Con pochi fiocchi di neve l’Italia si blocca. La colpa non è dei camion

Tre centimetri di neve sono sufficienti per paralizzare l’intero nostro Paese. Sicuramente nel resto d’Europa si piegheranno dalle risate nel vedere noi poveri italiani che per due fiocchi di neve ci ritroviamo completamente bloccati sulle strade. Ma si sa, noi siamo più bravi a creare problemi anziché a risolverli. In ogni caso, coloro che si sono ritrovati bloccati per ore in coda avevano più voglia di piangere che di ridere. È noto che i poveri diavoli di conducenti di camion sono stati, senza altra forma di indagine, indicati come i responsabili: dei veri capri espiatori. Secondo alcuni “esperti” sono stati loro la causa degli imbottigliamenti più lunghi mai visti sulle nostre strade. Come succede sovente in simili circostanze, sono state lanciate immediatamente delle proposte per risolvere il problema: “Introduciamo il divieto di circolazione per i mezzi pesanti ogni volta che nevica e il problema sarà risolto”. Successivamente il concetto è stato leggermente sfumato: il divieto a circolare non sarà automatico ai primi fiocchi, ma solo in “circostanze eccezionali”.
Noi riteniamo che i gestori delle strade e autostrade devono prevedere tutte le misure necessarie per garantire sempre la praticabilità della circolazione sia per le autovetture sia per i mezzi pesanti. Con un po’ di buona volontà e una migliore organizzazione di mezzi e servizi sarebbe perfettamente possibile. Ci riescono benissimo i Paesi più a nord di noi che hanno inverni più rigidi. Se applicassero la logica semplicistica italiana, non si vedrebbero più camion circolare sulle loro strade per sei mesi l’anno.
L’Italia si presenta spesso e volentieri come un Paese logisticamente attrattivo al centro del Mediterraneo. Non siamo tanto sicuri che eventuali candidati investitori ne siano ancora convinti quando vedono in televisione che una semplice nevicata paralizza tutta la nostra economia.

Primo Santini
Amministratore delegato di Fai Service

9 risposte a “Con pochi fiocchi di neve l’Italia si blocca. La colpa non è dei camion

  1. Beh, se il camionista che ho visto mettere il suo tir – senza catene!!!! – mezzo di traverso avesse avuto invece le catene a bordo sarebbe stato meglio. Cosa costa tenerle a bordo? Si rendono conto questi signori che non guidano una Panda (come me!!!) ma un bestione che moltiplica per cento un problema che sarebbe facilmente risolvibile guidando sulla neve con le catene? Io vedendo sbandare quel camion ho pensato per un instante a cosa sarebbe successo se avesse investito la mia “scatoletta di sardine” e, giuro, ho sudato freddo…

  2. Vero, ma anche vero che se avesse letto la targa o avesse chiesto spiegazioni del suo modo di guidare, sicuramente si sarebbe accorta della “provenienza” e del lessico usato neil rapportarsi con altre persone umane come lui. Purtroppo le catene costano, fanno tara, bisogna avere imparato a usarle… e bisogna essere, non dico intelligenti, almeno saggi. Per colpa di qualcuno non ci crede più nessuno!

  3. Il post 2 è riferito al primo post. Per l’articolo, secondo il mio modesto parere e per come la vedo io, invece diciamo che è una mezza verità quella descritta. Le autostrade devono essere organizzate a prevenire, pulire e disciplinare il traffico in caso di nevicata. Anche i messaggi variabili e le forze dell’ordine devono essere precise e oggettive: se c’è in atto una nevicata devono obbligare i conducenti a proseguire con i dovuti sistemi di prevenzione (catene,gomme, ecc..) previo un controllo a monte della criticità. Una volta che si è avvisati per tempo e distanza, in modo di dare la possibilità di fermarsi a montare eventuali catene, sarà sicuramente valutabile la responsabilità del conducente che si intraversa o si blocca con il proprio mezzo e che è sprovvisto dei sitemi adeguati per circolare con neve. Per chi si troverà bloccato con neve, perchè il traffico non scorre o non riesce a ripartire dopo una sosta forzata e però E’ DOTATO DI CATENE MONTATE O PNEUMATICI O ALTRI SISTEMI OMOLOGATI, NON si potrà certo fare ricadere la colpa o la responsabilità su tale mezzo. Perchè allora vuol dire che sicuramente il manto stradale non era preparato e/o pulito in previsione, i mezzi operatori erano sacri o insufficienti; o anche che la copiosità dell’evento è tale che i responsabili del tratto stradale dovevano provvedere di chiudere il tratto o bloccarlo sino alla transitabilità della strada stessa dopo che i mezzi di sgombero avevano reso pulito e /o transitabile il tratto di strada stesso. In poche parole, NON SI PUO’ adossare la colpa a me trasportatore che avevo le catene montate, perchè non riesco più a partire dopo una fermata forzata e il gelo e la neve continuano a produrre uno strato spesso e ghiacciato sulla strada, solo perchè i mezzi non riescono a partire e la neve attacca come un ” bostik” sull’asfalto; qui è evidente la leggerezza e l’incuria, da parte dei proprietari o amministratori delle strade, della prevenzione in previsione di eventi atmosferici particolarmente gravosi, previsiti e annunciati dal sistema metereologico.

  4. Non sarebbe stato più corretto dire “la colpa non è SOLO dei camion”? Io di tir senza gomme da neve sotto la bufera ne ho visti tanti, e non erano solo stranieri….

  5. Io dico solo una cosa: i camionisti devono sempre fare un passo in più, in tema di responsabilità, di chiunque altro perchè se un’auto sbanda sulla neve e va a colpirne un’altra può non accadere nulla, se lo fa un Tir carico di merci si rischia una tragedia.

  6. Giusto, chi rischia di creare più pericoli dev’essere più responsabile. E se sbaglia dovrebbe pagare, in proporzione molto di più.

  7. Silvio, bella idea del menga. Allora un medico che uccide un paziente impicchiamolo, un giudice che sbaglia un’inchiesta mettiamolo in galera, un bagnino che non ha salvato un bagnante anneghiamolo. E poi chi farà più il medico, il giudice, il bagnino??? Prima di parlare (o scrivere) è sempre necessario connettere la lingua (o i polpastrelli) al cervello…

  8. La verità è che non pende ne da una parte ne da l’altra. Perchè chi ha responsabilità di guida deve cercare dilavorare e operare in sicurezza, per se e per gli utenti della strada a uso pubblico, mentre chi è proprietario della cosa in uso o chi è preposto (pagato!) per manutenere una cosa in uso deve povvedere e prevedere di rendere fruibile la cosa in uso pubblico: entrambi devono usare la diligenza del buon padre di famiglia. Se si appella alla eccezionalità dell’evento, questa vale per entrambi i soggetti… O no?

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