Autolavaggio sexy nel Veneziano,
si alza la protesta della Cgil

Il sexy car wash che un imprenditore vorrebbe realizzare a Mirano, in provincia di Venezia, fa insorgere il sindacato. Antonio Però, titolare della Xò Service, da marzo vorrebbe infatti attirare più automobilisti nei suoi quattro autolavaggi a gettone di via della Vittoria grazie alle presenza di due belle ragazze con magliette succinte. Un’idea che non è piaciuta alla Cgil. “Il nostro sindacato”, spiega sulla “Nuova Venezia” Teresa Dal Borgo, segretaria confederale della Cgil di Venezia, “rinuncia a questa distorsione culturale, riafferma la pari dignità fra le persone, al di là di tutte le differenze, e invita la cittadinanza del Miranese a manifestare sdegno e contrarietà di fronte a iniziative che consolidano il degrado culturale verso il quale sta sprofondando il nostro Paese. In Italia”, prosegue la sindacalista, “la donna è ancora essenzialmente corpo considerato mero strumento per attirare l’attenzione maschile. C’è ancora tanta strada da fare, anzi, da rifare”.
 La Del Borgo elenca anche una serie di segnali come “la scarsa presenza di donne in politica e nelle direzioni che contano e l’uso della loro immagine che viene fatto in campo pubblicitario con ormai estrema naturalezza al punto che talvolta passa inosservato alle stesse donne super attente”.
Quella della segretaria della Cgil non è l’unica lamentela arrivata in merito al sexy car wash di Mirano. Anche Elena Tomat, consigliera comunale di Mirano e presidente della commissione Pari opportunità della Provincia, aveva espresso la scorsa settimana la propria contrarietà attraverso una lettera inviata a La Nuova. “L’iniziativa oltre a essere vecchia, per niente originale e offensiva, ripropone il solito, vecchio e trito concetto della donna-oggetto, richiamo sessuale più o meno esplicito al servizio di una utenza guardona”.

5 risposte a “Autolavaggio sexy nel Veneziano,
si alza la protesta della Cgil

  1. Era una provocazione la mia. Personalmente non approvo questo modo di “fare economia” e mi rifiuto di acquistare prodotti e servizi pubblicizzati con questi sistemi. Scelgo autolavaggi che rispettano l’ambiente e praticano prezzi equi. In ogni caso, nel rispetto della legge, ognuno può scegliere il marketing che preferisce.

  2. Ma se è tutto basato sulla donna e sul sesso! Perchè per il silicone sigillante ci vuole la donna succinta per vendere? La via stessa si basa e si sviluppa sul sesso …o no? Ben venga! Il lavoro è assicurato e chi paga si gusta l’occhio e si diverte( a guardaaaare!).

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