Cari trasportatori, rispettate gli accordi e non fate corse al ribasso

L’economia europea, seppur lentamente, dà segni di ripresa. Nell’ultimo trimestre del 2010 in certi settori merceologici la domanda di trasporto è stata superiore all’offerta. Non c’è dubbio che il nuovo anno si presenti incerto e difficile, ma sta a noi saperlo affrontare con maggior ottimismo e spirito imprenditoriale. Il progetto di riforma del nostro settore, dopo una lunga e travagliata gestazione, è oggi giunto a compimento divenendo una realtà operativa grazie a un quadro giuridico completo che, regolamentando la responsabilità condivisa dei trasportatori e dei committenti, ottiene il risultato di ridefinire le condizioni generali del contratto di trasporto. Si tratta di norme che sono state fortemente volute dai trasportatori, che vanno rispettate nell’interesse di tutta la categoria e che vi chiediamo di far recepire negli accordi scritti che i committenti vi stanno chiedendo di sottoscrivere. Lo strumento funziona se utilizzato bene e non se, lagnandoci del fatto che i costi minimi pubblicati sul sito del Ministero dello Sviluppo e delle Attività produttive sono troppo alti, continuiamo a percorrere il triste e illegale sentiero del gioco al ribasso dei prezzi per timore di vederci sottratto il lavoro da coloro che imprenditori non sono e la cui sparizione dal mercato ci darà ragione.
Ciascuno sia artefice della propria fortuna.
Auguri a tutti per un buon 2011

Primo Santini
Amministratore delegato di Fai Service

14 risposte a “Cari trasportatori, rispettate gli accordi e non fate corse al ribasso

  1. Concordo pienamente con lei signor Santini, e seguirei oggi mattina stesso il suo invito se non fosse che altre migliaia di trasportatori se ne fregano, giocano al ribasso e si accaparrano le commesse che anche noi, che vorremmo “rispettare le regole del gioco, desidereremmo ottenere. Costringendoci così ad agire diversamente da come vorremmo… Quello che serve sono controlli, sanzioni contro chi fa concorrenza sleale (non garantendo così la sicurezza e la professionalità). Ma in Italia chiedere questo sarebbe come chiedere la luna.

  2. C’è solo da sperare che i tanti cialtroni che fanno concorrenza sleale abbiano gravi incidenti (senza feriti o morti, per carità, senza coinvolgere altri incolpevoli) in modo che i committenti subiscano pesanti danni e capiscano che le loro merci, il loro lavoro, vanno affidati a gente seria, professionale. È triste dover ragionare così, ma ci è rimasto solo questo.

  3. Pienamente daccordo con il presidente, ci va un po’ di buona volontà e poche lamentele, provate a far rispettare le regole alla committenza cari colleghi e vedrede che col tempo impareranno a rispettarvi di piu’. Certo che e’ piu’ facile scendere a patti e fare come la massa, ma allora non lamentatevi. Pienamente in accordo anche con Alessandra, la riforma dove sta? E chi dovrebbe farla rispettare dov’è? Per quanto riguarda i controlli su strada secondo me si sta facendo molto e molto altro si puo’ ancora fare. Bisogna crederci oppure far un altro lavoro!!!

