Disagi per i camion in autostrada,
class action promossa da Cna-Fita

La Cna-Fita (associazione che riunisce le imprese artigiane dell’autotrasporto) ha intrapreso, attraverso i propri legali, un’azione risarcitoria collettiva (“class action”) per i “pesantissimi e inaccettabili disagi subiti dalla categoria in occasione della nevicata del 17 e 18 dicembre scorsi”. La prima udienza è fissata per il prossimo marzo 2011. Cna-Fita chiede “per le imprese coinvolte una somma di almeno 10 milioni da Autostrade S.p.A. per il ristorno di tutti i danni materiali e morali subiti, singolarmente quantificati, in via equitativa come prevede la legge, in un minimo di 100 euro per ogni ora di sofferenza della persona, e un minimo di 300 euro orari per il blocco del mezzo nella rete viaria, oltre a tutti gli ulteriori danni singolarmente dimostrabili”.
Tutte le imprese interessate possono inviare entro il 15 febbraio 2011 una mail a fita@cna.it o un fax allo 06.44249506 al Coordinamento Class Action Fita-Cna, indicando: ragione sociale e indirizzo della azienda; nome e cognome dell’autista (o degli autisti) coinvolti;
 ora di ingresso e uscita dall’autostrada, allegando dettaglio Telepass/Viacard o altra documentazione equivalente, ed eventuali fatture di riparazione del mezzo o addebito danni da parte del committente o del destinatario del trasporto.

Una risposta a “Disagi per i camion in autostrada,
class action promossa da Cna-Fita

  1. Bene che anche la Fita, dopo la Conftrasporto, si muova per verificare la possibilità di ottenere il riconoscimento del danno subito da alcuni operatori rimasti coinvolti dal blocco per la neve caduta nei giorni 17 e 18 dicembre. Occorrerà affrontare la questione con molta cautela anche per non danneggiare, come mi era parso di intuire leggendo il comunicato di Conftrasporto, alcune imprese che incolpevolmente si sono trovate coinvolte nell’imprevisto. Non vorrei mai che per farsi vedere più bravi di altri si innescasse una situazione che poi finirebbe con il colpire imprese di autotrasporto.

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