Rc auto troppo cara? La colpa è del gap infrastrutturale dell’Italia

Le polizze delle assicurazioni sono troppo alte. Ma la colpa è del gap infrastrutturale del nostro Paese. Una situazione che genera più incidenti e quindi tariffe assicurative più alte. Lo sostiene il presidente dell’Unione europea assicuratori, Elio Pugliese, che ha inviato una lettera aperta al ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, e al presidente dell’Isvap, Giancarlo Giannini, in relazione al dibattito, in questi giorni particolarmente animato, sul tema del “caro polizze”. Nella lettera Pugliese pone l’accento proprio “sull’arretratezza del nostro sistema infrastrutturale” e su “una politica dei trasporti inadeguata alle esigenze di un Paese moderno. Se prendiamo la Francia quale termine di paragone”, scrive Pugliese, “ci rendiamo facilmente conto del gap che ci separa dai Paesi più avanzati”. Pugliese elenca una serie di numeri che spiegano più di tante parole. “In Francia la rete stradale è di 1.005.943 chilometri, contro in 175.430 chilometri del nostro Paese. Al tempo stesso in Italia circolano 35.297.000 di automobili, contro i 31.002.000 della Francia, pari, rispettivamente, a 597 e 504 auto per ogni mille abitanti. Il conto è presto fatto: in Italia ci sono 201 auto ogni chilometro, rispetto alle 30 della Francia. Va da sé che una tale congestione stradale finisce per aumentare notevolmente il rischio di incidenti. E le cifre parlano chiaro. In Italia ci sono 43,5 milioni di veicoli assicurati e 3,7 milioni di sinistri, mentre in Francia i veicoli assicurati sono 39,4 milioni e i sinistri 1,7 milioni. Inoltre”, spiega sempre Pugliese, “in Francia esiste una rete ferroviaria di 29.286 chilometri, pari a 47 chilometri ogni 100.000 abitanti, quasi il doppio rispetto ai 16.545 chilometri dell’Italia, ovvero 28 chilometri ogni 100.000 abitanti. È evidente che la situazione sconta decenni di immobilismo, ma anche oggi non vediamo una chiara assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, che continuano a inseguire aggiustamenti di corto respiro. Con ciò non vogliamo sottostimare l’importanza di misure che sosteniamo da tempo, a partire da una normativa efficace contro le frodi assicurative”.
Secondo Pugliese ci sono anche altri fattori che incidono sull’aumento delle polizze. “La politica di smantellamento dei presidi messa in atto dalle compagnie nelle regioni del Sud Italia non facilita un’efficace azione di contrasto”, spiega il presidente Uea. “Lo stesso possiamo dire circa l’applicazione di tariffe del tutto sproporzionate in alcune zone del Paese, che costituiscono un vero e proprio incentivo all’evasione dell’obbligo assicurativo”. Pugliese analizza anche il fenomeno della concentrazione del mercato assicurativo che non ha eguali nel resto d’Europa. “È noto”, spiega, “che le prime cinque compagnie controllano il 70 per cento della raccolta Danni, mentre gli intrecci personali e azionari tra le imprese mettono ulteriormente a rischio la concorrenza nel settore, come denunciato più volte dall’Antitrust”. L’ultimo nodo riguarda la tassazione. Il ramo Rc auto in Italia, spiega Pugliese, “è sottoposto a oneri fiscali e parafiscali pari al 23 per cento, al quinto posto tra i Paesi dell’Unione europea a più alta tassazione, ampiamente al di sopra della media europea (Europa dei 15), che si attesta al 17,7 per cento. Una differenza che non rafforza la competitività del nostro Paese e ricade ancora una volta sui consumatori”.

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