Salerno-Reggio Calabria, da oggi l’esercito protegge i cantieri

Da questa mattina un contingente di 60 militari del 5° Reggimento Fanteria Aosta presidia alcune aree di cantiere di interesse strategico sulla Salerno-Reggio Calabria. Oltre ai militari, i cantieri sulla A3 (V e VI macrolotto) verranno controllati da una rete integrata di videosorveglianza, progettata dall’Anas, che garantirà un monitoraggio 24 ore su 24. Dal 2005 a oggi – spiega l’Anas – sui cantieri dell’autostrada A3 si sono verificati numerosi atti criminosi (attentati, intimidazioni, minacce, incendi dolosi di mezzi, furti), che hanno indotto alcune imprese appaltatrici a dichiararsi costrette, se non fossero mutate le condizioni, ad abbandonare i lavori. “Il 13 ottobre 2010”, ha ricordato il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, “nel corso della riunione straordinaria tenutasi a Palmi (Rc), presso il Campo Base del 5° macrolotto, alla presenza del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, il Consiglio di amministrazione dell’Anas aveva evidenziato la necessità e l’urgenza di proteggere il lavoro, le maestranze e le opere in costruzione. In quell’occasione Matteoli ha condiviso l’opportunità dell’attivazione di ulteriori e immediate iniziative eccezionali, limitate nel tempo e nei luoghi, esplicitamente nel V e VI macrolotto, per consentire il controllo del territorio e dei punti sensibili dei cantieri, e ha immediatamente manifestato la volontà di porre in essere tutte le iniziative appropriate. Per questo motivo sono grato, quindi”, ha concluso Ciucci, “al Governo, al ministro Matteoli in particolare, e al prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, per aver autorizzato l’Esercito ad assegnare le risorse necessarie a presidio dei cantieri della nuova A3. Oltre allo sforzo finanziario, tecnico e organizzativo, l’Anas dedica grande attenzione e notevoli risorse nella difesa della legalità per raggiungere l’ambizioso obiettivo di completare i lavori, iniziati o appaltati, entro il 2013”. L’intervento dell’esercito è stato confermato mercoledì in un incontro tra il presidente dell’Anas, Pietro Ciucci, e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Vallotto.

5 risposte a “Salerno-Reggio Calabria, da oggi l’esercito protegge i cantieri

  1. Da come si evolve la storia e come viene raccontata la vicenda, prendendo atto del problema e della soluzione adottata per poter continuare l’opera cominciata, di necessità primaria, mi viene in mente solo questa considerazione, a pelle: Ma noi, italiani, che andiamo a portare la “Democrazia e a legalità” nei Paesi del Mediorente e arabi, non sarebbe meglio se ci dessimo da fare per portare la legalità, la democrazia, la giustizia nel nostro Sud Italia? Mi sembra di capire che sono più i danni subiti dalle aziende operanti, che i beni prodotti dalle stesse, visto e considerato come procedono i lavori e come sono come sono scoraggiati dalla “malavita locale”( leggetela come volete, tra le righe). Pensiamo a proteggerci, noi, dai talebani del malaffare. È giusto, bisognava ancora prima intervenire, con postazioni di torrette armate e con coprifuoco al termine dell’orario lavoro; chi si aggira nei dintorni di cantiere, avvertimento e se non si ferma sparare a vista! Allora sì che si lavorerebbe, speriamo si lavori ora, tranquilli e i lavori procederebbero come da iter.

  2. Che vergogna, l’esercito per sorvegliare i cantieri. Questa Italia mi fa schifo (non mi riferisco naturalmente ai nostri militari). Ma ditemi voi se si deve impegnare soldi pubblici e risorse umane perché c’è gente schifosa che boicotta le opere dello Stato.

  3. Esercito per le ronde, esercito per la spazzatura, ora esercito di operai. La riconversione dell’esercito. Comunque grazie, spero vivamente che lo scopo sia raggiunto.

  4. Perchè le ronde non le fanno gli stessi cittadini della Calabria se gli sta veramente a cuore di emergere dalla situazione in cui si trovano, se no avrà sempre più credito chi vuole il federalismo esasperato (leggasi secessione).

  5. Le ronde non le devono fare i cittadini, gli italiani pagano fior fiore di tasse e devo pretendere un servizio pubblico decente, comprese le forze dell’ordine e la lotta alla mafia. I soldi spesi per contrastare le mafie sono soldi ben spesi.
    Rassegnatevi al fatto che l’illegalità e la democrazia sono ormai andati perduti tanto al Sud quanto al Nord. Fossi in voi non farei troppo affidamento su ideali di secessione e indipendenza, non vedo esempi di onestà tra i leader leghisti che fanno la guerra a Roma e rubano soldi più degli altri.

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