Russo: «Nei porti tir bloccati, cambiamo il Codice della strada»

“I periodi di guida svolti in un arco temporale di almeno 30 minuti, nel quale la velocità media risulti essere inferiore ai 20 km/ora, non rilevano rispetto alla determinazione dei limiti di cui ai precedenti commi 4, 5, 6 e 7”. È questa la modifica che Fai Conftrasporto propone al Governo di apportare all’articolo 174 del Codice della strada, con l’obiettivo di risolvere i numerosi problemi sorti nell’applicazione pratica della norma in materia di tempi di guida e in particolare relativi al tempo trascorso dai conducenti in coda nei porti.
“Una piccola modifica, ma capace di risolvere un grande problema che si è manifestato soprattutto nei porti, dove migliaia di autotrasportatori stanno in coda ore, muovendosi a passo d’uomo, in attesa d’mbarcarsi o di sbarcare, mentre quelle ore, di fatto lavorativamente perdute, vengono normalmente conteggiate come se il camion stesse viaggiando normalmente per strada, con pesantissimi danni economici per le aziende di autotrasporto”, sottolinea Pasquale Russo, segretario generale di Fai Conftrasporto e promotore dell’iniziativa. “L’obbligo di rispettare gli orari di guida e di riposo è assolutamente indiscutibile, fondamentale per la sicurezza sulle strade, sicurezza a cui Fai Conftrasporto ha dimostrato, con i fatti, di credere fermamente”, aggiunge sempre Russo, “ma è assurdo e fortemente penalizzante per le imprese sanzionare quegli autotrasportatori che cercano di “recuperare” al volante le ore e ore perse stando praticamente fermi nei porti, per colpa di strutture e organizzazioni inadeguate”. Un problema, quello delle code nei porti, letteralmente “esploso” nelle settimane scorse in Sicilia, ma che ha creato gravi problemi anche in moltissimi altri porti dello stivale, e al quale ora Pasquale Russo è convinto d’aver trovato una soluzione. Tanto semplice quanto efficace.

14 risposte a “Russo: «Nei porti tir bloccati, cambiamo il Codice della strada»

  1. Sono completamente d’accordo con il signor Russo, ma ricordiamoci che gli stessi problemi li abbiamo sulle strade a causa del traffico con ore e ore passate in colonna che per il Codice della strada si devono conteggiare come ore di guida; anche queste ore perse non dovrebbero essere conteggiate.
    Credo sia necessario rivedere la formulazione della legge, sia per la salvaguardia e la sicurezza sulla strada e non ultimo i problemi dell’aziende per i costi sostenuti.

  2. Se si dovesse fare le leggi pensando a come violarle nessuna società potrebbe mai pensare di fare passi in avanti. Occorre valutare le proposte per l’obiettivo utile per tutti che si pone. La proposta di Russo è in linea con l’intenzione del Governo di dare la scossa alla nostra economia, non incide sulla sicurezza e sui lavoratori in quanto interviene, se ho capito bene sulle sanzioni relative ai tempi di guida. È una soluzione che corregge una impostazione rigida e che tiene conto di quanto siano congestionate le strade oggi. Ma il nostro Governo tra i mille problemi nei quali si dibatte avrà la capacità di approfondire questa proposta adeguata?

  3. Purtroppo il buon senso che caratterizza e qualifica la proposta del Segretario Russo, mal si combina con i comportamenti di chi cerca sistematicamente di “evadere” da ciò che considera la galera delle regole.

  4. Se le attese fossero adeguatamente remunerate il problema non esisterebbe. Sia i conducenti che l’azienda potrebbero “recuperare”.Leggo dall’articolo precedente che “Entro febbraio si riunirà l’Osservatorio sul mercato dell’autotrasporto per discutere la bozza di decreto sui tempi di attesa al carico ed allo scarico, fondamentale per rendere più efficiente il sistema logistico italiano. È un provvedimento a costo zero per le casse pubbliche e rappresenta la prima azione importante del nuovo Piano Nazionale della Logistica”. Mi auguro che sia il termine ultimo!

