Carburanti alle stelle, a gennaio benzina +11,3% e gasolio +15,7%

La corsa al rialzo dei prezzi di benzina a gasolio non accenna a fermarsi. Anche oggi Staffetta Quotidiana ha registrato degli aumenti. Su tutti spicca Eni, che ha alzato di 1,5 centesimi al litro il prezzo sia per la benzina sia per il gasolio. Oltre a Eni, ritocchi in su anche per Esso, Q8, Shell e TotalErg. Intanto, proprio oggi l’Istat ha diffuso i dati dell’inflazione di gennaio sulla quale pesano in maniera significativa gli aumenti dei prezzi dei carburanti. La benzina è infatti aumentata dell’11,3 per cento (+9,9 per cento a dicembre) su base annua e del 3,5 per cento su base mensile, mentre per il gasolio il rincaro è stato rispettivamente del 15,7 per cento (+14,5 per cento a dicembre) e del 4 per cento. Il Gpl ha registrato un aumento annuo del 26,3 per cento e mensile del 7,8 per cento.
Tornando ai rincari registrati questa mattina da Staffetta Quotidiana, per Eni i prezzi medi calcolati si attestano a 1,521 euro/litro per la benzina e a 1,409 euro/litro per il gasolio. Nei diversi cluster in cui è suddivisa la rete Eni, i prezzi raggiungono un massimo di 1,576 euro/litro sulla benzina in Campania (dove vige l’addizionale sull’accisa) e un minimo di 1,509 euro/litro in Veneto. Per il gasolio, punte massime in Sicilia a 1,449 euro/litro e minime a 1,395 euro/litro in Veneto. Aumentano i listini anche per Esso: +0,7 centesimi sulla benzina a 1,507 euro/litro e +1 centesimo sul gasolio a 1,404 euro/litro. Si muove anche Q8, sulla sola benzina, con un aumento di 0,5 centesimi al litro (prezzo medio a 1,513 euro/litro). Per Shell l’aumento è di 0,5 centesimi al litro con prezzi medi a 1,517 euro/litro per la benzina e a 1,408 euro/litro sul gasolio. Infine, rialzo anche per TotalErg: +0,5 centesimi al litro su entrambi i prodotti a 1,515 euro/litro per la benzina e a 1,401 euro/litro sul gasolio.
Infuriate le associazioni dei consumatori. “Una situazione intollerabile, che è indispensabile arginare con interventi urgenti prima che degeneri”, hanno commentato Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef. “Come temevamo, purtroppo, ogni scusa è buona per ritoccare i prezzi dei carburanti. È pur vero che le quotazioni stanno salendo a ritmi velocissimi, attestandosi oggi a 96 dollari al barile, ma rimane comunque il fatto che si trovano ancora ben al di sotto del picco di 147 dollari al barile registrato due anni fa”. Quindi, aggiungono, “si tratta dell’ennesima lampante dimostrazione del meccanismo della doppia velocità, per cui le compagnie sono sempre pronte a modificare i prezzi solo ed esclusivamente al rialzo non appena la quotazione del petrolio accenna ad aumentare”. Inoltre, evidenziano che “i prezzi attuali dei carburanti si trovano già ampiamente al di sopra del livello a cui si dovrebbero attestare, con un sovrapprezzo di almeno 7-8 centesimi al litro e con ricadute pari a 198 euro annui, di cui 108 per costi diretti e 90 per costi indiretti”. Secondo Federcosumatori e Adusbef “è sempre più urgente, quindi, un intervento immediato che dia applicazione alle misure previste dal protocollo con la filiera petrolifera, oltre all’annunciata Commissione sulla doppia velocità dei prezzi (che però ribadiamo dovrà avere carattere istituzionale) è indispensabile avviare la razionalizzazione della rete e l’apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione, nonché il blocco settimanale degli aumenti”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *