Milano, le polveri crescono:
un’altra domenica a piedi

Milano ancora nella morsa dello smog e per giunta a un passo dall’Infrazione Ue. Per questo, domenica sarà la seconda consecutiva di stop ai veicoli inquinanti. Una domenica a piedi senza permessi speciali né orari morbidi, come in un primo momento aveva annunciato il sindaco Letizia Moratti. Le polveri sottili continuano ad aumentare, nonostante il blocco delle auto di domenica scorsa e la stretta con l’Ecopass dell’ultima settimana nella Cerchia dei Bastioni. I livelli sono oltre i limiti per il trentesimo giorno dall’inizio dell’anno, il ventunesimo consecutivo. Bastano altri cinque giorni di sforamenti e arriverà la denuncia per infrazione dell’Unione Europea. Nelle ultime ore la centralina di Città Studi ha registrato 87 microgrammi per metro cubo, quella al Verziere 105 e in via Senato 123. Hanno sforato i limiti consentiti anche Monza (106 microgrammi per metro cubo), Varese (68), Como (81), Bergamo (104), Brescia (115) e Lecco (93). L’amministrazione comunale cerca in tutti i modi di evitare di dover stabilire il blocco del traffico in concomitanza con la settimana della moda, che comincerà il 23 febbraio. L’anno scorso non è stato facile gestire il divieto di circolazione, le passerelle, gli eventi e tutto il resto. Ma le domeniche a piedi funzionano davvero ai fini della riduzione del Pm10? È quanto si domandano in molti. Se a fermare la circolazione è solo il comune capoluogo e nell’hinterland si continua a circolare, l’esito in termini di minori emissioni è alquanto deludente. Così la pensano commercianti e industriali che da un sondaggio si dichiarano contrari alle iniziative limitate soltanto a Milano. Addirittura le imprese lombarde sostengono che Ecopass, il ticket di accesso al centro della città, vada esteso non solo ai veicoli inquinanti ma a tutte le auto che vogliono entrare nel cuore di Milano. Già da anni la Regione Lombardia ha abbandonato la politica dei blocchi del traffico domenicali, che si sono rivelati inefficaci. Il presidente del Consiglio lombardo, Davide Boni, propone piuttosto le targhe alterne, mentre il presidente della Regione Roberto Formigoni nonostante lo sforamento dei limiti rileva un miglioramento della situazione smog (fonte La Nuova Ecologia).

5 risposte a “Milano, le polveri crescono:
un’altra domenica a piedi

  1. già comunicai all’ass.al traffico di Milano la soluzione, almeno per il centro storico: le macchine elettriche con schede. Bisogna dare una concessione di servizi e creare una società mista per le macchine elettriche…..la Smart e l’Enel lo faranno… sono a disposizione per tutto.

  2. La gente proprio non capisce, la gente e chi governa Città e Regione. Il problema non è chi inquina di più ma come si può spostare la gente! Andrei quindi a chiedermi se in un Paese normale la maggior parte della gente non prende i taxi per il costo eccessivo delle corse! Coloro che hanno viaggiato un po’ per il mondo sanno bene per confronto che i prezzi dei nostri taxi sono da ladri, però per avvantaggiare una categoria devono rimetterci tutti gli altri.
    Oltre che perseverare per la via della prevenzione, magari chiudendo le porte dei negozi che pretendono di lasciarle aperte mantenendo 25 gradi dentro (questo non è inquinamento?), mi inizierei a preoccupare anche dello stato delle licenze dei tassisti (quanto costano, quanto ciò influenza il prezzo delle corse, come rendere le corse più economiche) e mi ricorderei che il taxi è un servizio pubblico e non è giusto che quindi costi quanto un servizio di lusso.

  3. Siamo di fronte a una decisione semplicemente inutile assunta da amministratori incapaci in cinque anni di assumere un provvedimento strutturale. La decisione di bloccare il traffico è solo un modo per far vedere che si fa qualcosa. Imporrei per legge, se fossi al Governo, l’obbligo di presentare iniziative che affrontino il tema della mobilità urbana al quale se proprio si vuole aggiungere la chiusura dei centri storici tutte le domeniche.

  4. Lo sappiamo già! Con l’incentivo per acquisto di auto euro 5 si favorisce solo la vendita auto, nascosta dalla velina dell’ecologia, e per fare guadagnare ad Aci e assicurazioni, oltre alle case automobilistiche. Ma le auto che viaggiano su strada consumano frizione, freni e gomme o no? e non producono polveri? Credo che anche se tutte le auto che viaggiano a Milano andassero a Gas, ci sarebbero picchi di polveri sottili considerevoli. Perché altri organi meccanici che ho elencato sarebbero sottoposti a consumo. Inoltre non si parla mai di aeromobili, vista la vicinanza di due aeroporti, del loro consumo e inquinamento, che producono e che poi ricadono sulla città. E le carburazioni e regolarizzazione dei consumi, non delle revisioni, eseguite tanto per fare piacere al cliente? Ma una sana e giusta manutenzione e regolarità di carburazione produrrebbe dei minor consumi con minor emissione di poveri. Una macchina euro 0 o uno che installa un impianto Gpl o metano, a parte fare guadagnare meccanici e venditori di impianti e percepire l’incentivo il titolare stesso dell’auto, non produrrà nessun vantaggio ecologico se questa vettura non è tarata, carburatorizzata e manutenuta a regola d’arte. Basta parlare con carburatoristi e meccanici per capire la portata di tale esposizione, in termini di consumo e di inquinamento.

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