prende per i fondelli? L’incazzato vero sono io autotrasportatore e automobilista della domenica che dovendoci rimettere di tasca mia almeno vorrei sapere a quanti milioni di euro è stimato il prelievo e a chi andranno. Caro Berlusconi fai applicare almeno la regola del p.p. (pago pretendo) e dicci dove andranno i nostri soldi. Se poi scopriamo che vanno per la maggior parte, come è successo da sempre, a finanziare pseudo artisti sfaticati e fannulloni o produzioni cinematografiche fallimentari ci incazziamo sul serio e ti aspettiamo alle urne che prima o poi arriveranno. Un dettaglio non insignificante: la maggior parte di artisti e di produzioni cinematografiche e teatrali sono sinistrorse che c’azzecca un finanziamento dal governo di centrodestra? Solo per far contento il signore del colle o il maestro Muti che anziché protestare potrebbe mettere a disposizione i suoi lautissimi guadagni!!!

  2. Che bello l’esercizio provvisorio!!!
    Se lo Stato restasse per lungo tempo senza governo, per andare avanti, si ricorre all’istituto dell’esercizio provvisorio. Ciò significa che non si può spendere più dell’anno precedente; in compenso non si avranno nuove tasse, nuove leggi, nuovi balzelli, nuovi modelli rompicapo…ecc. ed ancora niente guerre alla Libia, missioni in Afganistan, Iraq, Libano, & Co. Visto che da tanti anni gli italiani non subiscono altro che vessazioni, mi auguro vivamente almeno 4 o 5 anni di assenza di governo. W L’ESERCIZIO PROVVISORIO”

  3. Non credevo alle mie orecchie, sentendo quell’inqualificabile sottosegretario che candidamente annunciava l’aumento delle accise invece di aumentare di un euro il biglietto del cinema! Ma in questo paese si è deciso di continuare a vedere film, o di far riprendere l’economia? Certo che a leggere certi commenti che danno la colpa alla sinistra quando i provvedimenti li fa la destra, si comprende la facilità con cui chi ci governa la fa sempre franca!

  4. Bravi bravissimi governanti del bip, ci tassate la nostra economicissima benzina per finanziare un manipolo di ciarlatani detti attori. Per la ricerca fondi non ce ne sono, ma in fondo non è importante. VERGOGNA!!!!!!!!!!

  5. Magari se invece di finanziare con 250 milioni di Euro le scuole private li avessero dati al FUS.. ah ma è giusto, il vaticano, gestore della maggior parte delle scuole private d’Italia deve essere tenuto buono buono.. e questo ha un prezzo.

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