  4. Beh! La scoperta dell’acqua calda. Le leggi e regolamenti, nel settore del trasporto su strada in conto terzi, nazionale e internazionale, che sono stati proposti prodotti, relati, emanati, dichiarati, sottoscritti e che fanno parte delle leggi che regolamentano la nostra attività sono di una mole che, a pensarci bene, se si attuassero o solo si seguissero, anche parzialmente, per formulare noli, tariffe e contratti sicuramente non ci si lamenterebbe della situazione. Basta fare applicare le leggi emanate, non solo CONTRO DI NOI, intese come sicurezza dei trasporti su strada, ma anche a favore: il costo del gasolio esposto in fattura, tempi pagamento max richiamati in fattura come da normativa approvata. Quanti espongono, in fattura, la clausola della percentuale del costo carburante? Quanti applicano il tempo massimo per i pagamenti fatture dei servizi a 60 gg max? Quanti caricano merce in “adr” senza averlo conseguito? No, non sorprendetevi, perchè l’ho constatato io, in persona, di aziende che caricavano, e caricano tutt’ora, merci per i quali serviva il patentino abilitativo “adr”, e stavano facendo l’esame, per caso. Le aziende committenti che caricano le merci NON LO SANNO che ci vuole l’ADR? Comunque è una storia che conosco e che da sempre ribadisco: bisogna istruirsi di più, essere imprenditori, intendendo avere capitali, capacità e conoscenza del lavoro che si svolge, e non semplici “patentati iscritti all’albo trasportatori”. A proposito: che ne è della delibera dell’Albo per cancellare gli iscritti SENZA VEICOLI e SENZA avere documentato e prodotto la CAPACITA’ FINANZIARIA? Mi fermo perchè tanto lo so che ci sarà che condivide le mie idee e chi mi darà del sindacalista e del chiaccherone, ma per me non c’è nessun problema: ” CHI E’ CAUSA DEL SUO MAL PIANGA SE STESSO ” (Vi dice niente la coop. Willi Zampieri di Padova?).

  5. Sposo la domanda di Giorgio: che ne è della delibera dell’Albo per cancellare gli autotrasportatori iscritti che non possiedono neppure un camion e che non hanno documentato la propria capacità finanziaria?

  6. Consapevoli dei vantaggi che il contratto scritto può offrire, i committenti hanno iniziato a chiedere ai trasportatori di concludere i contratti in questa forma. Il problema è che glieli danno già bell’è pronti e i trasportatori firmano, senza indugio e senza far inserire clausole a loro favore. Quel che non si riesce a comprendere è che il contratto dev’essere come un matrimonio nel quale i due contraenti si sposano con reciproci obblighi, ma con reciproci vantaggi. Il vantaggio dei trasportatori deve essere, prima di tutto, quello di potersi organizzare il lavoro in ragione di ordini anticipati e precisi proprio per evitare i viaggi dell’ultimo momento, talvolta eseguiti fuori dalle regole ma necessari per arrotondare o meglio per coprire le spese. Il vantaggio dei committenti sarà quello di avere un servizio come si deve a prezzi che coprano almeno i costi che il trasportatore affronta per poter viaggiare in sicurezza, dando al suo cliente e a tutta la collettività garanzia di affidabilità e di servizio soddisfacente. Ma per fare dei contratti veri bisogna mettersi a tavolino e discutere di costi e benefici, soprattutto quando si va a consacrare un rapporto che si protrae da anni. E bisogna che i trasportatori sappiano dar valore a tutto ciò che fanno per il committente, prestazioni accessorie incluse…

