Giachino: «La tragedia di Trieste esige controlli su tutta la filiera»

L’hanno chiesto a gran voce gli autotrasportatori, l’hanno chiesto, anche attraverso Stradafacendo, molti lettori. Ora, la richiesta di controllare eventuali corresponsabilità dei soggetti della filiera del servizio di trasporto in merito all’incidente avvenuto domenica 6 febbraio (quando un conducente di origine ucraina  è entrato in autostrada contromano dal raccordo Sistiana-Trieste della A4 causando la morte di due persone, un uomo di 36 anni e la figlia di soli 17 mesi) è stata fatta propria anche dal sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino. L’esponente del Governo, accogliendo le numerose richieste avanzate perchè venga fatta chiarezza sulla tragedia attraverso controlli sui vari passaggi della filiera del trasporto, ha infatti ribadito al prefetto l’esigenza di applicare la recente norma sulla corresponsabilità  riscritta nella legge 127.2010  dal ministero degli Interni. Una nuova, autorevole voce si aggiunge così quelle che si sono già levate per chiedere  quelle verifiche che la Fai Conftrasporto, nelle ore immediatamente successive alla tragedia, ha definito “necessarie in virtù di norme di legge sulla sicurezza nella circolazione stradale e sicurezza sociale, e di accertamento della regolarità del mercato dei servizi specifici”. “Queste nuove regole sono state approvate proprio per appurare se siano stati posti in essere da tutti i comportamenti utili a evitare una simile tragedia, indipendentemete dal fatto che il veicolo industriale fosse scarico all’atto dell’evento”, aveva sottolineato il presidente nazionale di Fai Conftrasporto Paolo Uggè, sollecitando il controllo su tutta la filiera del trasporto, a partire dal committente. E ora quel controllo sulla tutto il sistema della filiera che ora è stato sollecitato anche dal rappresentante del Governo.

8 risposte a “Giachino: «La tragedia di Trieste esige controlli su tutta la filiera»

  1. Signor Giachino, non è solo la tragedia di Trieste a richiedere controlli su tutta la filiera. Perchè, come sottosegretario ai Trasporti, non scrive una bella lettera, ufficiale, alla sora Emma (la dottoressa Marcegaglia per chi non avesse compreso)? Non so perchè ma il sospetto che Confindustria non abbia tanta voglia di far accelerare i controlli sui committenti….

  2. ma quale lettera? cos’è, la Polizia stradale,Provinciale,Municipale,l’Agenzia delle entrate o l’Inps o l’Inail,l’Asl,L’Ispesl…… ti avvisano prima????? Scusa sai ma dovremmo controllare se rispetti la Legge.

  3. giusto, condivido pienamente quanto detto dalla sig.ra alessandra: gli strumenti per controllare esistono, basta che si abbia la volontà di utilizzarli!

  4. Io sono un povero autista disoccupato e non per questo voglio essere commiserato, ma lo sanno tutti, che il male del trasporto sono le agenzie, le quali, senza automezzi, ma con la sola licenza di trasporto e l’iscrizione all’albo, dettano legge sui prezzi al ribasso. Eliminate le agenzie, attraverso controlli capillari, si evita la concorrenza sleale, dopo di che le aziende che vogliono il servizio di trasporto, lo pagano a tariffa, automaticamente ne beneficiano tutti.

  5. Plaudo alla lodevole inizitiva del sottosegretario Giachino, che ha compreso l’importanza di far rispettare subito le nuove norme, fin dalla prima grave ed eclatante situazione d’incidentalità stradale.

  6. Mi ripeto: se dice un politico o un sindacalista che vanno fatti i controlli su strada, dopo un ennesimo grave incidente, tutti a plaudire e a invocare controlli. “Del senno di poi sono piene le fosse”. Quel che ha combinato quell’autista ucraino, le modalità, i tempi, il giorno settimanale fanno pensare che ci sono persone a bordo di veicoli pesanti senza sapere perché, come, e dove sono, quando operano con mezzi pesanti. Sono sicuro che a vedere i dischi di guida di quell’autista… altro che 9 ore al giorno, altro che i fogli registrati di guida dei 28 giorni precedenti. Naturalmente io trasportatore italiano, che lavoro e guido per tre (3) giorni a settimana una sera che mi sfugge, per un attimo, su una strada, di sera dopo le 22, l’acceleratore e supero il limite imposto di un (1) km all’ora (tolta la tolleranza di 5 km/h) sono considerato pericoloso e la multa aumentata di un terzo, come disposto dal regolamento approvato, perché la violazione è stata effettuata dopo le ore 22. Così si rassicura la gente sulla strada, si combatte la irregolarità, la concorrenza sleale (sic!) si produce sicurezza sulla strada (e anche alle casse dei comuni!). Mentre possono circolare camion contromano in autostrada, possono sfrecciare auto lanciate alla Indianapolis sulle strade di notte, condotte da persone drogate, ubriache sfatte: basta leggere le cronache di fine settimana, ma anche no!, e vedere che sfracelli! Non importa! La sicurezza si deve perseguire per tutti. Più facilmente si controlla chi è debole e facilmente depredabile, perché soggetto a tenere traccia e documentazione per mesi e anni interi, mentre con auto o moto, o veicoli che non producono segni rintracciabili è più difficile “beccarli”… passato il santo passato il miracolo.

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