Auto “verdi”, queste sconosciute: solo il 4% degli italiani le guida

Tutti si lamentano per il costo di benzina e gasolio, ma quando devono recarsi al concessionario per acquistare un’auto nuova non rinunciano ai motori tradizionali. Secondo una ricerca condotta da Assicurazione.it, il principale broker online italiano, le auto elettriche o alimentate con combustibili alternativi guidate in Italia da privati sono solo il 4 per cento, esattamente la stessa percentuale di due anni fa. “Nonostante il bombardamento mediatico”, commenta Assicurazione.it in una comunicato stampa. Anche se tantissime case automobilistiche stanno investendo per realizzare modelli ecosostenibili, quando si tratta di mettere mano al portafoglio gli italiani restano scettici. A frenare la diffusione, spiega Assicurazione.it, sono soprattutto i costi di acquisto. “Per poter guidare un’auto amica dell’ambiente (specie se elettrica) si devono spendere in media più di 35.000 euro”, si legge nel comunicato del broker online; “meno per le auto ibride per le quali si riesce ad avere una buona resa anche con una spesa di poco superiore ai 20.000 euro, una cifra comunque considerevole. A differenza di quanto accade in altri Paesi europei (dalla Danimarca alla Spagna, dalla Gran Bretagna alla Francia), in Italia i contributi per l’acquisto di queste vetture tardano ad arrivare e molte auto ecologiche restano invendute. Unica eccezione il trasporto “istituzionale”; ad oggi sono soprattutto Enti pubblici o aziende ad acquistare le  auto amiche dell’ambiente”. Assicurazione.it ha preso in esame anche i dati relativi alle regioni. La più “ecologica” è l’Emilia-Romagna (7,35 per cento), con il Comune di Parma che ha reso noto di avere al vaglio un progetto di contributo straordinario (6.000 euro) per chi intende acquistare auto elettriche. Alle spalle dell’Emilia-Romagna si trovano le Marche (6,69 per cento) e il Piemonte (5,24 per cento) che negli ultimi anni ha avviato anche importanti progetti di car e bike sharing. Ma non sono solamente i costi di acquisto alti a frenare gli italiani. La diffusione, come spiega Assicurazione.it, è infatti limitata dalla “scarsissima capillarità della rete di rifornimento. Nonostante alcuni progetti sperimentali in atto in alcune città italiane (Milano come Roma, Brescia come Pisa) poter ricaricare o rifornire veicoli alimentati con energie alternative non è semplice e anche per questo, forse, si spiegano gli ultimi posti di Calabria e Sardegna nella classifica delle regioni italiane con un parco auto verde”. In questo contesto le compagnie assicurative restano alla finestra. Attualmente sono poche quelle che premiano le auto meno inquinanti con tariffe più vantaggiose rispetto allo stesso modello con alimentazione diesel o benzina, mentre quasi tutte le altre riservano alle auto ecologiche tariffe più basse rispetto ai modelli diesel, ma spesso identiche (se non più care) di quelle a benzina.

4 risposte a “Auto “verdi”, queste sconosciute: solo il 4% degli italiani le guida

  1. Cominciamo a eliminare quei furgoni, camion e corriere vecchi di 30 anni che quando l’autista accelera creano nuvole nere e puzzolenti ( e suppongo anche non esattamente benefiche per la salute…)

  2. Scusate: qualcuno sa dirmi che fine ha fatto l’opacimetro, lo strumento che avrebbe dovuto controllarela nocività dei gas di scarico (non doveva bastare applicarlo al tubo di scarico e a un apparecchio in dotazione alla polizia per avere i dati seduta stante)? Ricordo male?

  3. Mizzica, l’opacimetro….E chi se lo ricordava più…. Fra tante fresconate che ci hanno raccontato è sparito nel dimenticatoio… Ovviamente dimenticando anche quanto è costato il progetto, il lancio… Paese di pirla siamo, a farci fregare regolarmente dai politici….

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