Cinture di sicurezza, cinghie e marmitte: l’auto diventa arte

Utilizza cinture di sicurezza, cinghie usurate delle auto, cementi per marmitte, piombi, polveri di freni, o-ring. Tutti materiali poco convenzionali con i quali Giorgio69, al secolo Giorgio Lazzarin, crea le sue tele sulla sicurezza stradale. L’artista brianzolo, nato e cresciuto a Carugo e oggi residente a Cantù, fa così emergere la sua passione per il mondo dei motori, anche suo settore professionale da quasi 30 anni per una nota casa automobilistica tedesca. I quadri, tutti astratti, vengono realizzati con una tecnica vicina al collage: i pezzi “meccanici” rigorosamente già usati e con una vita alle spalle, sono applicati su tele che, in questo nuovo momento creativo, si trovano a ospitare anche cinghie e dischi di lucidatura, mentre i colori acrilici hanno preso il posto di quelli a olio. Lazzarin è un artista meticoloso, che ama seguire le sue opere in ogni dettaglio, curando addirittura i telai fatti creare ad hoc per ogni opera dotata di misure e spessori propri. Su ogni tela si rintraccia, così, oltre alla creatività artistica, anche un sapore vagamente artigianale. L’opera dedicata alla sicurezza stradale verrà esposta con altre quaranta tele dell’artista a Como dal 5 al 22 marzo nell’ex chiesa di San Francesco nell’ambito della mostra “La Lario in Arte”. Per ulteriori informazioni: www.inartegiorgio69.it

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