  7. OK, OK! Qui si sta prendendo una piega che non è saggia. Solo le solite parole e discorsi, che si fanno o si sentono in trattoria, in raduni, assemblee,convegni, ma che poi nella REALTA’ ci portano a essere e agire più di pancia che di testa, ammesso che qualcuno c”e l”abbia! La testa intendo… In effetti il signor Santini ci esorta a fare rispettare le leggi e i decreti emanati per favorire il trasportatore in un preciso e fermo solco, che è quello della giusta remunerazione, della osservanza dei regolamenti Cee e italiani che regolano la guida dei mezzi di trasporto, dei diritti sanciti, ma questo da mooolto, dal codice civile e altre amenità del genere. Signor Santini, stia tranquillo che c’e’ chi osserva le leggi e regolamenti e si confronta con il committente, per fare servizi e contratti, con cognizione di cosa e di causa! Senza farsi condizionare ne influenzare dalla committenza. I costi minimi pubblicati sul sito del ministero NON SONO ALTI, come qualcuno si lamenta e sappiamo chi e a quale professionalità attinge per lamentarsi, ma sono giusti, e io mi ci raffronto. Anche perchè io parte dalla base, per fare le tariffe, del civile e poi aggiungo i costi vivi e soggettivi; perchè prima parto dai costo oggettivi, di gestione e per i quali, per il solo fatto che io ho una partita Iva devo comunque pagare qualcuno e qualcosa (Iva, contabilità, Inps, Inail, Irpef, Albo, Aci bollo, affitti, leasing, AMMORTAMENTO di cui nessuno parla più), e dopo aggiungo i costi soggettivi, che sono misurati al servizio e alla tipologia richiesta OLTRE ALL’IMPEGNO temporale. Da qui la mia tariffa senza seguire gli altri, come pecore, sul bordo del precipizio ma tenendomi a ridosso del costone o semplicemente camminando con le spalle al muro, coperte. D’altronde per me vale il detto “MEGLIO FARE UN BUON VIAGGIO AL MESE CHE DIECI MALRETRIBUITI”, perchè sono solo sicuro che spenderò soldi e tempo, ma non sono sicuro che vedrò un euro di tali viaggi, sia in senso figurato sia nel reale. Per capirci: un’azienda mi ha richiesto un preventivo per carichi, di 20-24 palletts, 8/9 T. max, da Ravenna (provincia) a Treviso e Padova est (provincia), unico scarico, al massimo due, da eseguirsi con motrice da 18 t. La tratta è all’incirca di 170/200 km, ebbene ho richiesto (sig! ) euro 220 e 200 per cadauna tratta e l’azienda mi ha risposto che per tale tratta e per il servizio che sta usando, io sarei superiore di un bel 30 per cento del costo in uso. Fate voi le dedite deduzioni, naturalmente non è andato in porto niente. Pazienza! Vuol dire che ho perso un pessimo cliente.

  8. Per rispondere a Giorgio, io indico in fattura 60 gg come termine di pagamento, e sempre io pretendo che i miei clienti lo rispettino, e ancora io distinguo come richiesto l’incidenza del costo del gasolio rispetto alla tariffa del gasolio. Con po’ di buona volontà si puo’ fare anche se a volte mi sembra di essere “la scema del villaggio”.

  9. Non si deve abbassare la guardia con i controlli, costi quello che costi, e con un 10 per cento in più di lavoro, cambierebbero subito i rapporti fra noi e la committenza, anche perchè qualche furbo ha pensato bene di distruggere le ferrovie.

  10. Se per un Giorgio che ha rifiutato un trasporto antieconomico ci sono 10 Tizio che lo accettano, cosa succede? Che il Giorgio vedrà una contrazione del suo volume d’affari e i costi fissi non remunerati. Alla fine dei giochi l’azienda di Giorgio, sana, ligia ed etica, chiuderà, mentre quella di Tizio rimarrà ancora sul mercato. Questo sta succedendo da tempo ed è ciò che si vuole combattere. Dobbiamo dunque attendere che il mercato si autoregoli accettando che centinaia di aziende sane chiudano o vogliamo adottare e chiedere con forza il rispetto degli accordi di giugno?

  11. “chiedere con forza il rispetto degli accordi di giugno?”… Da parte di chi? Se i vettori sono i primi a eludere gli accordi e le leggi, caricando ovunque, comunque e quantunque pur di non vedere i camion in piazzale, altrimenti vanno in depressione! Il sistema ci sarebbe per coinvolgere i committenti: presentarsi con un contratto generico tipo, impostato sulle regole fin qui promulgate, e poi, eventualmente, caricare e farsi fermare per un controllo su strada, chiedendo agli agenti di applicare le norme e leggi a TUTTA LA FILIERA. Vedrai che fuochi artificiali!!

  12. Ma quali fuochi artificiali? prova a chiedere a qualsiasi comando della Polstrada o della Municipale o dei Carabinieri e senti cosa rispondono in merito ai controlli di filiera. Li fanno solo se ci sono morti e o feriti gravi. Tutto il resto… nebbia.

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