  5. A volte Alessandra non la comprendo. Così attenta alle questioni del trasporto non si rende conto che la questione delle attese è un non problema in quanto finisce con l’essere demandato ai rapporti che intercorrono tra le due parti? Sarei curioso di sapere quanti, dopo che il decreto sull’osservatorio avrà definito la questione del pagamento dei tempi di guida e di riposo si faranno pagare quei tempi. Ma allora perchè non fare uno scambio: nessun decreto, libertà alle parti purchè ci sia il rispetto delle norme della sicurezza che devono essere controllate da una entità come in Germania dedicata ai controlli del trasporto merci da costituirsi però prima di realizzare lo scambio liberalizzazione regolata controlli cosi come ho letto da qualche parte.

  6. Concordo con la proposta di “scambio” ma siamo così lontani dalla Germania, dalla Francia e da altri Paesi, che augurarsi l’istituzione di un'”entità di controllo” è semplicemente un sogno. Al pari dei nostri committenti, che utilizzano anche la “metrica del lavoro” per giungere a un equo prezzo di vendita, non vedo perchè i costi derivanti dalle operazioni citate nell’articolo non debbano essere remunerati. Non vedo perchè debba essere l’azienda di trasporto (troppo spesso i suoi conducenti) a trovare forme di “recupero” diverse da quelle della remunerazione pura e semplice. L’Osservatorio dovrà fornire linee guida sul pagamento dei tempi di carico e scarico, non sui tempi di guida e riposo.

  7. Con questa proposta riusciremo finalmente a risolvere un problema che da sempre viviamo noi operatori portuali, che da sempre battagliamo tra esigenze imprenditoriali e legalità. Grazie.

  8. Il problema non è solo farsi pagare le ore di sosta, ma è che i camion non sono fatti per stare in sosta. E’ la piaga delle attese che va combattuta, ed è solo per pigrizia dei caricatori che non la si risolve, perchè manca la cultura della logistica soprattutto da parte di chi deve spedire le merci, non risolveremo mai i nostri problemi economici facendoci pagare le soste, ma rifiutandoci di aspettare si! Si mette in moto e si va da un’altra parte, vedi che si svegliano!

  9. La pigrizia dei caricatori la combatti quando tocchi il portafoglio. stop. non capiscono altro linguaggio visto che si riempiono la bocca di “mercato, mercato,mercato”. L’operaio di una grande azienda timbra il cartellino e ciò che ne risulta viene pagato. A noi no???? le nostre soste non valgono come ore di lavoro, andiamo al porto o stiamo in coda in autostrada perchè ci piace così???? e per giunta gratis? anzi gratis e con “recupero”!

  10. Per Claudio, ha ragione Alessandra! come dice Claudi: per la pigrizia dei speditori, e la mancanza del proprio bene e della propria attività di trasportatori, fa si che i camion fanno la fila pur di caricare, e zitti e basta! Domanda: ha mai chiamato un tecnico in ufficio o a casa e farlo aspettare nell’atrio perchè deve finire un lavoro, deve aspettare una telefonata o un bisogno impellente? Sicuramente il tecnico, ammesso che abbia la pazienza di attendere, alla fine del lavoro, oltre al materiale consumato, al diritto di chiamata, addebiterà il tempo perso e trascorso dall’arrivo (e non da inizio lavoro!) in sede o a casa alla fine del lavoro eseguito, e paga tutto! Non capisco perchè io debba caricare a suo piacimento, perchè la merce non è pronta, o magari perchè non ci sono i documenti. Io, da un anno a questa parte, quando propongo un preventivo, specifico che per il carico e lo scarico do tempo max due ore per operazione, dall’arrivo in sede, dopo di che viene tassata la sosta a 50 euro l’ora. Il risultato è: o non mi confermano il carico, oppure la tempistica viene sempre rispettata, fino ad ora non ho avuto mai più problemi di attese lunghe e inoperose! o si paga la sosta oppure non si carica! e dopo per i tempi di guida mi adeguo alle leggi vigenti (come per le soste forzate, inoperose … e pagate).

  11. Invece di migliorare l’efficienza all’interno dei porti, obbligando a effettuare le operazioni di carico e scarico in tempi certi ci danno la possibilità di lavorare ancora di più! Bella roba!

    Senza contare che il tachigrafo digitale registra sono le ultime 24 di velocità. Gli ispettori come fanno a capire se la condizione è rispettata visto che possono controllare i dati fino ad 1 anno???

    Russo è rimasto ai dischi cartacei!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *